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Racconti amore

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La tua voce

Sorride la tua voce, golosa di risposte e promesse, è un cavo in tensione che collega cuore e mente, roca soffocata, promette il mondo eppoi un altro mondo e ancora di piu’. Ha ritmi lenti, strascicati, capricciosa, dolce, senza possibilita’ di scampo. Fruga gli argini, filtra attraverso una luce opalescente, a volte tace, nervosa, dura. È attesa di tempo indeciso, si staglia netta nelle ombre con quell’odore di muschio e di attesa.
Mi culla, fa dondolare le gambe e la voglia quando si posa incerta in quelle domande senza senso. Avvolge, cinge, spoglia, senza limiti, entra e percorre il mio corpo, solca le mie labbra con ostinata cura, e soffoca quando mi accarezza, appoggia le parole oltre il desiderio, sale e scende sulla mia pelle. È cibo che divora con frenetico appetito, è un deserto di pioggia quando sale tra le gambe incollandomi a muri inesistenti, mi schiaccia in morbidi contatti, è pressione e torsione, spasmo che offre sguardi e marca curve.
E quelle parole hanno una magia spicciola, sono miracoli ripetuti, chiavi che aprono il cuore, senza fretta, vestite d’amore stringono come una corda in tensione, entrano nella carne, governano il mio respiro, ali di farfalla, sono scelta e condivisione, liberta’ e rinuncia, in prospettiva. Corrono e pulsano, rosse di pesca, stringono nodi improvvisi, hanno voglie strane, profumano di cuoio vecchio, arrivano a onde come la risacca, sono aria eppoi corrente, mi violano nel silenzio di note in sospensione.
Distinte e nette si appoggiano sopra il mio profilo, sono lacci, promesse negli occhi, indugiano entrando di taglio e si nascondono, sono martello che batte ferro, docili e accoglienti e io mi ci adagio come cera molle, gioco di carne che mi sale dentro, stille di pudore trattenuto. Armoniche, coincidono e si sovrappongono, affamate eppoi sazie allungano il ritmo e diminuiscono l’onda sempre piu’ strette al mio inarcarsi.
A volte sono pietra dura, poi mani fresche, le assaporo c

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   1 commenti     di: Tiziana Monari


Le mie scuse

è ora di chiedere scusa, è ora di prendersi le proprie responsabilità. Le prime scuse vanno ai miei amici che, come se ne sono accorti ormai tutti, ho trascurato per lei. Vi spiego il motivo, io non ho mai creduto nell'amicizia, o almeno non eccessivamente, per me essere amici è fare delle stronzate insieme, divertirsi ogni tanto insieme, aiutarsi a vicenda, questo si, ma non credo che due amici debbano passare intere giornate insieme. Io ed i miei amici, in particolare due, che sarebbero in teoria i miei migliori amici, passiamo cinque ore al giorno insieme, parlo della scuola, parliamo, ci divertiamo, ci confidiamo (io un po' meno) e mi fa piacere star con loro, ma dopo cinque ore passate con loro preferisco dedicare il tempo rimanente ad altre cose. Non capisco come fanno la maggior parte delle persone a trascorrere 8-9 al giorno con i propri amici, li usano per colmare il vuoto lasciato dall'amore, mi dice lei, io sinceramente non li capisco. L'amicizia è un sentimento mal strutturato, dove si litiga anche, ed è questa la cosa incredibile, l'amicizia in teoria dovrebbe essere un sentimento dove non ci dovrebbero essere disguidi, incomprensioni, ove si pensa soltanto al divertirsi, eppure si litiga, proprio come nell'amore, la differenza è che in amore gioca un ruolo importante la gelosia e l'attrazione, nell'amicizia no, o almeno non dovrebbe.
Questo sentimento è ormai sopravvalutato, anche la persona più legata ad un amico può trovarsi in una situazione di stasi mentale dove sente che gli manca qualcosa, qualcuno che la capisce, qualcuno che la considera il migliore, qualcuno che sia sempre lì quando ne ha bisogno, qualcuno che gli dia qualcosa che il suo amico non sia in grado di dare, e proprio lì entra in gioco la voglia di innamorarsi, per colmare quel vuoto. Beh, non è mai stato il mio caso, per questo non mi pento della decisione di rinunciare a tutto questo per lei. Altre scuse vanno invece all'umanità in generale, causa la mia esi

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Lettera Al Mio Amore

15 Maggio 2007
ore 1:50
Cucciolo,
sto scrivendo e riscrivendo decine di volte pur di buttare giù, su questo foglio di carta, qualcosa che possa colpirti.
Finalmente, ho deciso di far parlare il mio cuore...
Ci siamo conosciuti un anno fa.
In realtà, ci conosciamo da sempre.
Ma il ricordo di quelle dolci sere d'estate, rimarrà per sempre inciso nel mio cuore.
È tardi.
Sono quasi le 2 di notte, ma il pensiero dolcissimo di te mi tiene sveglia.
Mi abbandono ai ricordi e assaporo ogni attimo della mia vita trascorso con te... Un vortice di emozioni travolge la mia mente e il mio corpo quando rivivo gli istanti di quel bacio stupendo che ci rese una cosa sola... Mi sono innamorata di te, amore mio.
Mi sono innamorata del tuo sorriso, dei tuoi baci, delle tue carezze, della tua pelle, del tuo profumo, delle tue labbra... Di tutto.
Il cuore batte forte e le mani mi tremano.
L'emozione mi prende poco a poco.
Sto bene... Da quando ci sei tu nella mia vita, sto tremendamente BENE! E non ci sono parole per spiegartelo ancora... Amore mio, oggi compi 18 anni e in questa lettera sono racchiusi i miei auguri per questo tuo giorno speciale.
Ma non solo... Oggi sono anche 10 mesi che stiamo vivendo una favola meravigliosa.
Cucciolo, non lasciarmi mai sennò non saprei come vivere... Nel bene e nel male, io ci sarò sempre perchè ormai sei diventato parte integrante di me!!
Ti bacio e ti abbraccio.
BUON 18ESIMO COMPLEANNO
La tua piccola Libi



Riflessioni 02

Voglio fare l'amore con te, dolcemente. Contemplando ogni istante. Leggendo nei tuoi occhi ogni momento la meraviglia e lo sconcerto.
Ogni carezza, ogni morso, ogni tocco delle tue dita dev'essere un tasto del pianoforte. Voglio poter sentire la musica dei nostri corpi nel silenzio calmato dal fruscio delle lenzuola e dai respiri intermittenti.
Siamo luci, vapore e disordine. Il nostro abbraccio sembra sempre esistito, come se il nostro avvicinarci fosse la reminiscenza di qualcosa ancestrale.
Mi rifugio in te e lascio che tu mi spinga nel cielo a ritrovar le ali.

   0 commenti     di: Vinter_


Fretta amorosa

Quela sera nello studio...
calato il silenzio ora solo lei e le sue interminabili pratiche.
Continuò a scrivere imperterrita finche non urtò con il gomito l'orologio da tavolo, che cadde in terra e con il frastuono la risvegliò dal suo trance lavorativo.
Si chinò, lo raccolse e si accorse che era tardissimo... erano le otto e venti e lei dopo dieci minuti si sarebbe dovuta trovare dall'altra parte della città per un appuntamento che aspettava ormai da molti mesi.
L'orologio contava i secondi e lei avrebbe voluto fermarlo...
magari in quel momento lui si trovava già lì, seduto in quel bar dove si erano visti molto volte e dove finalmente si sarebbero riabbracciati.
Jessy prese le chiavi della macchina, lasciò le carte in disordine sul tavolo e senza neanche chiudere a chiave corse all'auto.
Uscì dal garage sgommando a tutta velocità, fece veloce nel limite del possibile, era in ritardo di soli dieci minuti ed era quasi arrivata... quando un uomo attraversò la strada correndo e lei lo investì in pieno. Per la fretta di arrivare da Josh non si fermò e lasciò l'uomo in mezzo alla strada senza soccorerlo.
Arrivata al bar Josh non c'era e Jessy si sentì assalire dai sensi di colpa per il pedone investito, ma il solo pensiero di riabbracciare il suo amore cancellava ogni rimorzo.
Aspetto venti minuti e provò a chiamarlo ma il telefono era spento, aspetto per più di un'ora ma di Josh neanche l'ombra.
Tornata a casa con il cuore spezzato e le lacrime agli occhi gli lasciò molti messaggio in segreteria e la notte non riuscì a dormire perchè continuava a domandarsi perchè non fosse andato all'appuntamento.
La mattina presto qualcuno suonò al citofono, presa dall'emozione che fosse lui corse ad aprire ma... erano due agenti di polizia.
Jessy impallidì e loro tirarono fuori le manette dicendo: "È arrestata per l'omicidio di Joshua Kaine" il suono di tali parole si confuse con un rumore simile ad un'allarme...
Piano piano Jessy riaprì gli

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   1 commenti     di: Lavis Pin


Anime gemelle

Quando ho conosciuto Antonella mi sono innamorato subito di lei. Era la ragazza ideale, quella che Dio aveva fatto per me. Indossava una blusa gialla e una gonna nera, i miei colori preferiti; leggeva libri del brivido, proprio come me; era anticonformista, libera, dissacrante.
Dopo aver visto Antonella, non volevo più mangiare, non riuscivo più a dormire. Ero pazzo di lei, pensavo sempre a lei, volevo solo lei. Le parlai, la corteggiai, la adorai. Le regalai libri, cosmetici
L'anno dopo, in agosto, in un viale dei tigli ho conosciuto Loretta. Appena ho visto questa ragazza con i capelli lunghi e l'espressione triste del viso bellissimo, mi sono pazzamente innamorato.
Il mio vecchio amore per Antonella finì subito, evaporò come un bicchiere d'acqua gettato in un forno acceso. Adesso esisteva solo Loretta. Sognavo solo lei, correvo sempre da lei, volevo e desideravo continuamente lei.
È stato un amore immenso che riempì tutta la mia vita. È stata una passione esclusiva, irresistibile, che cancellò tutti gli altri miei interessi. Non mi importava più nulla al mondo. Loretta era la mia stella, la mia vita.
Questo grande amore durò più a lungo, oltre tre anni; fino a quando
Fino a quando, in un piccolo paese, in un nebbioso pomeriggio di novembre, incontrai Pia. I capelli neri, lo sguardo malizioso di questa ragazza mi attirarono subito e mi fecero innamorare.
Insieme a Pia, trascorsi un anno intenso di meravigliosa, sognante felicità. Per lei scrivevo poesie; per lei vivevo e vibravo di emozioni raffinate e preziose.
Ma anche questo amore finì.
Ogni amore sembra eterno, unico e ideale ma dopo? Chi verrà dopo? Quale sarà la prossima donna?
Ma soprattutto: quanto durerà la capacità di amare? Con la vecchiaia il nostro bisogno di amore si affievolisce, la nostra capacità di godere si attenua. I bei ricordi d'amore svaniscono nel passato ed è già fortunato l'uomo che riesce a ricordare.

Ottobre 2002

   1 commenti     di: sergio bissoli


Poker

Non è importante essere felici,
non ce lo ha mai promesso nessuno,
fondamentalmente
chi vuole essere felice nella sua vita
è una persona egoista e povera.
(Carlo Mazzoni)



Milanese. E scrittore. Un'abbinata che fa a pugni con la mia psichedelica personalità.

Egoista, egocentrico, presuntuoso. Tris.

Arrogante, permaloso, sfacciato, diretto. Full.

Giocare una partita, senza esclusione di colpi con mister Milano bene.


- Tira fuori le tue carte migliori, Candy Candy -.

Lascio cadere, scocciata, la provocazione. Quanto adoro il fatto che lui goda, sottilmente, a vedermi contrariata, a lasciarmi semplicemente senza una risposta pronta di botto. Perché l'ultima battuta, il colpo assestato ad hoc, lo deve avere lui.

Per stavolta, mi lascio avvolgere dall'aroma di un tè al miele e vaniglia, e non penso troppo a quel Candy Candy che mi ha appioppato addosso. Dispregiativamente parlando, chiaro. Lui sorride, sorride pacifico, nel suo essere mille e ancora mille più volte bastardo. Bastardo senza via di scampo, ma un bastardo che a questa finta, o presunta Candy, piace. Piace guardarlo mentre poggia le labbra sulla tazza nera fumante, piace scrutarlo dalla piega assurda dei capelli che non stanno fermi, ma che non sono biondi, piace rimanerci senza parole, senza silenzi, solo sospiri.

- Io non so giocare a carte -.

Butto lì schifata la mia perla di saggezza. Quando mai, a questo mondo, non si sanno tenere in mano due benedette carte da gioco. Candy ha le unghie lunghe, brillantate all'estremo, ha paura si striscino, anche poco. Ha paura a tenere in mano queste terribili carte. Ha paura di non sapersi ben giocare il tris e il full che inchioderebbero, senza diritto di replica, mister Milano bene.

- Sai fare tantissime cose. Le vuoi fare -.

A che gioco stiamo giocando? È una partita a carte questa, oppure ci stiamo giocando qualcosa di molto, molto più prezioso? Finta Candy si arriccia un capello stirato male, vera Ca

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   4 commenti     di: Alice Lago



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