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Racconti amore

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La Dama

presa da mille pensieri che si scontrano sparirà nella notte
aspetterà nascosta, sarà la luce che scalderà l'anima stanca
cavalcando le onde dell'oceano, la dama difenderà il suo paladino
colorerà le pareti di verde per accogliere la speranza o scaramanzia
e un ferro di cavallo sarà la sua arma, combatterà con la sincerità,
il rispetto, l'allegria, la pazienza radicata e la saggezza di chi esperienza ha
non aver paura paladino che ha trovato un varco nel cuore della dama
la paura appartiene a chi capire non può.
le battaglie sono perse sempre, resta il ritiro nella speranza
che il sopravvivere nel tempo sia valso a qualcosa di concreto e vero

   0 commenti     di: moon 602


I sogni miei eri tu!

Avrei voluto scriverti le mie emozioni stringendo la tua anima...
Ma ultimamente sento di aver perso i sogni!
Cerco l'amore ovunque.
Uno sguardo, una carezza e poi confondo,
Cammino sola senza meta, alla ricerca di un sorriso!!
È difficile scrivere d'amore se poi non sò cos'è!
L'amore mio per te sembra uno strano girotondo o un eterna danza che non capisco!
Mi svuota e tu fantasma... mi rubi l'anima...
Mi hai preso i sogni!! Portati via!! Sogni banali di cose piccole, attimi e sei sparito un giorno dietro una porta!
E quel rumore e l'aria gelida di fuori scuotono ancora i miei capelli che se li pettino tra i riccioli ci trovo ancora un po' di te...
Del tuo profumo riempi i miei vestiti che a volte li carezzo per sentirti qui, addosso a me, qui sulla pelle!!
Avrei voluto scriverti le mie emozioni, ma forse non sò farlo più..
Dirti ti amo sembra quasi banale, perchè è difficile scrivere d'amore se poi non sò cosè!!
E intanto giro sola, in girotondo, liscio i miei capelli così tra il pettine non trovo te a fissarmi!
Lavo continuamente i miei vestiti, ma più li lavo e più ci trovo te.
Non apro più la porta per non sentire quel rumore
... esco dalla finestra!!
Sai, ultimamente ho perso i sogni e i sogni miei eri tu...
Avrei voluto scriverti le mie emozioni...
Stringere la tua anima...
Ma ultimamente sento di aver perso i sogni, dietro una porta son fuggiti via! a volte li ritrovo tra i capelli o tra i vestiti...
i sogni miei eri tu...
Avrei voluto scriverti le mie emozioni...
Stringendo la tua anima...
.. forse non sò farlo più...
solo una cosa:

I SOGNI MIEI ERI TU!

   6 commenti     di: Anna Lamonaca


Oggi, ieri, domani..

OGGI... Continuo a “strisciare“, imperterrito percorro la via del dolore, quello sottile, perfido, quello che ti si insinua con spietata precisione in ogni pertugio. Mi sento svuotato di qualsiasi forza reattiva, imbocco ogni volta quella via quasi che ne fossi risucchiato incapace di appigliarmi alla più piccola sporgenza, se solo la intravedessi mi ci aggrapperei con tutto me stesso. Come una impeccabile operazione chirurgica quel dolore mi taglia, incide senza pietà la mia essenza allo sbando, scoperchia ogni angolo del mio animo. Io non mi oppongo, come una cavia con gli occhi sbarrati dall'orrore, cerco un rifugio arretrando, subdolo tentativo di sfuggire all'ennesimo istante in cui mi ritroverò indifeso, in balia dell'oscurità.
IERI... Ricordi così delicati, così soavi. Chiudendo gli occhi ho come l'impressione di poterli toccare se solo allungassi le mani. Se solo potessi sfiorarli, fermerei l'attimo stesso cullandomi dolcemente... solo qualche attimo, rivissuto con l’intensità indelebile di chi ancora non può, non vuole rassegnarsi.
La prima volta che vidi i suoi occhi. Il sorriso che mi intimorì per la semplicità che ne scaturiva. Il suo contatto, quelle sue dita così esili.. Insieme, in ogni momento, condivisione di pensieri, emozioni. La sua capacità nell’elevarmi ad “Essere unico” mi ha permesso di prendere coscienza di chi io fossi. Scoperta continua, quotidiana. Un percorso interiore intrapreso senza regole, senza punti di partenza, ne di arrivo. Momenti vissuti con la curiosità che così tanto mi ricordava quella meravigliosa dei bambini. Curiosità semplice, schietta, velata d’ingenuità pura. Corpi caldi, unione dei sensi, coinvolgimento carnale e spirituale.. totale, sinfonia sublime.
DOMANI…. Il mio sguardo si sofferma all’orizzonte, scruta la linea che divide la terra dal cielo. Questo mio sguardo cerca le risposte, il dolore dicono che sia capace di forgiare, ma non placa la mia sete di perché.
Nel do

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   1 commenti     di: Stefano Nosetti


Amore Cattolico

E poi ti rendi conto di quello che hai avuto, solo quando non lo hai più.
Ecco, io adesso non so contro cosa ho combattuto per anni, ho combattuto per non far finire la nostra storia, credo, veramente non lo so, ma ora so che ha vinto lui... lei... la cosa.
Per provare a capirci qualcosa vado in una libreria e cerco un libro che parli del rapporto tra uomo e donna.
Guardo tra gli scaffali di psicologia, poi tra quelli di sociologia, poi intravedo un titolo : "Il gioco delle passioni", di Aldo Carotenuto, leggo sul retro: "psicoanalista, è stato tra le figure più significative dello junghismo italiano ed internazionale.
Junghismo... psicoanalista... lo compro.
Poi vado in uno di quei centri commerciali non lontano da casa e compro sei di quei scatoloni che servono a conservare i vestiti al cambio di stagione, quelli che si devono in qualche modo montare a casa, mi chiedo se sei sono abbastanza, spero proprio di sì, ne compro otto.
Prima di iniziare l'operazione mi siedo sulle scale e comincio a sfogliare il libro, vorrei proprio trovare una frase che mi possa aiutare:
" Una coppia tenuta insieme da un'alleanza patologica non rappresenta un'eccezione, perché in tutti i rapporti d'amore ognuno incarna la malattia dell'altro. Paradossalmente, più l'altro appare distante, sfuggente, capace di ferire, più affascina e lega a sé l'amante. Lo sforzo per catturare l'essere amato e compiacerlo diviene una sfida con se stessi. Da questo genere di rapporti, vissuti non tanto come relazioni autentiche e mature, quanto come lotte spietate, non emergono quasi mai un vincitore e un perdente. Ci troviamo dinanzi a una modalità esasperata e sado-masochistica di vivere il rapporto d'amore: si è attratti dalla sofferenza, dalle peripezie e dalle emozioni forti. Ma in questi casi, ciò che maggiormente seduce, più che la peculiarità dell'altro, è la lotta con se stessi."
No, non mi aiuta molto, ed io ho proprio paura di aprire quell'armadio.
La prima cosa che mi to

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   4 commenti     di: dario pasquali


La psicologia dei poeti

Che cosa voglio io nella vita? Poche cose: guardare la luna che sorge come una bianca sposa, oltre le distese dei campi; ammirare lo spettacolo sempre differente, entusiasmante ed emozionante del tramonto del sole, nell'alternarsi delle stagioni.
Sono un pagano, cioè un poeta, e queste cose mi danno piaceri intensi, paragonabili al fare l'amore con una donna. Le persone comuni non provano questi piaceri perché hanno una sensibilità più bassa.
Ogni caratteristica ha due facce, una buona e una cattiva. Il lato svantaggioso di essere poeta l'ho scoperto a 30 anni. A quell'età volevo ottenere le cose normali della vita: un lavoro, una donna, una casa. Ma non riuscivo a ottenerle perché la mentalità di poeta rappresentava un ostacolo insormontabile. Allora ho combattuto contro la mia natura, ho forzato me stesso, per uniformarmi, per abbassarmi, per calarmi nella mediocrità. Ho tentato di sradicare la sensibilità dalla mia anima e ho lavorato sodo per abbrutirmi. Durante questo periodo ho sofferto moltissimo.
Adesso è arrivata l'età matura e ho capito molte cose. Io sono nato con una psicologia di poeta e non riesco a realizzare le cose comuni della vita. Così come le persone comuni non riescono a scrivere libri, non fanno quadri, non producono opere d'arte.
Adesso che ho raggiunto la maturità, ho accettato questa mia caratteristica dalla quale ricavo i piaceri più grandi della vita: la capacità di godere un tramonto o una notte di luna, la capacità di scoprire la natura, di analizzare le emozioni, il piacere di sognare e di apprezzare le poesie
Questo vale più della capacità di fare denaro, del conto in banca, di casa, moglie, figli e automobile. Gli artisti sono tutti così e prima accettano la loro natura, meglio è.
Da giovane, sono partito alla ricerca di qualcosa di grande e bello. Il seme di quello che volevo lo possedevo già; e adesso, dopo molti confronti, ne sono consapevole.

Dicembre 2002

   1 commenti     di: sergio bissoli


Amore leggero

Disprezzo quelle persone alle quali, una volta entrati nella nostra vita sentimentale, diamo un'importanza enorme. Basta una frase negativa e tutti i complimenti che ci hanno fatto fino a quel momento non hanno più valore. Hanno il potere di schiacciarti o sollevarti con una sola parola. Può anche succedere che una persona ti ami e tu non te ne renda conto. Ma quando, c'è stata una ragazza, che ti ha amato e smette di farlo è impossibile non rendersene conto. Ci rifletto spesso, da quando abbiamo deciso di frequentarci, dapprima di proseguire al gradino consecutivo, la nascita del nostro bene. Le persone che non si conoscono come si deve, diventano nella nostra vita le più interessanti. Come quei tali che si vedono al semaforo: dopo averti sorriso, scatta il verde e partono. Si ha la sorpresa che siano quelle che stavamo ricercando da anni. Con te apparirò mai usato. Ti pronuncio queste rivelazioni nel periodo migliore della mia vita, nel momento in cui sto bene, in cui ho capito energiche cose. Nel età in cui mi sono riallacciato con la mia felicità. In questo lasso di tempo la mia vita è piena, non di sovrabbondanti oggetti favorevoli che mi soddisfano, che mi attraggono. Sto molto bene da solo, e la mia vita senza di te è meravigliosa. Lo so che detto così produce un suono male, ma non intendere una cosa per un'altra, intendo dire che ti chiedo di stare con me non perché senza di te io sia infelice: sarei egoista, bisognoso e interessato alla mia sola felicità, e così tu saresti la mia salvezza. Io ti chiedo di stare con me perché la mia vita in questo momento è veramente meravigliosa, ma con te lo sarebbe ancora di più. Se senza di te vivessi una vita malinconica, misera non avrebbe alcun valore rinunciarci per te. Che qualità possederesti se tu fossi l'alternanza al nulla? Più una persona sta bene da sola, e più acquista valore la persona con cui decide di stare. Spero tu possa capire quello che cerco di dirti. Io sto bene da solo. Invece

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   0 commenti     di: giovanni barra


Io, tu e il vecchio Jorge

Un foglio bianco, la tastiera muta. I pensieri ti conducono dentro emozioni vissute solo qualche ora fa, il ricordo ancora pulsa ma non riesci a scrivere una riga. Ti fermi cerchi di riordinare le idee, torni a scrivere, cancelli, scrivi e... cancelli ancora e poi ancora...
Cancelli le parole non i pensieri.
Come può uno scrittore non trovare le parole, tu poi che riesci a descrivere ogni particolare, che conduci il lettore dove sai che non potrà più tornare indietro.
Tu che ti rileggi e quasi credi alle tue storie...
Riguardi il foglio bianco, lo confronti con i tuoi pensieri che si materializzano sulla pelle ma non sulla carta, risenti il suo sospiro, ma non riesci a... eppure non ti abbandona. Un urlo silenzioso ti trafigge il cervello, lo senti ma non puoi descriverlo.
Una volta ho letto che Borges considera la poesia libera più complessa, i poeti che non usano la metrica non meno poeti e se lo dice il vecchio Jorge Francisco Isidoro... allora scrivi versi, fissa così i tuoi pensieri, regalati una poesia.
Checcazzo c'entra Borges?
Lasci perdere la tastiera, lasci liberi i pensieri, il pensiero... lo sai che il plurale é una finta. Lì c'é lei, é lei il tuo pensiero. I suoi capelli neri, i suoi movimenti eleganti. La sua impalpabilità che non ti impedisce di toccarla, di stringerla, di farla tua. Il cuore accelera i battiti, senti quella sensazione strana che non controlli, che ti prende per mano e ti accompagna in una dimensione che credevi di conoscere. Sai che anche il sentiero più lungo trova la sua fine ma non hai paura di percorrerlo. Hai voglia di sfidarlo ma non vuoi consumare questa emozione troppo in fretta, vuoi scoprirne i profumi, i colori, le insidie.

La serata é quella tipica dell'autunno, caldo e freddo si rincorrono felici senza mai raggiungersi, le ombre si allungano gesticolano senza coordinazione, una danza senza copione. I movimenti della libertà. Acceleri il passo non hai una meta precisa ma camminare ti fa sta

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   4 commenti     di: Ivan



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