username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Racconti amore

Pagine: 1234... ultimatutte

Le vecchie storie

Una vecchia signora sta seduta dietro la finestra di casa, per ricamare. Sta seduta lì tutti i giorni e nei pomeriggi di sole, quando i vetri della finestra sono aperti, io mi fermo per chiacchierare.
L'ho conosciuta per caso, un giorno che sono passato sul marciapiede. Abbiamo fatto amicizia e da allora tutte le volte che passo mi fermo per salutarla e ascoltare le sue storie.
La signora si chiama Olga, ha 87 anni, e un po' alla volta mi sta raccontando tutta la storia della sua vita. È una storia lunga e complessa, più avvincente di un romanzo a puntate, più attraente di un film, poiché questa è una storia vera.
Suo padre ferroviere era sto trasferito in un altro paese, come sostituto. Nella trattoria di quel paese, tutte le sere arrivava una ragazza a portare il latte. La ragazza proveniva da una famiglia con 11 figli ed era poverissima. Sei mesi dopo i due si sposarono; nacque una bambina (Olga, la vecchia signora) e dopo otto anni si trasferirono qui. I primi ricordi di scuola, la casa nuova, la vita del paese
A 16 anni Olga conobbe un giovanotto che andava a trovarla in segreto. Gli incontri romantici col fidanzato avvenivano sulla soglia di casa, mentre i genitori erano a letto a dormire. Nelle gelide notti invernali, i due innamorati stavano sulla soglia mentre nella via c'era solo neve e chiaro di luna. Questo è il ricordo più bello della sua vita.
I genitori morirono, lei si sposò e dopo alcuni anni rimase vedova. Ebbe problemi di salute, disgrazie, lutti in famiglia.
Tanti problemi, vicissitudini, cambiamenti. Terribili cambiamenti: le case vecchie venivano abbattute, altre sorgevano; alcune famiglie sparivano, altre si formavano. Il paese lentamente si trasformava mentre lei rimaneva sempre al suo posto, nella sua casa, dietro alla sua finestra, per ricamare.
Un pomeriggio di ottobre con il sole fioco, la signora Olga continua il suo racconto: "All'età di 50 anni ho sognato un essere luminoso, bellissimo, forse uno Spirito Guida.

[continua a leggere...]

   0 commenti     di: sergio bissoli


Io, tu e il vecchio Jorge

Un foglio bianco, la tastiera muta. I pensieri ti conducono dentro emozioni vissute solo qualche ora fa, il ricordo ancora pulsa ma non riesci a scrivere una riga. Ti fermi cerchi di riordinare le idee, torni a scrivere, cancelli, scrivi e... cancelli ancora e poi ancora...
Cancelli le parole non i pensieri.
Come può uno scrittore non trovare le parole, tu poi che riesci a descrivere ogni particolare, che conduci il lettore dove sai che non potrà più tornare indietro.
Tu che ti rileggi e quasi credi alle tue storie...
Riguardi il foglio bianco, lo confronti con i tuoi pensieri che si materializzano sulla pelle ma non sulla carta, risenti il suo sospiro, ma non riesci a... eppure non ti abbandona. Un urlo silenzioso ti trafigge il cervello, lo senti ma non puoi descriverlo.
Una volta ho letto che Borges considera la poesia libera più complessa, i poeti che non usano la metrica non meno poeti e se lo dice il vecchio Jorge Francisco Isidoro... allora scrivi versi, fissa così i tuoi pensieri, regalati una poesia.
Checcazzo c'entra Borges?
Lasci perdere la tastiera, lasci liberi i pensieri, il pensiero... lo sai che il plurale é una finta. Lì c'é lei, é lei il tuo pensiero. I suoi capelli neri, i suoi movimenti eleganti. La sua impalpabilità che non ti impedisce di toccarla, di stringerla, di farla tua. Il cuore accelera i battiti, senti quella sensazione strana che non controlli, che ti prende per mano e ti accompagna in una dimensione che credevi di conoscere. Sai che anche il sentiero più lungo trova la sua fine ma non hai paura di percorrerlo. Hai voglia di sfidarlo ma non vuoi consumare questa emozione troppo in fretta, vuoi scoprirne i profumi, i colori, le insidie.

La serata é quella tipica dell'autunno, caldo e freddo si rincorrono felici senza mai raggiungersi, le ombre si allungano gesticolano senza coordinazione, una danza senza copione. I movimenti della libertà. Acceleri il passo non hai una meta precisa ma camminare ti fa sta

[continua a leggere...]

   4 commenti     di: Ivan


Dolore

Solo ora riuscivo a comprendere perchè quella scena mi aveva tanto colpita. Le urla di quella ragazza non erano semplicemente lo sfogo di un dolore fisico., perchè, per sanare quel dolore, di metodi ne esistono tanti. Era un dolore dell'anima. Quello che ti trucida dentro, ti spezza, ti consuma ogni giorno e sembra divorare ogni parte del tuo petto.
Avrei voluto urlare come lei, gridare per il male che sentivo, mi lacerava le vene, mi gelava il sangue, mi annientava giorno dopo giorno. In alcuni momenti il dolore diventava rabbia e l'inerza furore. Attimi in cui avrei potuto distruggere tutto, ogni cosa, persino quegli oggetti che in certi momenti non dovrebbero capitare sotto i nostri occhi e che sembrano gli effetti di un gioco del destino. Quei giochi del destino io li chiamavo ricordi. Punti vuoti di una stanza diventavano improvvisamente ambienti colorati e pieni di sorrisi, di felicità. Bastava chiudere gli occhi per smettere di vedere quello che era stato e quello che non c'era più. Mi aggrappavo a fili di speranze forse inesistenti, facendo leva su quel poco di forza che non veniva dalla mia testa, ma sempre da lui, dal mio cuore.
A volte mi convincevo di trovarmi solo all'interno di un incubo troppo lungo, troppo intenso. Facevo fatica a rendermene conto, a comprendere che odio e amore fossero così legati, così simbiotici. Ero riuscita ad annientare tutto di me stessa, il mio corpo, i miei pensieri. Ero riuscita a rendermi colpevole di tutto.
Cosa avrei dato per rivivere quegli istanti. Se avessi saputo che fossero stati così preziosi, così fragili gli avrei difesi persino dal trascorrere del tempo. Invece dovevo accontentarmi del passato per poter essere ancora felice.



L'amore

Il vero amore non si vive sotto i riflettori, ma dietro le quinte.
Non ha bisogno di nutrirsi degli applausi del pubblico, si nutre con il solo applauso del tuo cuore.
Il vero amore non ha bisogno di vivere attraverso milioni di fotografie, vive attraverso un'unica fotografia, quella della tua anima.
Non ha bisogno di essere urlato, basta sussurrarlo all'orecchio di chi si ama.
Il vero amore lo vivi quando lasci la persona libera di scegliere, di decidere, di vivere.
Il vero amore è quello che proteggeresti dall'intrusioni altrui, è quello che vivi ogni giorno nella tua privacy è quello che tace perché non ha bisogno di parole è quello che tieni stretto dentro il tuo cuore senza sporcarlo di arroganza e popolarità.

   7 commenti     di: laura


La scelta di una ragazza delusa

Neve contro vento, leggera, acquosa ma inutile. Inutile sperare di poter ritornare a quelle sere che avrebbero potuto cambiare i suoi giorni, le speranze e i desideri. Stupido solo pensare che lui avrebbe cambiato idea... Anna lo sapeva bene e, aggiustandosi le cuffie sulle orecchie tra i capelli scompigliati dal freddo, aveva scelto ancora sul proprio cellulare una delle sue canzoni preferite, da riascoltare con la solita nostalgia." Vivo per lei e non ho più battiti regolari al cuore,...". Stava tornando in autobus a casa dal lavoro, l'ultimo giorno dell'anno, un 2010 passato in un lampo tanto che a lei sembrava quasi di non averlo vissuto veramente, ma di averlo solo sognato, un lungo monotono incubo. L'autista, un fulvo giovanotto di trentanni che abitualmente l'accompagnava a casa in quella fascia oraria aveva sintonizzato l'ascolto generale sul GR24, sulle notizie economiche, sulla crisi occupazionale giovanile e sull'emergenza rifiuti a Napoli. I soliti problemi ormai da anni. Solo che lei di sentire che mezza Italia era nei casini proprio non ne poteva più, era satura di tutti i nervosismi che si beccava in ufficio, non le piaceva la sua professione e sperava in una grazia dal cielo, in una opportunità di andarsene via di li, magari all'estero. Oltre tutto era pure una single trentenne arrabbiata e per gli ideali che aveva, questa situazione di stallo durava davvero da troppo tempo, un'intera vita spesa in cerca di un ispirazione e di un mito a cui dare una forma materiale. Mancava ancora una quindicina di minuti per arrivare alla sua fermata. Si abbassò quindi la visiera del proprio berretto onde evitare di guardare la strada davanti a se, chiuse gli occhi: per lei ora c'era solo un estatico momento di calma. La musica scorreva fluida con piccoli brividi lungo le spalle. Poi una voce metallica avvertiva: "Prossima fermata: Azzano Decimo, Piazza..." L'autobus si fermò, anzi brutalmente inchiodò ed emise un suono cacofonico procurando alla

[continua a leggere...]



All'anima della passione

Questa storia è frutto della fantasia.
Ogni riferimento a fatti accaduti, o a persone esistenti, è puramente casuale.


Si conobbero grazie ad una comune amica che li presentò.
Quella volta non si notarono neanche e stringersi la mano fu solo un formale atto di cortesia.
Si rividero dopo qualche giorno e altre volte, sempre in compagnia dell'amica, e risultarono reciprocamente simpatici e piacevoli così iniziarono a frequentarsi da soli ritrovandosi, ben presto, innamorati.

L'amore è un sentimento straordinario che muta la realtà di chiunque così, per qualche tempo, la loro vita fu segnata da un crescente e insopprimibile bisogno di vedersi.
L'amore, specie quando è ricambiato, migliora la vita rendendola piacevole e interessante allontanando e sminuendo ogni problema e ostacolo.

È facile capire quando si è innamorati.

Chi è innamorato vede solo il bello e non ha altri pensieri. Quando si ama non esiste nient'altro; ogni motivo e interesse ha un'unica ragione e un solo obiettivo.
A loro ciò accadde, nonostante oggi nessuno dei due sappia o voglia ammetterlo.
Desiderarsi per rinunciarci, senza nemmeno provarci, lascia un segno indelebile che solo il tempo può, in parte, sanare.
L'amore che non si consuma resta per sempre e loro lo sapevano e lo sanno.

Oggi sono due sconosciuti che quando s'incontrano, sempre per caso e mai volutamente, si salutano appena, forse proprio a causa di quell'antico e mai completamente svanito desiderio per qualcosa che poteva essere e non iniziò neanche.

Sono passati degli anni che hanno aggiunto esperienze, amarezze e altre delusioni ad entrambi tanto che, oramai, si sono arresi e convinti che l'amore non esista ma che sia solo, e soltanto, una passione passeggera e temporanea; un breve, medio, o lungo intervallo tra il cercarsi assiduamente e l'ignorarsi completamente.



Aver paura d'innamorarsi troppo

Cinzia ed io eravamo l'una davanti all'altra nel cortile della grossa struttura.
Era un anno intero che non la sentivo più, da quando io e suo fratello avevamo smesso di frequentarci.
Mi aveva chiamata al telefono con voce sconvolta, pregandomi di raggiungerla all'ospedale dove il fratello era ricoverato in coma a seguito di un grave incidente.
“Diceva sempre che non era bravo a scrivere però ci aveva provato lo stesso. Nel caso gli fosse mai successo qualcosa, aveva espresso la volontà che un giorno tu avessi questa” mi disse porgendomi una busta.
“Io torno dentro. ”
Annuii. Lei si allontanò. Fissai la busta e vidi che sopra c'era il mio nome: DIANA.
Camminai un tratto fino a raggiungere un muretto. Mi ci sedetti sopra e dopo un lungo sospiro, aprii la busta.
La calligrafia era la sua, la rammentavo dal periodo trascorso con lui, appena due anni prima.
Mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e cominciai a leggere.
“Non sono bravo con le parole, non lo sono mai stato, ma in questa circostanza proverò lo stesso a spiegarti ciò che ho nel cuore. Come vedi la lettera è datata due giorni dopo che ti ho lasciato, e infatti non ci ho messo niente a capire quanto mi manchi. So di essermi comportato male, e ora più che mai sono consapevole di aver perso molto di più di quel che credevo. Il mio egoismo mi ha portato a perderti e so fin da ora che me ne pentirò per sempre, ed è adesso il mio egoismo che ti ha portato oggi a leggere questa lettera.
Se la stai leggendo significa che sono morto o comunque in procinto di esserlo, e non volevo andarmene senza prima averti detto la verità.
La verità è che quell'anno con te è stato uno dei più belli della mia vita.
Non cambiare mai quel che sei, perché prima di tutto, quello che mi ha fatto innamorare di te, è stato il tuo semplice modo di essere.
Il mio errore è stato quello di dimostrarmi più forte di quanto sono in realtà, perché ogni giorno che passavo accanto a te,

[continua a leggere...]

   16 commenti     di: Roberta P.



Pagine: 1234... ultimatutte



Cerca tra le opere

Racconti amoreLa pagina riporta i titoli delle opere presenti nella categoria Amore.