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Lettere e racconti epistolari

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Padre per sempre

Amo mio padre esageratamente è la persona più importante per me. Strano come l'alterno fluire del tempo riporti spesso nei miei pensieri la figura di quest'uomo, alla quale condividevo ogni cosa momenti di gioia e di dolore.. Quante cose ci portano alla mente il tempo che passa, come piccoli frammenti di un puzzle che ad uno ad uno si compongono fino a formare il quadro. Ecco completato il mio puzzle, e qui in questo quadro che rivedo ogni attimo della mia vita passata.. Momenti di delusione e di tristezza .. Non so quante siano le donne che in un momento di rabbia dopo la separazione decidano di penalizzare i propri figli danneggiando non solo l'ex coniuge ma anche, e soprattutto, i figli. Figli che diventando adulti capiscono la violenza a cui sono stati sottoposti. . Orfani della sicurezza del proprio genitore e un po' sbatacchiati nel vivere giornaliero, si avventurano come incerti tigrotti incoraggiati e spinti dalla madre per la prima caccia della loro vita. Mia madre questo lo ha fatto.. un po' per rabbia un po' per dispetto mi ha sottratto dell'unica vera figura che una bambina potesse avere nella sua tenera età. Quella che avrebbe fatto di lei con la sua presenza diventare donna ed affrontare le paure della vita con più fiducia.. Avrei voluto che mia madre capisse cosa mi mancava veramente, cos'è che mi turbava.. mi mancava la persona più importante.. Mio padre .. Non poteva sostituirlo con un altro. Mamma come hai potuto imporre la tua volontà su di me nel chiamare il tuo uomo Papà? , Non lo mai sentito come un padre, ne potrò mai accettarlo! Non conosco lui.. Vorrei trovare la forza per gridare che io un padre ce l'ho e che nessuno al mondo potrà mai sottrarmi dal suo amore. Volenti o nolenti il padre sarà padre per sempre. Il tuo potere su di me non mi ha mai privato di amarlo. È strano ma è vero.. più lo rappresentavi come un mostro più lo amavo.. Da lui ho appreso la tenacia, la precisione, la leal

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   6 commenti     di: Giulia Gabbia


Sono solo degli auguri ma... tutti voi siete nel mio cuore

Le feste rendono l'aria intorno a noi magica, serena e speciale... ed io ho attorno delle persone che rendono la mia vita così 365 giorni l'anno... grazie, grazie a voi amici miei... Auguri.

Provo a mettere a nudo il mio pensiero...

Quando le mie incertezze rigavano di lacrime il mio volto, quando le mie paure riempivano le mie giornate, quando i fantasmi del passato popolavano le mie notti, quando sola e distrutta dal dolore per la morte della mia compagna ho incontrato voi... e da quel momento la mia vita è cambiata.

Grazie per aver condiviso con me i giorni in cui la malinconia mi riportava indietro nel tempo, facendo riaffiorare le mie incertezze, i miei incubi. Grazie a tutti quelli che con il loro calore hanno fatto si che i miei problemi si sciogliessero come il mare fa con il sale.

Fermare il tempo, ecco la magia che vorrei fare... sì, fermarlo per far si che i momenti migliori vissuti insieme con voi non passino mai. Vorrei che quei giorni indugiassero sempre vivi nei nostri cuori.

Ci sono valori nella vita che, al di là di tutto, vanno protetti, vanno difesi perché come un tesoro nascosto, non vengano contaminati da persone che non conoscono il valore dell'amicizia. Quando si ha la fortuna di incontrare, come è successo a me, persone genuine e sincere, bisogna sapersele tenere strette al cuore.

La vita mi ha insegnato che la vera amicizia è quella che in modo disinteressato e senza secondi fini si offre agli altri. Mille e mille frasi, mille parole affollano la mia mente, alcune belle, altre brutte ma una sola mi esce dal cuore: VI VOGLIO UN MONDO DI BENE.

Mi avete fatto ridere, avete fatto in modo che la mia tristezza svanisse come neve al sole, mi avete permesso di confidarmi con voi, mi avete fatto vedere la mia "disgrazia" con più serenità. Io vi ho reso partecipe del mio dolore per mezzo dei miei scritti e voi mi avete reso onore leggendo e commentando le mie poesie... Grazie amici miei.

È toccante riconoscere com

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Una pagina di diario

Alghero, ( Regione Guardia Grande N°1 )
22/12/09
ore: 10:26

Mi trovo nell'accogliente sala da pranzo della casa di mia nonna paterna. Un elegante fuocherello crepita e fuma, scoppia e mi riscalda. Alla mia destra, dei mobili vecchi, davanti, un cielo grigio e cupo, che minaccia di fare piovere.
Sono seduto su una delle due poltrone e, penso: - Chissà quanti anni avrà questa poltrona! Sarà molto vecchia, e chissà quanta gente ci si è seduta sopra.. Che felicità, passerò le giornate di festività qui, al caldo del caminetto ed in compagnia dei miei cugini, della zia, e della nonna -.
Della mia cara nonna, cui voglio molto bene. È bello parlarle, mentre stamane puliva il camino, anche ora mentre cammina, carponi per la stanza.
È entrata la zia, poco fa. È molto brava, ma severa. Io la ammiro per certi aspetti, per altri la detesto. Come me, legge, infatti le passo molti libri, prepara tante cose buone, come dolci e torte, è gentile, buona, intelligente, perspicace.
Lavora con mio padre, è brava, ci ho passato l'estate.
Qui piove. Anche se poco. Secondo la nonna è derivata dalla neve.
- Qui, si, ha nevicato, nel 1958, quando sono scesa da Villanova Monteleone, ma anche nel 1983, rimase per tre giorni. -
È importante, ascoltare quello che dice, perchè la sua è una bella testimonianza. In quei tempi, giaceva imperterrita la miseria, la povertà, che distruggeva ( o ci provava ) tutto quello che incontrava.
- Eh.. Ecciù! - La nonna ha starnutito, forte. Ha il raffreddore, come se non bastasse. Ha forti dolori, ma tiene duro. Questa si, che è la mia nonna!
Il fuoco comincia a crepitare, emana molto calore. Osservo sbalordito l'evolversi della fiamma e, allo stesso modo ascolto le calde e dolci parole della nonna.
Sta pelando le patate. - Sono da tanto tempo, senza fare una frittata di patate. - e poi, provenne un piccolo rumore - Qrr - la sua pancia morbida ha gorgogliato, probabilmente ha fame.
Spero che ci siano giorni migliori di questo

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Tuo XO

Inviata il 21/02/2009
Ciao, come stai?, io come sempre depresso e poco concentrato a scuola, o meglio questo dicono i professori, ma la verità è che io ce la metto tutta, ma vedere il proprio lavoro sprecato in un tre che non da neanche spiegazioni, ti fa passare la forza di continuare ad impegnarti. Per non parlare a casa, avevi ragione riguardo la mamma, dovevo far sbollire per la stupidaggine che ho fatto, ma la parte più patetica è vedere la mamma e il papà che ti fanno la solita ramanzina sul tuo comportamento, “è stata un’ azione da irresponsabili…bla bla bla”, “promettimi di non farlo mai più…” o cose del tipo “cosa dobbiamo fare con te, non riusciamo a capire cosa ti passa per la testa…” insomma una rottura di scatole. Se poi hanno loro torto comunque non puoi ribattere e allora ti mettono in punizione “ti levo la play station, non vai più dagli amici, ti levo il computer, studi tutto il giorno” e la più classica “non esci il pomeriggio, dopo scuola subito a casa! ”. Non so più cosa devo fare ormai l’unico modo per sfogarmi è il disegno, attraverso il disegno posso esprimere ciò che osservo, sai bene che c’è differenza tra vedere e osservare, per esempio fare un ritratto ad una persona, per me non è solo copiare da un immagine che si ha di fronte, ma si entra in contatto con la persona, riesco a vedere ciò che la persona è, in maniera del tutto indiretta, ma riesco a cogliere quei particolari che la caratterizzano e che neanche il tempo può modificare. Non so se mi capisci, ma sei l’unico con cui io possa confidarmi. Per ora è tutto, ti aggiorno sulla punizione che di sicuro mi daranno, continua a dare consigli. Grazie.
Come al solito:
Tuo XO

Inviato il 28/02/2009
Ciao, avevo ragione mi hanno messo in punizione, mi hanno levato il pc, proprio non capiscono che gli oggetti materiali come il cellulare o il computer non possono farmi cambiare idea, possono togliermi tutto, cacci

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Una lettera mai spedita (quello che non ti ho mai detto)

Può capitare a tutti di trovare in un cassetto, nel PC o in una scatola posta nel ripostiglio o in cantina, una lettera che per un motivo che la mente non riaffiora si è deciso di non spedirla più. A me è capitato di trovarla una mentre riordinavo alcuni documenti sul mio PC, come spesso accade nel rileggerla ti accorgi quanta tenerezza ed amore provavi nello scrivere quelle parole. Quanta amarezza apprendi dopo averle lette pensando che quelle parole dovevano essere mandate alla persona che più amavi tanto( mio padre) e che gli sarebbero state utili. Ti rendi conto dopo che è troppo tardi per farla leggere , troppo tardi per dirgli quello che avresti dovuto dire. Ti domandi se da lassù il buon Dio potrà farla recapitare... Papà queste sono le parole che non ti ho mai detto perché non l'ho mai spedita.. perché?
Ciao papà monopoli 15-4-2009
In questa mia lettera vorrei raccontarti un po' di me, senza essere monotona. Spesso mi interrogo se piace anche a te parlare un po' , sapere della mia vita, del mio passato di quello che mi è successo, dei miei momenti di difficoltà, delle mie paure, delle mie debolezze e mi sono chiesta se un giorno ti torneranno in mente queste mie parole, un po' sofferte un po' d'amore, che spesso preferisco tenerle dentro anziché esprimerle. A volte si dicono cose che non vorresti dire, spesso è la coscienza che ti spinge a farlo nel tempo giusto, nel suo rimorso, ma poi ti rinchiudi in te stessa, nelle ritrosie disperate, forse per pigrizia o per svogliatezza, in un " ma tanto è chiaro o.. è inutile dirglielo tanto lo sa già .. o forse "sarebbe meglio non farlo sapere", rimandando tutto ad un altro giorno, lasciandoti sperare che un giorno accadesse spontaneamente senza alcuna tua richiesta. Non è certamente questione di carattere, come giustamente potresti pensare, ma è questione di cuore.

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   7 commenti     di: Giulia Gabbia


Lettera d'amore non corrisposto

Non ne ho più voglia. Ecco tutto.
Nessuno mi ha mai capita davvero.
Il mio Rod ogni tanto ha colto parziali scintille del mio dolore, sporadici fulmini di tragedia umana nelle mie pupille chiare. Ha pensato di lenirlo, ma non è mai riuscito davvero.
E come avrebbe potuto, mi chiedo.
Solo con gli anni, i pochi tristi anni della mia piccola vita, ho capito che sono diversa, estranea a tutto ciò che mi circonda.
Sono una bolla di sapone, pronta a finire, con la stessa velocità con la quale è nata, circondata da minuscole laboriose formichine, che pensano a lavorare, sopravvivere ed incendiare giorno dopo giorno i sogni di chi le circonda, che mi hanno creato si, ma sono altro.
Quell'altro che ha sempre lasciato che giorno dopo giorno, lentamente morissi.
Nessuno si accorgerà della mia morte, perché nessuno si è davvero accorto della mia nascita.

I miei mille amori, hanno fallito miseramente tutti.
Non c'è speranza ch'io possa restare con voi. Tutti coloro i quali professano di amarmi non saranno insieme a me, quando deciderò di porre fine al mio nulla.
Mentre guardo laggiù, oltre questo tetro balcone, dove la viuzza macchiata di larve umane che corrono, urlano, pregano e succhiano linfa vitale a ciò che li circonda, mi accorgo per un attimo come sia insignificante piegarsi al sacrificio di sé stessi e di chi si ama, solo per denaro.
È solo un mezzo per procurarsi beni, eppure per la gente diventa scopo di tutta una vita. Forse è quello il vero cancro. Si ci ammala di un veleno che aumenta e cresce minuto dopo minuto.

Basta, divago. Devo andarmene. Dove? Non saprei.
Non so dove andrò esattamente, dopo questo lancio.
Un lancio. Il modo più vero di morire. Doloroso, allo stesso modo di come è stata la mia vita. Dolorosa. Perché mai noi mortali comprendiamo quanto sia prezioso il benessere solo provando il peggior malessere? Dunque morire, per capire durante l'esalazione dell'ultimo respiro, quanto sei e sarai preziosa per me.

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   6 commenti     di: miranda pinna


Dichiarazione d'amore

Mio amato,
anche la piccola parte razionale del mio cuore ha ceduto e sono qui a confidarti il tumulto emotivo che esalta e turba l'anima mia.
So che gli amori impossibili amplificano il sentimento, proprio perchè non possono manifestarsi completamente, e la sofferenza mescolata all'ardore fanno si che la sua portata sia potente come un fiume in piena che non riesce ad esondare,
poichè gli argini della compostezza tengono il flusso capiente entro i limiti dello sconfinamento.
Io sono una donna della plebe e tu un Re.
Io stupita dal tuo fascino, tu libero di andare ovunque la tua fantasia e irrequietezza lo desiderano.
Ma sono consapevole di questa grande diversità, e sono certa che il tuo sfiorarmi non ti dona la gioia che la mia pelle, solo ad un tuo lieve tocco, riceve.
In quel meriggio, quando accaldata mi sedetti sotto un albero, non fu la frescura delle fronde a farmi rinascere, ma l'incontro con te.
Sicuramente per te fu cosa consueta ma per me fu una rivelazione, un sussulto, un'emozione.
Il mio corpo vibrava, e languidamente si lasciava cullare da carezze mai prima sentite, quando poi scompigliasti i miei capelli con mano delicata, il mio viso si volse a te per ricevere quel bacio, un dolce e delizioso soffio sulle mie labbra.
Scendesti poi lungo la mia schiena e un brivido mi fece capire che avrei voluto osare.
Ma tu eri etereo e sfuggente, il tuo dire e non dire accese in me passione, ma non potevo trattenerti fra le mie mani ed allora compresi :
la tua imprevedibilità, l'incostanza, il tuo cambio repentino d'intensità, fanno di te un'amante che nulla promette ma sempre seduce.
Tu risuoni, balli, fischi e canti ed io dal tuo corpo impalpabile resto ammaliata. Ma seppur non posso pensarti solo mio e possederti questo dichiaro :
il vero amore non è dire " ti voglio bene " ma " voglio il tuo bene ", quindi amo la tua libertà e solo vederti danzare e accarezzare l'altrui fisicità mi dona bellezza.
Quando dalla finestra il vol

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Questa sezione contiene una raccolta di racconti scritti in forma epistolare, diretti ad uno o più destinatari.