username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Racconti di attualità

Pagine: 1234... ultimatutte

Undici due undici

Fumano le bocche nell'aria fredda di un mattino di febbraio, si è svegliato intorpidito un timido raggio di sole che disgela un sorriso, fra le ciglia d'erba una margherita, non abbassa la testa, neanche a quella brina.

Come noi che scalpitanti aspettiamo di salire sul pulman, la corsa per sedersi davanti, vicino al finestrino, stringendoci dentro le nsotre giacche... destinazione futuro.

No.. non è una gita scolastica e non siamo studenti, siamo lavoratori e pensionati accomunati in questo viaggio, ognuno con la propria storia, ma tutti con le stesse quotidiane esigenze: sopravvivere... E armati di fischietti e tanta buona volontà decolliamo là dove forse qualcuno potrà ascoltare il nostro girdo... SIAM VENUTI A MORIR PEL NOSTRO LIDO!
Magari non siamo trecento, non siamo neanche tanto giovani e forti e amiamo la vita.
Magari solo farci ascoltare da chi troppo spesso si dimentica di noi, gocce di questo oceano che chiamano vita...

Scorre dietro il finestrino il nastro argento della strada, si inseguono i segni bianchi della carreggiata, ma non si raggiungono mai. Chiacchiericcio di voci, suoni acuti, dolci.. velati... inseguiamo i nostri aquiloni nel vento i nostri sogni lontani e vicini, la vita, il lavoro. Io ho scelto il mio angolino e scrivo, qualcuno mi guarda... chissà cosa pensa... Cullata da questo mormorio e dalle onde che gli ammortizzatori imprimono a questa nave.

Viaggio sospesa fra le nuvole, sul mare dove spesso ci sentiamo come naufraghi alla deriva. Adesso sono il capitano... avanti tutta verso l'isola che forse non c'è... ma a noi piace sempre crederci e sperare, l'importante è non arrendersi mai.

Un raggio di sole si riflette nel finestrino, una carezza, si rispecchiano le mie speranze, tepore di una culla, ma qui c'è troppo chiasso, nessuno ascolta.

Qualcuno urla "TERRA!" E infatti si intravede già il parcheggio dove sostano altri pulman.

L'autista si ferma a dormire e noi scendiamo come sbarcati da un'

[continua a leggere...]

   6 commenti     di: laura marchetti


Un numero di telefono

Le ultime parole pronunciate dal padre, prima di andarsene di casa e lasciarla sola con la madre, le giravano in testa fin dalla mattina appena alzata dal letto. Arrivata all'ora di cena era ormai esausta, provata da quella specie di disco che le si era incantato nella mente.
" Me ne vado, Chiara. Dillo tu a tua madre. Preferisco non vederla. Non lo sopporterei. Chiamami a questo numero se avrai bisogno di me. Ciao. "
Tenendo nella mano il biglietto di carta con sopra scritto un numero di telefono, guardò l'auto grigia allontanarsi finché quell'immagine non sparì dalla sua vista e, aveva a lungo sperato, dai suoi ricordi.

" Chiara, sei tu? "
Posò le chiavi sulla mensola ed entrò in cucina con in testa quell'unico, invadente pensiero. Si avvicinò ad una figura minuta seduta al tavolo, intenta come sempre a guardare sul televisore uno dei tanti programmi che trasmettono ripetutamente le immagini dei delitti famosi.
" Sì mamma. Senti, la possiamo spegnere? -
" Sì, sì, un attimo solo. Pensa, stanno per collegarsi con la casa... "
Ormai Chiara non ascoltava più i discorsi della madre. La lasciava parlare limitandosi ad annuire con la testa. Aveva bisogno di lavarsi e se ne andò in camera.
Sotto la doccia, mentre la mente le riproponeva la stessa frase, all'improvviso ebbe come una scossa.
Lasciando una lunga scia d'acqua dietro di sé raggiunse la mensola dove aveva posato le chiavi appena entrata in casa. Sul piatto di ceramica sul quale di solito c'era la posta, giaceva un biglietto di carta giallastra ripiegato in quattro.
Quel biglietto. Lo aprì, vide il numero scritto a penna.
" Mamma dove hai preso questo? "
La donna si voltò verso la figlia, che era corsa in cucina urlando agitando con la mano quel foglio.
" Non andare in giro nuda, ché poi ti ammali."
" Il biglietto, mamma, il biglietto!"
Senza rispondere la donna tornò a rivolgere l'attenzione verso il televisore, che continuava a trasmettere lo stesso programma.
Esa

[continua a leggere...]

   5 commenti     di: alba radiosa


Reietto - I Puntata

Spesso quando si cerca di scrivere una storia che non ha legami con la realtà si ha sempre il timore di riportare vicende che siano eccessivamente fantasiose. Molto spesso, però, la realtà smentisce ogni convinzione, proponendo fatti che si mostrano di gran lunga superiori alla fantasia.
Le pagine che seguono sono nulla più che un racconto di vicende reali, narrate seguendo la linea temporale degli avvenimenti.
La volontà di eseguire la stesura di un libro inchiesta, su una vicenda peculiare che però abbraccia numerosi ambiti del vivere il quotidiano in Italia, si concretizza attraverso la pubblicazione dei nomi di personaggi famosi e delle azioni a loro collegate, senza censura o limitazioni di sorta.
La documentazione, fedelmente riportata, possiede una tangibile e verificabile certificazione che rende la loro testimonianza inconfutabile.
È oltremisura doveroso sottolineare che le azioni, i comportamenti e quanto altro si lega a tali personaggi nulla ha a che vedere con l'insulsa ed inaccettabile moda del gossip a tutti i costi di italiana fattezza.
I fatti riportati possono essere considerati oggetti di valida, necessaria e preoccupante analisi, che spingono i loro effetti nefasti su numerosi settori della costruzione e evoluzione della società italiana. Ciò che avviene, attraverso i modi con i quali succede, suscita ancor più preoccupazione perché mostra di essere la consolidata consuetudine di un sistema che inficia ogni aspetto del vivere sociale.
È auspicabile che, dopo aver letto con attenzione fino a dove può spingersi un certo tipo di potere in Italia al fine di affondare gli artigli anche su un banale argomento, qualcuno dall'interno dei palazzi di potere cominci ad intervenire per porre un freno a questo sistema, in quei luoghi dove si è chiamati a gestire situazioni serie e profondamente importanti.

Il desiderio di emergere


Immaginiamo di essere in un'aula di tribunale nella quale siamo convocati a convincere un giudice e

[continua a leggere...]

   0 commenti     di: achiauthor


Pappagalli verdi di Gino Strada

Sono 110 milioni i pappagalli verdi presenti in 67 paesi.
Non si tratta di dati forniti da animalisti i quali probabilmente
sarebbero soddisfatti di un numero così elevato che
salverebbe dal rischio di estinzione i curiosi e simpatici
volatili. Purtroppo non sono a rischio di estinzione i pappagalli
verdi di cui parla Gino Strada nel suo bel libro intitolato,
appunto, "Pappagalli verdi". Si tratta di mine antiuomo che, con la loro forma graziosa somigliante a un giocattolo,
attirano l'attenzione soprattutto di bambini che, appena li
toccano, muoiono, ridotti in brandelli, o restano ciechi o
perdono una gamba o tutte e due. In un istante la loro vita
se ne va o resta cambiata per sempre. Una vita passata su
una carrozzella o saltellando su due stampelle o camminando
faticosamente sulle protesi. Le mine antiuomo costano
pochissimo, per la maggior parte sono prodotte in Italia.
Per disinnescarle i costi sono altissimi e occorre molto tempo
e l'opera precisa di esperti, non priva di rischi.
Nella bellissima prefazione al libro di Strada, Moni Ovadia
definisce le mine antiuomo "fiori metallici dell'infinita infamia
umana" La conferma di questa definizione la dà una
soldatessa, una donna-cecchino di Sarajevo che aveva centrato la fronte di un bambino con il suo fucile ad alta
precisione. Intervistata nel buio di una stanza che le consente
l'anonimato, alla domanda dell'intervistatore: "Perché una
donna spara ad un bambino di sei anni?", risponde: "tra
vent'anni ne avrebbe avuto ventisei".
I luoghi in cui si muove Strada sono molti: dal Kurdistan
all'Afganistan, dall'Etiopia a Sarajevo, dal Pakistan al Perù.
Con il suo team costruisce ospedali, spesso sotto le bombe.
Arrivano morti e feriti. Il lavoro è sempre un'emergenza.
Capita anche che i feriti siano tanti e tanto gravi e il tempo così avaro da costringere il gruppo di chirurghi a fare una
scelta, il triage che è uno dei momenti più tragici di una vita
vissuta sempre a contatto con

[continua a leggere...]



Il potenziamento umano tra fantasie, follie e poesie (1a parte)

Dopo l'inferno della religione (rogo eretico), della legalità (ghigliottina) e della follia (olocausto), all'alba del 2000 doveva iniziare la trasformazione spirituale dell'umanità (profezia Maya) e, invece, siamo sprofondati nell'inferno della civiltà con gente invasata (confonde Satana con Allah) che tiene sotto assedio le metropoli europee disseminando morte e terrore, e con l'infante Kim Jong-un che, sorridente con la sua faccia cicciottella, continua i suoi test nucleari mettendo a repentaglio la vita del mondo. E la cultura del disarmo è ancora di là da venire se gli USA, patria della pace, del progresso e della civiltà, permette ancora le armi e consente pertanto le stragi.

La scienza, comunque, continua il suo corso e, con il nobile intento di migliorare l'umanità, sempre più parla di human enhancement, quell'insieme di mezzi biotecnologi per il potenziamento funzionale degli attributi fisiologici al fine di migliorare la precarietà della condizione umana a partire dalle malattie e dall'invecchiamento cellulare.
Adesso, però, mettendo da parte l'enhancement tecnologico (genetico e biologico), fisico (doping e chirurgia estetica) e farmacologico (ritalin, modanafil e... pillola blu!), quello che urge di questi tempi è il potenziamento morale (risvegliare le coscienze depositarie della verità) e cognitivo con la corretta conoscenza del male e del bene (e siamo all'enhancement culturale) se perseguiamo i dettami creativi (e l'uomo divenne un'anima vivente) con "la legge dell'anima":

Esisto per amare veramente
secondo i dettami della coscienza,
spirito nella materia
e luce della verità
che si trova tra le certezze
della mente alla ricerca
del senso della vita,
che è sempre tanto amore
e realizza l'anima
nella sua vera essenza
e con la tua presenza
nella luce per l'eternità.

Lo spirito, pertanto, viene a rappresentare l'inchiostro indelebile che ci disegna l'anima:

L'ecografia dell'anima

Con lo spirito nasce il pensier

[continua a leggere...]



La profezia del governissimo

La profezia del governissimo (A Silvio - I giochi dell'anima, Kimerik 2009)

Caro presidente, dall'alto della tua statura di celebrità universale, nel tuo nome si è oscurata anche la fama dell'acquedotto cerebrale e finanche l'inno leopardiano alla giovinezza, che tu, per beltà fisica e spirituale, fai rivivere in tempo reale e rappresenti in ogni tuo istante di vita leale.
Per le tue ispirate e spinte battute, non ti curar di lor, che comunque passano, perché dalla tua bocca può uscire ciò che vuoi al punto che anche l'infinito, limitato dallo spazio e dal tempo, a fatica sin
d'ora contiene la tua immensa viva luce, seppur il buio dei tempi ti costringe a viver presidiato, lungi dalla libertà del "Passero solitario" e dalla spensieratezza del "Sabato del villaggio" nella gioiosa attesa della festività di cui tanto si gode.
Da impavido condottiero, sull'onda del materialismo americano e volando sul consumismo, con perspicacia e lungimiranza passasti alla conquista di giornali e tv, così che, da anni ormai, spensierato e spregiudicato, guidi e condizioni con tanto di ombrello il baraccone Italia, circo di gran comicità ed addirittura nelle vesti di padre-padrone, per non essere blasfemo, convinto proferisci "Italia rialzati", paragonandola a Lazzaro in decomposizione.
Al pari poi di Mosè, che divise le acque, sospinto dal cielo (fra poco ti farò vestire i panni anche di Noè!), da solo hai diviso gli italiani tra chi è con te e chi è contro di te, convogliando sapientemente
tutto, dall'informazione alla politica, nel bipolarismo.
Questo termine, purtroppo, da tempo mi perseguita e rappresenta il mio disturbo cerebrale per la pace mondiale, che da sempre mi turba la mente e per l'agognata sua soluzione, ormai, in ogni mio
sogno io ricorro a te, ma devi però prima equilibrare la tua simpatia tra mussulmani ed americani.
Non a caso sei amico e confidente di leader potenti, fino a questo momento solo prepotenti e, trovandoci in tema, cerca di il

[continua a leggere...]



Pagine di Diario

Ogni qualvolta il quotidiano mi diventa pesante,
mi rifuggo nella mia torre eburnea,
fatta di immagini, di sogni onirici,
alla ricerca di nuove idee per scrivere poesie e sognare un mondo migliore.
Ora questo mondo ha subito dei tracolli immani, da sentirci inadeguati, fragili,
stressati in questa frenetica Babele.

Ovunque volgi lo sguardo,
vedi tantissime cose che non ci piacciono,
storie di violenze, aggressioni verbali e fisiche,
guerra tra popoli, razze, religioni,
generata da menti folli, devastanti,
Che infieriscono sui più deboli e fragili.
Ogni carnefice si accanisce
sulla vittima sacrificale.

Allora, ecco che si fugge il reale,
alitando su pensieri leggeri,
lasciandosi trasportare lontano
per un approdo sicuro sulla tua navicella spaziale.
Questo rifugio è fatto di suoni,
colori, musica da riportare serenità alla tua mente.
E finalmente ti senti te stessa
e ti riappropri della tua armonia del cuore.

Dora Forino

   10 commenti     di: Dora Forino



Pagine: 1234... ultimatutte



Cerca tra le opere

La pagina riporta i titoli delle opere presenti nella categoria Attualità.