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L'amore e la vita

L'amore è l'immagine della nostra vita: entrambi sono soggetti alle stesse rivoluzioni e agli stessi cambiamenti. La loro giovinezza è piena di gioia e di speranza: ci si sente felici di essere giovani come ci si sente felici di amare. Questa condizione così bella e importante ci porta a desiderare, sempre di più; non ci si accontenta di esistere, si vogliono fare dei progressi, si cerca il modo di migliorare e di consolidare la propria fortuna; non si sopporta l'idea che altri pretendano quello che noi pretendiamo. Nonostante le mille preoccupazioni che vengono cancellate dal piacere di avere raggiunto una meta e soddisfatte tutte le passioni, non prevediamo che la nostra felicità possa avere fine.
Ma raramente questa felicità è di lunga durata e non può conservare per molto il fascino della novità. Anche se abbiamo esauditi i nostri desideri, non smettiamo di desiderare ancora. Ci abituiamo a ciò che ci appartiene; gli stessi beni non conservano lo stesso valore e non ci attraggono più come prima; cambiamo impercettibilmente, senza che ce ne accorgiamo; ciò che abbiamo ottenuto diventa una parte di noi stessi: saremmo crudelmente colpiti se lo perdessimo, ma non siamo più sensibili al piacere di conservarlo; la gioia non è più viva e cerchiamo cose diverse da quelle che abbiamo tanto desiderato. Questa involontaria incostanza è un effetto del tempo, che, nostro malgrado, opera sull'amore come sulla nostra vita, giorno per giorno cancella insensibilmente una certa aria di spensieratezza, distrugge le attrattive più vere; si assumono modi più seri, si mescolano gli affari alla passione; l'amore non sopravvive più per se stesso e cerca nuove esperienze. Questo momento dell'amore assomiglia al primo declinare degli anni, quando non si ha più l'entusiasmo della giovinezza.
La gelosia, la diffidenza, la paura di stancare, il timore di essere abbandonati sono le ansie che si fanno avanti con la vecchiaia dell'amore, così come i malanni sono legati alla durata della vita. Di tutto questo sarebbe bene tenerne conto, poiché ogni conquista non si trasformi inesorabilmente e nello stesso tempo in una delusione oppure in una crudele sconfitta.

 


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7 commenti    

7 commenti:

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  • mario caosi il 01/08/2011 02:08
    Con stile limpido e scorrevole fotografa le varie tappe della parabola in amore come nella vita... L'abilità dell'autore -faceva forse lo psicologo?- gli consente di cogliere sapientemente la sostituzione di desideri-istinti di conservazione, novità-abitudini, anche nel lunghi mutamenti quasi impercettibili... Forse tuttavia la visione è eccessivamente pessimista, quasi univoca: quando fioriscono nuovi interessi essi sono paragonabili a quelli iniziali, solo che cambiano l'oggetto a cui si riferiscono... Più che ad un'unica parabola la vita potrebbe essere assimilata ad un intrecciarsi continuo di parabole di varie dimensioni: detta così sembra già più colorata e vivibile!
  • Donato Delfin8 il 14/04/2011 01:42
    Scorrevole. Intenso.
  • Bruno Briasco il 09/04/2011 20:19
    La paura è una brutta bestia che si combatte con l'amore dei propri cari... ma è ancora così?
  • Ettorina Gerbelli il 30/04/2010 16:32
    L'autore dice il vero. Quando siamo giovani siamo insaziabili della felicità che abbiamo. Con la vecchiaia la felicità e l'amore si trasformano in paura di stancare, essere di peso ai nostri cari, pretendiamo sempre più amore; abbiamo paura d'essere abbandonati.
  • Ettorina Gerbelli il 22/04/2010 16:29
    L'autore dice il vero: Più sei e più vuoi essere. Più hai e più vuoi possedere.
  • il 07/04/2010 20:28
  • nemo numan il 31/03/2010 13:32
    bellissimo trascinante bellissimo