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Due storielle

Provengo da un mondo antico e ne serbo la memoria. Nel dopoguerra ('40-'45), quando l'Italia divenne repubblicana, la disputa politica fu piuttosto accesa e durante la campagna elettorale del '48 tra il fronte delle sinistre e la coalizione di centro corsero parole grosse. C'era tuttavia anche una notevole vena ironica che stemperava la contesa. Ricordo una storiella che circolava a quei tempi, attribuibile ai sostenitori della DC e stranamente con una venatura di scurrilità:
Un bel giorno di sole l'onorevole De Gasperi (DC) passeggiando in campagna scorge, seduti ai piedi di un grosso albero, l'onorevole Togliatti (PCI) e l'onorevole Nenni (PSI) intenti a chiacchierare tra loro. Si ferma di fronte ai due e chiede di cosa stessero discutendo. L'onorevole Nenni risponde: "Ci stiamo chiedendo di che sesso sia questo magnifico albero. Io dico che è una femmina, mentre Togliatti asserisce trattarsi di un maschio." Risponde De Gasperi: "Senza alcun dubbio ha ragione Togliatti, si tratta di un maschio." "Come fa ad esserne sicuro?" chiese Nenni. "È facile, lo si capisce dal fatto che ha i coglioni sotto!"
Un'altra storiella risale agli anni '70 e curiosamente sembra adatta anche ai tempi nostri. È riferita all'onorevole Ugo La Malfa (PRI), che fu Ministro del Tesoro nel '73-'74. La Malfa era considerato una specie di Cassandra perché tuonava contro gli sprechi e sosteneva una politica economica rigorosa. Perciò fu messa in circolazione questa storiella:
Il Ministro La Malfa si presenta in Consiglio dei Ministri con la faccia cupa e annuncia: "Onorevoli colleghi, vi debbo dare due brutte notizie! La prima è che se andiamo avanti di questo passo in breve saremo costretti a mangiare merda."
"E la seconda?" chiesero i presenti molto allarmati.
"La seconda brutta notizia è che non ce ne sarà per tutti!"

 

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1 commenti:

  • Ellebi il 27/01/2012 01:49
    Divertente la storiella di De Gasperi e ne comprendo lo spirito considerati i tempi, e tuttavia per quanto mi è dato di conoscere lo statista trentino, non possedeva questo tipo di umorismo ed era quindi difficile attribuglielo, e lo "stranamente" con cui Dino introduce la storiella mi dice anche che probabilmente sarà d'accordo con la suddetta osservazione.

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