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Lettere e racconti epistolari

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A un ragazzo

Si è sempre gli stessi di sempre, i bambini degli incubi notturni, gli adulti degli amori feroci.
Con te ho ritrovato la mia adolescenza non vissuta, le mie insicurezze e paure.
Vorrei poterti sfiorare, tremante, le mani e baciarti i capelli con dolcezza.
Vorrei avere i tuoi sedici anni per poterti voler bene nel tuo stesso modo, con i tuoi caldi occhi.
Vorrei poter piangere come fai tu quando vuoi far vedere che ci puoi riuscire e perchè no, capire le tue "bravate".
Ti amo come un figlio, ti desidero come uomo, ti invidio per tutto ciò che potrai conquistare.



Dear C

Cara C.
Lo ammetto, per anni non abbiam fatto altro che lasciarci e prenderci, uno correva dietro l'altro, ci siam amati e odiati.
Ma la cosa più importante è che siam cresciuti. Di certo  non siam quello che volevamo essere, ognuno per le sue botte e ferite siam cambiati rimanendo nel cuore gli stessi.
Non son bravo ad esprimere affetto di persona, né a parlarti chiaramente perchè sono uno stupido narcisista con l'infanzia perduta e le emozioni distrutte, e tu magari hai avuto paura di dirmelo, perchè avevi paura che ( come in passato ) sfruttassi i tuoi sentimenti.
Sono un animale per quello che ho fatto... Ma non egoista e mai pretenderò nulla da te, perchè nonostante tutti, l'uni per l'altro c'è sempre, specialmente tu. Voglio che tu sappia di quanto io sia fiero di quello che hai dentro. Hai forza, bontà passione per la vita, desiderio di esser qualcuno e di cambiare in meglio il mondo. Gli sbagli li commettiamo tutti, ma voglio che tu sappia che quando ti guardi allo specchio, non devi ne urlare ne schifarti, perchè tutti gli errori, i brutti ricordi, ti han fatto diventare quello che sei. Sai che sono una persona molto schietta e critica e credimi, tu meriti la mia stima, il mio rispetto e ammirazione.
Sei bellissima. Ora voglio che tu sappia, che non so cosa ci sia tra di noi, non è amore... Forse è qualcosa di più, che trascende tutto, forse anche a livello platonico non so spiegare ma entrambi sappiam che c'è.
E ora ti dirò col cuore in mano che se un giorno pioverà e tu starai senza l'ombrello, io sarò li a bagnarmi con te... Quando rischierai di non farcela, io sarò a fare il tifo per te. Ora stai diventando adulta.
Io non ti diro che ci saranno rose e fiori, nè che sarà facile, anzi preparati perchè da qui inizian i veri calci in culo, le vere coltellate! Ma io sarò li... pronto a salvarti o darti una mano.
Sei una persona dura C.  Ma con due cuori...
 Logan.

   1 commenti     di: Daryl


Eleonora

Ciao Eleonora,
è passato così tanto da quando sei volata via, e ormai sarai in paradiso, se esiste. Te lo meriti.
Penso spesso a te, a dove sia ora; fra le nuvole. Su una stella. In mezzo al niente. No, non nel niente: non è possibile che di te non resti nulla più che una lapide e una scritta sul marciapiede. E allora dove sei?
A me è sempre piaciuta l'idea della reincarnazione, di tante possibilità per migliorarsi un passo alla volta. Se è davvero così, ti auguro di diventare una farfalla e volare lontano, libera e pura. E morire presto, ancora una volta, ma almeno felice.
Come vedi, Eleonora, non ho mai smesso di pensare a te, neanche ora che sto meglio. Non ho voluto né potuto dimenticarti, non se a sedici anni sei stata consumata da una malattia tanto crudele e spietata quando avresti dovuto pensare a smalti e rossetti. Non se tu, come me, dovevi ancora scoprire la vita, scartarla come un cioccolatino... e invece ti sei spenta così. Povero angelo.
Ho paura di averti idealizzata troppo. Chiamo con il tuo nome tutte quelle forze che mi tengono qui, calda e viva e lontana dal pozzo. Non so se sia Dio o la mia forza di volontà o se sia tu davvero, ma è stata la tua tragedia a farmi uscire dal pozzo e meriti almeno di essere chiamata angelo.
Se ci sei ancora, se puoi sentirmi, spero che ti faccia piacere sapere che la tua storia così ingiusta e triste sia servita a qualcosa di buono. Spero che non mi odi perché ti parlo così e neanche ti conoscevo, o perché gioco alla vittima ma non so nemmeno cosa sia il dolore. Avresti ragione, comunque; io il dolore l'ho solo visto da fuori. Negli occhi spaesati di mia madre.
Eleonora, non sai cosa darei perché tu fossi qui. Vorrei conoscerti, chiederti un consiglio, ringraziarti. E invece tu continuerai ad essere lì, ovunque e da nessuna parte, e io a parlarti senza sapere chi sei né se le mie parole ti arrivano.
Eppure non smetterò di scriverti, di ringraziarti, di prometterti che non sp

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   0 commenti     di: vale


Una sorpresa

Il tempo che passa fra le gioie ed i pensieri, ed un giovane ricordo mi riporta a te ieri...
La musica il juke box, tanta gente, Battisti che cantava MI RITORNI IN MENTE.
Tu, ragazza dagli occhi di lago, capelli lunghi e castani, nelle tue mani i sogni di giovani gabbiani.
Tu, la tua precisione, ricordo la tua voce e la tua abilità a raccontare fiabe e fare il punto a croce.
Ricordo quando con te era una festa, era come mangiare una tavoletta di cioccolata, le tue filastrocche, le tue amiche, le tue canzoni... per me eri una fata...
Poi il tuo principe un giorno è uscito da una fiaba e ti ha fatto regina, era soltanto ieri che tu eri bambina.
E nel tuo giardino curato con amore è spuntato il primo fiore, sarà stato l'egosimo o un po' di nostalgia, o forse la mia infanzia che scivolava via.
Tu oggi, sei come ieri, sei diventata GRANDE, ma non ti sei mai invecchiata, forse ancora reciti quella formula fatata, che ha origini dal cuore perché quella formula segreta l'hanno chiamata amore.
Tu, madre dolce e premurosa, tu figlia generosa, sorella, moglie, amica... che Dio ti benedica ed una cugina con un gran cuore è questo che fa onore.
E questo ciò che penso... non l'ho mai detto è tutto qua e te lo dico oggi con gran sincerità.
Non so se questa dedica ti ha sorpresa, penso tu l'abbia capito È TUTTA PER TE, TERESA!

   6 commenti     di: laura marchetti


Mi vedi ma non mi vedi

Mi vedi sempre ma non mi vedi.
Mi guardi negli occhi ma non mi guardi.
Mi piaci quando cammini, ti osservo quando mangi. Le tue mani agevolissime che pigiano i tasti di quel computer.. sono adorabili... vorrei che sfiorassero la mie pelle che frime per te. Ti aspetto all'uscita nascosta nel cespuglio che ormai è la mia casa. Perchè non mi vedi sono così invisibile?
Non sono pazza, è il mio amore che è pazzo per te. Tu non capisci.. tu mi ferisci.. se mi parli, poi durante il giorno ti penso. Se mi porgi un foglio la notte ti sogno. Mi rude il fatto di non poterti chiamare "amor mio" perchè non sei mio? odio chi ti stringe fra le braccia, mi strappo i capelli quando ti sfiora le labbra.. sei un tormento.. sei il mio fardello.. non posso continuare a mordermi le dita.. non posso continuare a far finta che sia felice per te.. Non vedi come ti guardo? non senti come ti chiamo? li senti i venti che ululano al mondo, senti come sbattono alle finestre chiuse dalla gente.. non apriranno mai perchè il vento entrerebbe a gelare le stanze.. io sono quel vento tu sei quella finestra..



So che mi senti

Pensieri.. la mia mente vaga, non riesco a fermarla..
Penso a te, a noi.. anche tu ci starai pensando?
Penso e mi sento pazza, completamente pazza di te, di noi, di tutto ciò che siamo..
Ripenso alla nostra storia, al nostro amore così "strano".. speciale..
Siamo in un posto in cui nessuno potrà mai arrivare, l'hai detto tu.. e avevi ragione..
La nostra storia fuori dal comune.. che ai più potrebbe sembrare pazzesca..
Ma per me è solo unica, piena d'amore vero, romantica..
È da pazzi innamorarsi così, senza un contatto, senza un abbraccio, senza un bacio..
Quanti baci abbiamo sognato.. quante carezze.. quante coccole..
Tutti i nostri dettagli.. il nostro amore fatto di passione inspiegabile, di parole che una volta dette e sentite non mollano più il cuore.. di speranza, di voglia di farcela..
Il nostro amore che cresce sempre di più nonostante tutti gli ostacoli che sembrano volerlo fermare.. nonostante il non poterlo esprimere anche a gesti oltre che a parole, a sensazioni, a voce..
"Scriviamo non parliamo.. ma è uguale..".. senza rendertene conto hai spiegato il nostro amore in poche parole.. è amore, puro..
Quasi una corrispondenza di anime.. antica e romantica.. come piace a noi..
Le nostre anime.. si sono loro che si "sentono".. anche se non possiamo parlare.. anche se siamo lontani e distanti.. le nostre anime sono unite e indivisibili..
Mi ritrovo nel letto sdraiata a parlare ad una foto.. mi sembro pazza.. di certo un po lo sono.. ma so che in qualche modo che non possiamo spiegare, tu mi senti, come io sento te..
Mi manchi.. so che lo senti..

   4 commenti     di: Giada..


Incompresa

Carissima,
finalmente mi sono decisa a scriverti!

Innanzitutto voglio tranquillizzarti perché questo che leggerai non è propriamente un'accusa nei tuoi confronti.
Il nostro primo incontro non è stato dei migliori ma immagino che la stessa cosa vale per tutti coloro che hanno a che fare con te! Quindi sono giustificata.
Non so se te lo ricordi ma se vuoi te lo racconto.
Ero una vivace bambina di circa 5 anni alla quale piaceva correre e giocare, come a tutti i bambini d'altronde.
Certo, mi verrebbe da chiederti "Come hai potuto insinuarti nella mia vita così presto?!?" ma lasciamo perdere.
Un bel giorno, presa dalle mie corse, mi ero ritrovata da sola in un grosso, chiassoso centro commerciale senza mia madre.
Mi avevi fatto pensare le cose più brutte nei suoi confronti!
E prima di capire che lo avevi fatto per il mio bene ci ho impiegato più di vent'anni e ti sei presa intanto un bel po' di parolacce!
"Mi ha abbandonata!" - "Ecco, sono stata adottata e non mi vuole più!" - "A lei non interessa nulla di me perché pensa solo a quella befana di mia sorella?!?!"
Con il tuo arrogante modo di fare e quel ghigno malefico, ti eri avvicinata a me prendendomi in giro con una serie di frasi che ora, per tua fortuna, mi sfuggono.
Ti guardavo con Timore e grazie a Istinto, che apprezzo molto come amico, avevo cercato rifugio vicino a delle grandi vetrate piene di Luce. Mi sentivo meglio.
Per fortuna, mia madre apparse dal nulla poco dopo, mi strinse e mi baciò forte e mentre andavamo via notai che osservavi la scena quasi con dispiacere e per questo, quando i nostri sguardi si incontrarono, ti derisi e ti feci la linguaccia, con la Speranza che il tuo Malcontento aumentasse. Mi sbagliavo!
Piansi tanto quella sera perché mi facesti ricordare una discussione con mia madre di qualche giorno prima e riprovai il disgusto che avevo nei suoi confronti per i rimproveri che avevo subito. Avevo dato calci alle bambole e ad una le si era anche staccato un bracc

[continua a leggere...]

   11 commenti     di: Bianca Moretti



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Questa sezione contiene una raccolta di racconti scritti in forma epistolare, diretti ad uno o più destinatari.