Le lucciole quella notte nel campo volavano luminose e lasciavano una scia d'amore intenso negli occhi verdi di mia figlia.
Ci trovavamo in california, era il mio primo viaggio all'estero con Ginevra e il dolce incanto del suo sorriso riempiva d'amore il mio animo addirittura più del magnifico paesaggio. Quella notte era una di quelle notti che se fossero una canzone si intitolerebbe MAGIC NIGHT WITH THE STARS.
In quel momento io e la mia piccola eravamo sole in superficie.
Ma in profondità gli angeli e la nuvola a forma di ariete sopra le nostre teste ci proteggevano. Il villaggio era.
Il villaggio era distante da noi solo qualche metro ma dentro me sentivo di essere in un universo parallelo.
Un universo dove Carlo, l'ex compagno che ci ha abbandonate, Margherita, mia madre, e le sue infinite bottiglie di vodka e il resto del mondo che mi ha ferita, non c'erano.
Niente frastuono, niente dolore ora.
Solo il cullare lento del vento, i biondi capelli di Ginevra, queste stelle, queste nuvole di bianco vestite e il palpitar del cuore mio come il suo.