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Lettere e racconti epistolari

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Lettera di angelo diventato un angelo

amica mia cara, mi piace il tuo nome. Devo chiederti scusa e perdono se sono stato invadente per il tuo carattere. Avevo come un granito sullo stomaco quando mi rispondesti"ognuno si tiene i traumi che ha"mi creasti un muro che non ho avuto il piacere di abbattere. Vedi amica mia per me è un cruccio, volevo che ti aprissi con me e mi confidassi le tue vicende.. non ho insistito perchè il tuo "muro"è parte del pudore dell'anima. Non so se avrò mai il tempo per dirti questo, hai rgione tu, anche io ti ho nascosto il mio trauma, L'animo, anche nella sofferenza sia fisica che morale, ha bisogno di un sorriso che ti scaldi il cuore. È meraviglioso vedere crescere la solidarietà che ci accomuna. Prima avevo solo l'affetto della mia famiglia, I miei amici? una gatta semicieca, due coniglietti ed un passerotto che avevo raccattato e curato tre anni fa e nonostante gli avessi dato la libertà non se nè mai andato, è un vagabondo ma torna sempre da me, mi guarda, si posa sul tavolinetto, quasi a non volermi dare fastidio. Allora!!! bufera di neve, apri il tuo cuore perchè se ti arriva un caldo sorriso trovi aperto e se è chiuso non ti lascerà il biglietto"torno dopo". è sempre un piacere dialogare con te e leggerti, sento che ciò che dici viene dal cuore. Ora te lo posso confidare, a breve non ci sarò più, si, non ci sarò più, quello che ho io non lo auguro a nessuno, ed il mio treno sta arrivando alla stazione, Grazie e scusami ancora per l'invadenza ma mi devi ancora 3 cose:1esito trasferimento, 2dove abiti, 3 un sorriso, Ciao Neve abbi cura delle tigri che ti ho inviato e ora SORRIDI... un bacio Angelo

   5 commenti     di: soffice neve


Lettera a Natasha

Cara Natasha,
oggi è un giorno speciale qui in Italia e nella maggior parte del mondo occidentale.
Oggi è la vigilia di Natale, ossia il giorno prima di Natale. Qui è una grande festa. So che voi lo festeggiate il 7 Gennaio.
Oggi mi ha scritto Yuliya e se non ho capito male è così.
Sto facendo qualcosa di speciale proprio in questo momento.
Sto ascoltando la radio dove si sta pregando nell'attesa della nascita di Gesù.
Gesù, il salvatore del mondo, nasce oggi. Così dicevano gli antichi monaci d'oriente.
La cosa stupenda è che la Celebrazione Sacra sta avvenendo in un carcere.
Una prigione hai capito bene. Là dove la gente è privata della libertà è arrivata la Chiesa per offrire una speranza.
Non sono belle parole e basta. La speranza è fondata, è sicura. Anch'io sto pregando con loro.
Il carcerato è disprezzato, certo ha sbagliato, ma una persona non nasce cattiva. La vita è dura!
Io ho difficoltà, anche se piccole difficoltà, ad accettare un delinquente.
Il Signore è stato buono con me perché mi ha fatto provare il carcere in Sud America. Solo pochi giorni.
Facevo lite con mia moglie e i poliziotti mi accompagnava, diciamo gentilmente, in una cella, dove restavo finché non mi calmavo.
Ringrazio il Signore perché mi ha messo in grado di non giudicare.
Non giudicare e non sarai giudicato, con il metro con cui giudichi sarai giudicato.
Il Signore Gesù abbia misericordia di me perché io meritavo di peggio per la vita che ho condotto in passato.
La speranza è certa, la riabilitazione è possibile.
Là dove sono abbondate le colpe ed i misfatti Dio fa sovrabbondare grazia e misericordia.
Il perdono è un esperienza così dura e difficile da vivere. L'esperienza dei veri forti, perdonare ed essere perdonati.
Io sono qui solo in questo giorno di festa ma sono felice, gioisco in Dio che mi ha amato.
Gesù nasce oggi per dare ancora la sua vita per me.
Oggi sono stato in Chiesa per parlare con un sacerdote.
Io mi sono andato

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Lettera a Jopp

Cara Joop, sono molto felice di avere un'amica di penna, anche perché credo che sia importante confrontarmi con altre persone non solo a scuola e nei luoghi pubblici, ma anche attraverso le parole scritte. Prima di tutto voglio presentarmi: mi chiamo Josephine, ma tutti mi chiamano Jo. Sono una ragazza di Indole socievole, forse un po' Cocciuta, però ho tanta volontà, se non ne avessi non avrei mai preso questa carta da lettere, e non ti avrei mai parlato di me. Ho quindici anni, e si sa a questa età i genitori parlano spesso del futuro, infatti mia madre molte volte che cosa farò da "grande". Io non ho mai risposto apertamente, però ho tante idee. Se chiudo gli occhi la prima professione che mi viene in mente è la scrittrice, anche perché il mio sogno è diventare una scrittrice famosa, in seguito vorrei anche divenire una giornalista e mettere su famiglia; già mi immagino tutto... La mia scrivania è piena di fogli e penne, ci sono anche pile di libri, e le mie mani sono imbrattate di inchiostro, insomma mi immagino molto indaffarata a scrivere di tutto. La mia concentrazione viene interrotta da un gemito. Ascolto meglio e capisco che quel suono è il pianto di un bambino: è mio figlio, probabilmente avrà fame. Passo per l'Angusto corridoio, e mi dirigo verso la cameretta del piccolo. Squilla il telefono, mollo tutto e vado a rispondere: è quello Zotico del mio vicino, non fa altro che Blaterare. Dopo aver riattaccato, una pallottola di pelo mi salta addosso : è Joke, il mio cagnolino. Mi ricordo che devo spazzolarlo, vado nel ripostiglio e prendo l'occorrente.
Fischiando e battendo le mani invito il cucciolo a venire da me. Nessuna risposta. Capisco subito che si è nascosto, ormai mi ci sono abituata. Dopo un po' lo trovo, lo acchiappo dal collare e lui si arrende, ma proprio quando tutto sembra tranquillo Joke mi morde il molso, io mollo il collare e lui scappa via. Mi ha ingannato con uno Strataggemma! Sento da fuori il rumore del motore di un'

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   0 commenti     di: silvia costante


Lettera ad un padre

Papà dove sei ora? Per quale motivo ti comporti cosi? Hai quattro figli e vorrebbero averti accanto. Sai ho fatto diciotto il 4 marzo, perchè non mi hai chiamata? Io ti ho sempre cercato, ero sempre con te e avrei dato la mia vita per la tua. Ti ho voluto bene e come ogni ragazza eri il mio uomo preferito perchè mi sentivo protetta accanto a te. Quando ero bambina desideravo sempre stare tra le tue braccia ricordi? quella maledetta separazione... Hai perso tutto di me, la mia adolescenza, i miei sorrisi e i miei pianti, tutto! L'alcool cosa ti da papà? per quale motivo bevi? Non voglio crescere, dovevi esserci tu qui con me, dove sei papà? Scelgo sempre i ragazzi sbagliati e assomigliano tutti a te!
Credo nell'amore tra un genitore e un figlio, io ti ho amato con tutta me stessa.
Un giorno mi dicesti: devi studiare, la mia materia preferita era scienze. Beh pà anche a me piacciono le materie scientifiche ma tu non lo puoi sapere perchè manchi da dieci anni come genitore. Amo scrivere e disegnare, mi piacciono il rap e l'hip hop ma tu non sai nulla di me! Ho problemi di salute papi e questo lo sai, la mamma ti chiamava ma tu non ti sei mai presentato in ospedale, per quale motivo papà? Credi sia un caso che anche io sia finita nella trappola dell'alcool? Credo proprio di no! La differenza tra me e te è che io mi sono resa conto che i problemi non si risolvono con l'alcool e che non mi dava nulla, tu no! Vorrei un tuo abbraccio, di quelli che dicono andrà tutto bene ma tu non ci sei. Sono cresciuta bene nonostante la tua mancanza, non mi drogo, non vado a letto con chiunque e sono altruista. Ho sofferto molto per colpa tua, le conseguenze dei genitori ricadono sui figli, dovresti ricordarti questa frase!
addio pà.

   2 commenti     di: jenny


Sei felice?

Cara Mariya,
Rispondere a questa domanda : " Sei felice? " non è cosa semplice.
Oggi pubblicherò in internet la tua domanda e la mia risposta.
Che cos'è la felicità?
Ottenere ciò che si vuole? Sentirsi bene nel corpo? Esaltarsi un po'?
Che cos'è? Ti faccio questa domanda: Che cos'è la felicità?
Ti do la mia risposta e aspetterò la tua.
Nel 1999 ero in Taganga, un villaggio di pescatori, sulla costa colombiana. Ero in vacanza. Se vacanza si potesse chiamare.
Ero in pessime condizioni, sull'orlo del baratro. Una donna violenta al mio fianco, una donna che non mi amava, che non mi comprendeva,
che non voleva collaborare con me. Dall'altro lato io ero un drogato, fuggiasco, con i Carabinieri alle calcagna perché mi ero messo in
un brutto giro di persone. Me ne ero andato da casa mia perché cercavo proprio questa cosa: la felicità.
Mi andai a mettere in situazioni insostenibili umanamente parlando.
In questo villaggio c'è una Chiesa in cattive condizioni; io uscivo dalla casa che ci ospitava. In quel tempo ero davvero magro, uno scheletro;
guardai verso la Chiesa era piena e dicevano la messa. Pensai fra me: " La messa! Da quanto tempo non entro in una Chiesa! ". Entrai con
i miei occhiali da sole come fosse casa mia. Ero senza vergogna e disinvolto.
Ora, il sacerdote alzava le braccia al cielo, io fui preso letteralmente, preso; un calore intenso sentivo nel mio petto, un nodo misi fece in gola,
le lacrime mi scendevano abbondanti sulle guance: fui preso da vergogna per la forte emozione che provavo fuggii via.
Raccontai alla mia compagna l'accaduto.
Quel giorno la mia vita cambiò, e cambiò per sempre. Sono rinato a vita nuova.
Si sono risolti molti miei problemi e incominciai il ritorno verso Dio, il ritorno verso la mia vera patria.
Questa cosa è frequente nella Chiesa Cattolica e si chiama: metanoia. Questa parola indica il cambiamento della mente.
Io continuo il mio cammino verso la felicità...

Michele



Insomma

Ancora una volta mi trovo in balia delle onde. Solo che non potevo dirti durante la telefonata, che mai come ieri sera, l'unico modo per evitare di sentirmi come mi sentivo, era quello di scappare insieme a te.
Insomma per farti chiamare devo segnalarti su facebook che sto a pezzi?
Ma allora un po' di bene me ne vuoi se almeno ti preoccupi di me?
Lasciami illudere, lo so che ne me ne vuoi ne scapperesti con me. Forza, mi devo dare forza da solo, magari cercarmi una distrazione. Stasera se mi sento uguale me ne esco, mi faccio un bel giro a piedi, e smaltisco le incazzature.
Mi sto ricreando la situazione di molti anni fa, sfocando nel lavoro il malessere del non essere in pace con me stesso, insoddisfatto del mio status sentimentale. Lo sai che sei l'unica donna che ho amato e che amo veramente, e non posso nè farci niente, nè dirtelo apertamente, atrimenti corro il rischio di non sentirti più. Non ti arrabbiare, non ne vale la pena, con me è tempo perso. La canzone di Venditti... alta marea... descrive il mio stato d'animo. Ogni cellula del mio corpo, che anche se sono dimagrito, sono miliardi di miliardi, mi parla di te. Dovrei ammazzarle tutte, ma onestamente anche se sono convinto che per come mi sto adoperando, prima o poi il coccolone mi viene, non me ne frega niente. Lo faccio solo per non pensare. Bell'egoista che sono vero?
Mi ritrovo ancora una volta a scriverlo alla tua mail, sperando che un giorno, anche se non ci sarò più, ritrovandole potrai dire... Non lo so, non voglio metterti parole in bocca.

   2 commenti     di: clem ros


Padre per sempre

Amo mio padre esageratamente è la persona più importante per me. Strano come l'alterno fluire del tempo riporti spesso nei miei pensieri la figura di quest'uomo, alla quale condividevo ogni cosa momenti di gioia e di dolore.. Quante cose ci portano alla mente il tempo che passa, come piccoli frammenti di un puzzle che ad uno ad uno si compongono fino a formare il quadro. Ecco completato il mio puzzle, e qui in questo quadro che rivedo ogni attimo della mia vita passata.. Momenti di delusione e di tristezza .. Non so quante siano le donne che in un momento di rabbia dopo la separazione decidano di penalizzare i propri figli danneggiando non solo l'ex coniuge ma anche, e soprattutto, i figli. Figli che diventando adulti capiscono la violenza a cui sono stati sottoposti. . Orfani della sicurezza del proprio genitore e un po' sbatacchiati nel vivere giornaliero, si avventurano come incerti tigrotti incoraggiati e spinti dalla madre per la prima caccia della loro vita. Mia madre questo lo ha fatto.. un po' per rabbia un po' per dispetto mi ha sottratto dell'unica vera figura che una bambina potesse avere nella sua tenera età. Quella che avrebbe fatto di lei con la sua presenza diventare donna ed affrontare le paure della vita con più fiducia.. Avrei voluto che mia madre capisse cosa mi mancava veramente, cos'è che mi turbava.. mi mancava la persona più importante.. Mio padre .. Non poteva sostituirlo con un altro. Mamma come hai potuto imporre la tua volontà su di me nel chiamare il tuo uomo Papà? , Non lo mai sentito come un padre, ne potrò mai accettarlo! Non conosco lui.. Vorrei trovare la forza per gridare che io un padre ce l'ho e che nessuno al mondo potrà mai sottrarmi dal suo amore. Volenti o nolenti il padre sarà padre per sempre. Il tuo potere su di me non mi ha mai privato di amarlo. È strano ma è vero.. più lo rappresentavi come un mostro più lo amavo.. Da lui ho appreso la tenacia, la precisione, la leal

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   6 commenti     di: Giulia Gabbia



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Questa sezione contiene una raccolta di racconti scritti in forma epistolare, diretti ad uno o più destinatari.