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Racconti amore

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incorrisposti di inizio estate

- è inutile che menti, tu mi vuoi bene-
- no, non te ne voglio-
- non è vero?"
- beh, va bene, allora hai ragione tu, ti voglio bene. Così va meglio? Ti senti soddisfatto? ?"
- non è vero, tu mi vuoi bene?"
Lui incalza, la bionda resiste, io faccio finta di dormire e intanto ascolto un altro capitolo di questa storia. Li ho gia visti tutti, i capitoli intendo.
È un’ora assurda della notte, fuori fa chiaro.
Si sono incontrati la prima volta ormai parecchi anni fa, il parecchi è relativo all’età, tra i venti e i trenta. Lei era bella, bionda, intelligente, con i capelli lunghi e i seni tesi, quindici anni, sei o sette anni fa. Come si fa a non innamorarsi?
Avevo rischiato anch’io, piuttosto freddo in queste cose, ma lei era, è speciale. Ti prende, ti scuote dentro, con la sua sensualità, con la sua intelligenza. Avevo resistito, un po’ per lui, già innamorato perso, lui che per me è come un fratello, un po’ perchè annusavo da lontano il pericolo di quegli occhi, di quei capelli, un po’ perché all’epoca avevo certe convinzioni sull’età minima delle ragazze con cui provarci.
Ora sono qua, finto addormentato, mentre vedo quello che sicuramente non è l’epilogo della storia, perché gli amori non corrisposti sono storie senza fine.
- però quell’estate mi volevi bene-
- non lo so, non ricordo, o non voglio ricordare. Se ti avessi voluto bene saremmo stati insieme, non credi?-
- cosa c’entra?-
- Come cosa centra? Se non centra questo? Quell’estate dovevo scegliere tra te e Matteo, ho scelto Matteo, e duriamo da sette anni,è lui quello a cui volevo bene quell’estate, è lui che amavo, che amo? ?"
- …-
- Siamo stati amici, quello non lo nego, provavo una certa attrazione per te, ti ho detto che ti volevo bene ma ora… sono passati sette anni, sono due o tre che non ci vediamo, che non parliamo. Perché dovrei volerti bene?
- Come fai?-
- …-
- Come fai a dire ti

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   4 commenti     di: Umberto Briacco


Faccia di gatto

" Oh, come mi piacerebbe mangiare un'insalatina fresca aromatizzata con il prezzemolo!" sospirava una povera donna. Ma era troppo povera e non aveva in tasca nemmeno un quattrino da dare all'ortolano. Uscì allora dalla sua capanna e s'incamminò per un sentiero.
Vide subito un grande palazzo con porte e finestre chiuse, con intorno un muro alto e grosso. Guardò attraverso il cancello e notò che nel giardino c'era un'intera aiuola di prezzemolo profumato. Visto che non c'era nessuno e che il palazzo sembrava disabitato, la povera donna prese l'abitudine di introdursi tutte le sere nell'orto di quella casa per raccogliere il profumato prezzemolo. Ma una sera, mentre era china a strappare le belle piantine, una voce dura e profonda la fece tremare dalla testa ai piedi.
"Che fai nel mio giardino?" - La povera donna vide davanti a sé un terribile orco con gli artigli.
"Questo giardino è mio!"
"Pietà, pietà" balbettava la donna, ve lo giuro, non ho toccato nient'altro: ho preso solamente del prezzemolo...
Perdono, perdono!...
Io non conosco nè pietà nè perdono! "disse l'orco," - E poiché tu hai rubato il mio prezzemolo, in cambio voglio la tua bambina. Quando sarà grande e sarà capace di vestirsi da sola, verrò a prenderla e la porterò a vivere con me. Inutili i pianti e le suppliche della povera donna: l'orco aveva deciso!
La donna insegnò alla figlia a camminare, a parlare, a prendere l'acqua dalla fontana e non le insegnò a vestirsi da sola.
La bambina che, oltre ad essere bella era anche intelligente, spesso chiedeva: "Sono grande mamma! So lavarmi, so pettinarmi, perché non posso vestirmi da sola?" - "No, no, figlia mia!" rispondeva spaventata la donna, " per carità, non farlo!"
Un brutto giorno la donna andò a lavare i panni al fiume e lasciò dormire Marian un po' di più. La ragazzina si svegliò, girò un po' per la casa, mangiò un boccone e alla fine, visto che la madre ancora non tornava, si vestì da sola.
Quella sera stessa l'o

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   10 commenti     di: Dilaila Bella


Lottare per non soccombere

Farsi assalire dalla tentazione di una follia.
Quante inutili parole si dicono nella vita,
e senza rendersene conto, essere
in una situazione senza
via di scampo.
Questa volta sarò io a dire no,
a lottare per non soccombere,
avere degli ottimi motivi per farlo.
L'idea di comunicare, con lui in incognito
mi fa stare meglio.
Un sorriso toglie quell'ombra
di malinconia che velava lo sguardo.
Con fardelli pesanti da portare
sulle proprie spalle, non sempre facili.
Sono qui senza di te, in cerca
di un pizzico di luna, il mio cuore
è come una giostra che gira e non si ferma.
Un futuro invadente.
Le tue labbra le sogno con le mie,
mi immagino felice, un dolore sordo avverto,
ti prego spediscimi un sorriso solo cosi
ti sentirò vicino, sorprendimi con carezze.
Penso a te continuamente.
Forse è un sogno a occhi aperti,
che mi farà vedere le ragioni profonde del cuore,
i mille volti delle emozioni,
per un solo cuore.
Il tuo...

   2 commenti     di: claudia checchi


Da un uomo

Il foglio bianco chiama, mostra con forza il desiderio di esser colorato con parole d’amore.
È tempo che non lo faccio, è tempo che la mia anima si era asciugata, esaurita, per tutto lo sforzo profuso a vantaggio di persone che non erano in grado di comprendere l’energia profonda del grido provocato da emozioni, violente, pulsanti nelle mie più remote cavità.
Lo facci ora con Te e per Te, dopo giorni nei quali le nostre esistenze si sono unite, toccate, senza veli, senza resistenze, al limite, ed oltre, dell’incoscienza.
Come unica meta il desiderio di stare insieme.
Non io, non Tu, non noi, ma Lui.
Quel sentimento gonfio di caleidoscopiche suggestioni che trascende i nostri corpi ed ad un tempo i nostri corpi nutre e da questi è nutrito.
Quel sentimento che sia Tu che io pensavamo potesse esistere solamente in un luogo oltre i confini del tempo, dello spazio, della luce.
In un luogo del quale poeti e scrittori, i più sensibili, fantasticano cercando di farne conoscere la bellezza ed il senso di serenità dei quali è permeato.
Lo sai, esistono, quel sentimento e quel luogo esistono, sono dentro di noi e ci appaiono quando siamo vicini, quando gli occhi dell’uno danno luce agli occhi dell’altra.
Non abbiamo più bisogno di immaginarli, di cercar di scoprirli attraverso le parole di scrittori o poeti, di proiettarli su persone che faticano ad esserne o che non sono in grado di esserne travolti.
Non ne abbiamo più bisogno perché li abbiamo trovati la prima volta che ci siamo detti di noi.
Di quel momento ho un ricordo di cui non Ti ho mai detto.
Ho visto il sorriso e lo sguardo dai quali eri illuminata.
Ed ho compreso.
Saresti stata, comunque, una presenza costante della mia vita, della nostra esistenza.
Ti amo, Ti amo veramente.



So you are going to die

Nella notte i vili prendono e gli ignari pagano. Nessuno sa, solo reagisce impulsivo.
Anche quella notte passata, una persona in più è andata. La prima cosa, prima di aprire gli occhi, è ripetere sotto voce la regola, è la decima alba. Era la prova che un'altra notte era passata e che sarebbe rimasto un altro giorno su questa terra con lei. Aprendo gli occhi avrebbe avuto la certezza che tutto fosse stato eseguito secondo l'opuscolo. Regalo di qualcuno, ma mai usato senza ripensamenti, grazie ad esso poteva assaporare l'odore di Sara al mattino. Il prezzo però era alto. Sara, per lei tutto. Fermo si commosse al pensiero e questo si concretò in lacrime. Per giorni era andato avanti così, la paura e l'amore in contrasto. Solo Sara poteva alleviare il suo dissidio. A volte si alzava di notte deciso a farla finita, prima che arrivasse l'alba portandosi via un altro ignaro. Andava sul terrazzino, e per ogni persona che passava in strada, si rattristava di più. Allora Sara si muoveva nel letto, borbottava qualcosa. Fermo rientrava, era bastato vederla per convincersi. La decima alba, Fermo si asciugò le lacrime e si diresse in bagno. In bagno c'era sempre un odore di fragola dolce, il preferito di Sara. Sara, ragazza giovane e carina, come tutte. Si può dire che Fermo era stato letteralmente investito da Sara, così si erano conosciuti. Lei in bici, lui a piedi. Un incontro del destino, una mossa studiata da qualcuno in cielo. Fermo attribuiva l'accaduto al nonno, pace alla sua anima. Fino al giorno della sua dipartita non aveva fatto altro che ripetere cose senza senso, tutto dovuto alla demenza senile. Povero, sessant'anni quando l'ha colpito. Solo una cosa riusciva chiaramente a dire: "investito dall'amore, dall'amore fui investito". Coincidenza, chi può dirlo. Fermo era appena uscito dal bar, le nove del mattino. Sara stava andando alla stazione, in bicicletta il tratto era breve. Un lampo, lo scontro, il rombo. Lui a terra, la bici sopra, lei poco più gi

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Mi manchi sai

Ed ora sono qui, a riguardare ancora le nostre foto.
Quelle foto insieme dove ridiamo e ci prendiamo a pizze. Le stesse che ritraggono momenti bellisimi, intensi passati insieme. Quelle che sono rimaste uguali a tanto tempo fa, quando noi ne eravamo protagonisti. La nostra amicizia si è rovinata così senza un motivo preciso, forse per orgoglio e testardaggine. La nostra era una storia, un'amicizia vera. Fatta di valori, di emozioni mai provate.
Mi manchi sai? Mi manca vederti ridere con me, mi manca sapere che ero io la causa delle tue incazzature. Mi manca far pace con te in quel modo che ci piaceva tanto. Vorrei ancora toccare il tuo corpo, sentire l'odore della tua pelle. I tuoi baci e i tuoi abbracci che mi hanno accompagnato in un lungo anno. Mi manchi. Vorrei continuare a dirti che Ti voglio bene e che per me sei importante.
Ti perdonavo sempre, nonostante il male che mi facevi. Perché stare senza di te, era il male più grande.
Sto male, perché ti amo e non posso più averti, perché tu, ora, non sei più con me.
Sto male perché ti amo, perché vorrei tornare indietro, anche se non posso. Mi sento morire perché so bene che ora sei di un'altra, e tra quelle braccia ti ci ho spinto proprio io. Continuo a dirmi che di te ormai non me ne frega più niente, ma mi basta vederti per capire che quelle erano solo cavolate. Ti ho amato, ti amo e ti amerò per sempre, ricordatelo. Quella promessa che ti feci, la manterrò. Sempre.

   1 commenti     di: Sara Turco


L'amore è una pazzia

Sono chiusa in camera mia a guardare la tua foto ormai logorata dal tempo, con la canzone che mi parla di te in sottofondo…. stranamente nessuna lacrima scende giù per il mio viso e pensare che fino a qualche mese fa avrei dato la vita per essere la tua donna per sempre. Come è strana la vita! Incontri l’unico uomo di cui non ti innamoreresti mai, neanche se fosse l’ultimo sulla terra e alla fine dopo qualche giorno lo ami da impazzire. Non riesci a fare a meno di lui, lo vuoi sentire, lo vuoi vedere, non sapere che fa, dove è, se ti pensa, se gli manchi, ti fa impazzire….. eppure avevi promesso a te stessa che non ti sarebbe più capitato, non avresti perso più il sonno per nessuno. Non avresti passato le tue giornate domandandoti chissà con chi è, raccogliendo solo le briciole, perché pur di stare con lui, ti bastano anche quelle. Guardi il telefono dicendo squilla, squilla, squilla sempre più disperata e così passano i giorni…. in attesa.
Finalmente chiama, in un attimo la tua vita si colora di rosa, quella strana espressione di velata tristezza lascia il posto alla pazzia. Felicissima la sera lo vedrai….. quella sera non si presenta e non ti fa sapere nulla. Il fatto più comico è che lui sostiene che a te di lui te ne frega ben poco, non rendendosi conto, che più i giorni passano e più sei persa.
Il giorno dopo si fa sentire, ovviamente con una scusa plausibile e tu che fai? Invece di chiudergli il telefono in faccia, gli dai retta. Ti dice che se riesce a liberarsi ti chiamerà…. non si è liberato, hai lasciato il cellulare acceso tutta la notte e la mattina dopo il display era bianco…nessun segno.
Hai provato a fargli qualche squillo, nella speranza capisse che morivi dalla voglia di stare con lui, ma quei suoi due neuroni, in quel momento erano disconnessi.
Non fai altro che ripeterti che devi chiudere questa storia, che non puoi andare avanti così, ne va della tua salute mentale, ma come al solito, quando il cuore prende i

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   4 commenti     di: anna gamberale



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