Caro bambino,
chi ti scrive in questa breve e assai incompleta lettera é una bambina come te che é ancora convinta che in questa nostra umanità ci sia, nonostante tutto, ancora spazio per la pace, per la non violenza, per il rispetto, per la libertà e la nobiltà di spirito. Chissà cosa stai sognando; chissà come ti sembra questo mondo. Io posso solo dirti che viviamo in un mondo bellissimo e, forse, é proprio questo il problema: é troppo delicato e sfuggevole per persone che non hanno gusto, credibilità, senso dell'estetica; per uomini che sono ossessionati da troppi problemi, troppi complessi materialistici e inutili. Ma, ti dirò, che questo mondo é proprio una meraviglia, sebbene facciamo di tutto per rovinarlo e depredarlo di tutta la sua sublime essenza. E, se tu, per un attimo, hai la folgorazione di appartenere a questo Essere Cosmico, non hai bisogno d'altro. Quasi sempre pensiamo che tra noi e il mondo ci sia una dicotomia, una divisione, ma é assolutamente sbagliato. E bisognerebbe una volta per tutte combattere questa perfida opinione, perché, distruggendola, vedremmo finalmente che tutto é Uno, che facciamo parte e siamo protagonisti di una Realtà che ha in sé il Tutto. E, allora, non ci sarebbe più il vegetale né l'animale, ma questa energia, questo nucleo solidale di volontà, di sentimenti, dove ognuno é autore di sé e di ogni altro, dove la fine é l'inizio di qualcos'altro.
Non ci sarebbe più differenza tra bene e male, tra ricco e povero, tra bello e brutto, perché tutto diverrebbe il battito vitale dell'Uno. Non ci sarebbe più il timore del "diverso". Sai, vivere qui è complicato, ci sono piccole e grandi guerre quotidiane. Eppure, sapessi com'è bello vivere nel mondo reale quando tante sono le possibilità e le occasioni di essere quello che tu vuoi, e fare una vera vita, una vita in cui ti riconosci é fattibile. Mantenersi fedele a se stessi é una realtà, non un'illusione. Questo mondo ti tende la sua mano e ti sal
carissima rita, apprendo dai tuoi cari che oggi torni a casa, finalmente! Dopo diverse settimane in ospedale, dove hai ricevuto le cure del caso, torni a casa. Non so quale sarà la tua reazione nel vedere che andrai a stare con tuo figlio, ma credimi è la soluzione migliore e forse potrai avere un po' di tranquillità, di sicurezza, di serenità. Ricordo l'ultima telefonata con te, gli auguri per il nuovo anno, la tua grande solitudine nel corpo e nell'anima e poi... l'ictus! Ora hai forse raggiunto quel silenzio a cui le circostanze della vita ti avevano accompagnata;ora il silenzio è obbligatorio! L'ictus ha colpito la tua gola più di qualsiasi altro organo ed io credo tu ne sia consapevole... eri costretta a non parlare, eri sola:ora non parli anche se sei in compagnia. Certo ti ho vista nel letto, immobile, con gli occhi chiusi e mi si è stretto il cuore... sei stata la mia maestra di scuola materna e vederti così mi ha fatto tanto male... ho seguito il tuo lento procedere nella malattia, ho tentato di parlarti al telefono e ricevevo in risposta solo mugugnii che nulla hanno di voce umana. Rita, sapessi quanto ti penso! vorrei trasmetterti un po' della mia forza ma credo di averne poca anche per me stessa. Pur consapevole che tu mai leggerai voglio dirti grazie per l'esempio che mi hai dato con la tua vita, con il tuo esempio e con i tuoi consigli e incoraggiamenti. Spero di farne buon uso, in quel che mi resta della mia vita e quanto prima verrò a trovarti per sussurrarti Grazie! mi basterà la stretta della tua mano, il silenzio delle tue labbra e il lento scendere delle lacrime dai nostri occhi. Ed ora sii serena e... pensami. un bacio.. la tua sorellina
Per un instante ho trovato la pace del mio silenzio tra le tue braccia. Le tue carezze, i tuoi baci, il tuo affetto profondo in quella sera, erano veramente magiche. Il piacere enorme che o trovato tra le tue braccia, mi facevano pensare che quel momento era l'essenza della mia vita. Avevo gettato ogni pudore di fronte a te. Credevo di aver trovato l'uomo della mia vita, che lo sempre cercata, e sei apparso al improvviso, ma purtroppo sei sparito in un instante, per non so quale ragione. La veste del mio corpo era completamente aperta aspettando il tuo ritorno in solitudine per risentire le tue carezze, emozioni, sensazioni, brividi. Mi tormenta il pensiero di aver sbagliato nei tuoi confronti. Questo silenzio mi uccide, dimmi qualcosa, giustifica il tuo comportamento, abbia coraggio e dimmi la verità. Eppure eri te che volevi a tutti costi conoscermi, sei stato tu folgorato alla prima vista. Io invece conoscendoti ( quel poco che mi hai fatto vedere ) mi sono sentita avvolta dal tuo bel carattere, dalla tua bontà, dalla tua intelligenza, dalla tua voce. Ti sembrerà strano, pazzesco, ma quando ci siamo presi per mano, per la prima volta mi sono sentita profondamente tua e ti sentivo profondamente mio. Mi sono lasciata andare, ho seguito il mio istinto, perché dovrei sentirmi in colpa per questo? Non ho il coraggio di portarti questa lettera, quindi non credo che leggerai mai tutto ciò. Mi spiace tanto, mi piange il cuore pensando di aver perso l'occasione di conoscere meglio una persona meravigliosa come te. Quando mi parlavi in macchina se ti ricordi, mi dicevi come avresti voluto che fosse la donna della tua vita, e come avessi visto la vita accanto a lei. Mi venivano i brividi, ed ero molto entusiasta, mi sentivo nel settimo cielo perché era tutto quello che avrei voluto fare io per l'uomo della mia vita. Credevo che non esistessero più uomini cosi e mi sentivo privilegiata in tutti i sensi. Questa sarebbe stata una lettera di addio, mi farò una ragi
[continua a leggere...]Dopo la morte della mia dolce cucciola mi guardavo intorno, smarrita, spaventata alla ricerca di un sorriso, ma nessuno me ne voleva regalare nemmeno uno.
Mi sentivo così infinitamente sola. Avevo bisogno di sentirmi amata, coccolata, capita, consolata, avevo bisogno che qualcuno comprendesse l'immenso dolore che mi distruggeva che mi attanagliava il cuore, avevo bisogno che qualcuno mi consolasse, ma, siamo sinceri, chi potrebbe mai prendere realmente a cuore il dolore di una come me? Una lesbica. Nessuno. A nessuna persona, bigotta e puritana passerebbe mai per la testa la possibilità di affezionarsi davvero a me. Questo lo so da sempre, mia madre me lo ricordava tutti i giorni e adesso lo accetto, vado avanti, sopporto cercando di rimanere in ogni momento la stessa donna degli ultimi sei anni, spensierata e pazza, folle di amore per una ragazza che, con la sua dolcezza, era riuscita a togliermi dalla "strada"ma, a chi sta a cuore la mia felicità? Chi è interessato a comprendere quello che invece nutro dentro? A chi importa quello che provo? A nessuno. Nessuno s'interessa veramente a me. Però, anche se a nessuno interessa, dentro di me qualcosa si muove, è un'enorme voglia di amare, è un immenso bisogno di coccole e tenerezza. Perché nessuno prova almeno un po' a capirmi? Perché tutti pensano che per placare questo bisogno di affetto basti un abbraccio o dei "fatti coraggi"? Non voglio baci, non voglio abbracci, non voglio carezze, non voglio niente, voglio solo avere qualcuno al mio fianco, non per colmare il vuoto lasciato dalla mia Cucciola ma per sostenermi, per aiutarmi a sopportare il vuoto lasciato dalla sua morte. Qualcuno che sia migliore, qualcuno che riesca ad amarmi per quello che sono, qualcuno che riesca a vedere la mia debole luce brillare. Per il momento, nell'attesa, cosa posso fare se non cercare conforto in quel sottobosco umano dove abbracci, sorrisi, carezze si possono solo comprare? Perché è così difficile volermi bene davvero
Cara Yuliya,
sono felice vedendoti così piena di grinta.
L'amore supera le barriere. Tu dici che l'amore supera le barriere?
Ok! L'amore supera le barriere!
Questa è una prova per la quale dobbiamo passare.
Chiedi ai tuoi amici dei quali mi hai parlato: Chiedi: " Avete avuto delle difficoltà nella vostra relazione? "
Chiedi: " Come le avete superate? "
Pazienza! Io ti dico pazienza e lavoro...
Io credo in Dio; l'angelo disse a Maria: " Nulla è impossibile a Dio! "
Io prego perché si faccia la cosa giusta.
Se la cosa giusta è che noi formiamo una famiglia, Dio, il mio Dio, ce lo concederà.
Arriveranno i soldi. Non ci sono adesso però arriveranno! Adesso non ci sono!
Abbi fiducia e fai chiarezza dentro te stessa e chiediti: " Lo voglio davvero? ".
Chiarisci il tuo animo, il tuo mondo e parla con l'ambiente che mi dici vuoi lasciare per venire a vivere qui in Italia.
La situazione per il momento è bloccata.
Io so che: " Se sono rose, fioriranno! "
Michele
Allo specchio vedo una persona diversa. Il vero me stesso. Quel me stesso che dovrebbe starti accanto. Il dolore è grande quando scopro che così non può essere. Mero egoismo. Mere convinzioni sociali. Menti chiuse.
Così come ho imparato, grazie a te, ad amare con tutto me stesso, così ho imparato a odiare quelli che mi hanno allontanato da te. Tra loro rientrano anche i miei genitori, e allora? Cambia qualcosa? Proprio da loro non mi sarei mai aspettato una delusione del genere. Un tradimento alla mia persona. Io che di loro mi fidavo ciecamente, credendo che mi avrebbero sempre lasciato amare chi volevo. E che vengo a scoprire, dopo tanto tempo? Che non è così, che erano solo parole dette per mettermi a tacere quel momento. Nel momento del bisogno, la gente è bravissima a rimangiarsi le parole che si pente di aver detto in precedenza. Dove sta lo sbaglio? Perchè non posso, non possiamo amarci? Tranquillamente, con tutto quello che può comportare. Dopotutto, siamo o non siamo persone responsabili che hanno agito sempre secondo giudizio? Trovatemi un motivo valido perchè questo nostro amore deve essere negato! Non c'è! Il muro che ci divide non ha motivo di esistere. Averti a pochi centimetri di distanza... e non poterti realmente avere con me... è qualcosa che mi uccide. So che per te è uguale. Sebbene non lo dimostri. Ma quando ti guardo negli occhi riesco a scorgere quell'amore che mai ha cessato di esistere. E mi fa ancora più male. Ci sono poi momenti di follia, in cui mi auguro di non essere mai nato o non esserci mai conosciuti, durano un attimo. Ma come mai potrei? Tu che mi hai cambiato la vita! Che l'hai elevata a qualcosa di più come mai prima. Che mi hai trasmesso una gioia di vivere diversa, facendomi capire il valore di amare e di avere qualcuno accanto. Ed è proprio ora che manchi che mi sento morire. Togliete a qualcuno l'unica cosa che possiede, l'unica a cui tenga davvero, come dovrebbe sentirsi? Beh, tu eri il mio tutto, l'
Sto vivendo la mia solitudine...
e ti chiedi perchè quella staffa crudele abbia ucciso con tanta facilità quell'uomo sulla corsia d'emergenza dell'autostrada.
Attimi. Attimo quello che sto vivendo nell'ascolto improvviso di questi singhiozzi idioti, fatti di pianto assurdo.
Oggi non si piange, ma si deve solo ridere, sorridere o essere irritati( vedi cartelloni pubblicitari). Sono troppo grande per piangere, un'adulta che piange di se stessa;ormai non resta altro che dirsi la propria disperazione nella banalità di un'esistenza fatta di niente.
Vorrei morire, dolcemente, ma morire, lo penso con serenità, lo immagino con dolcezza.
Provo a chiudere gli occhi e pensarmi morta, non è così terribile poi.
Ma pensarlo non basta. Quante persone morirebbero se si potesse farlo così? Forse metà del genere umano.
Ed io qui sola con la mia morte pagliaccia. Pronta a soffrire per me morta, ma sono sempre viva.
Anche la morte non ci è concessa quando la si desidera e penso con tenerezza a persone conosciute e sconosciute, animali e cose per cui ho significato e che hanno significato. Non voglio pensare a quelle che mi hanno voluta uccidere lentamente, alla loro freddezza nell'eseguirere l'esecuzione senza un attimo d'incertezza, di smarrimento.
Sono qui che muoio nella mia fantasia, mentre tutti vivono inconsapevolmente la loro
morte.
E penso a te, che per me non sei stato altro che lettere, parole, ed è strano che io pensi a te e non a mia madre o al mio ragazzo.
Penso ai tuoi pensieri, alle tue parole e questo fantasticare mi dà una tenera tristezza, una dolce rassegnazione.
Ma se penso, se continuo a sentire l'eco dei miei singhiozzi, questo sguardo ormai spento mi appare ancora più odioso. Questi occhi troppo tristi e lontani mi disturbano soprattutto quando guardandosi si velano di lacrime di vecchio.
E pensi a quando eri piccola e giocavi e ridevi, e non sentivi queste sensazioni odiose o forse anche allora andavi sola al buio a soffrire.
Non poss
Questa sezione contiene una raccolta di racconti scritti in forma epistolare, diretti ad uno o più destinatari.