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Apnea

Rientrato a casa, Gabriele Borghesi staccò il telefono, spense il cellulare, si spogliò ed entrò immediatamente nella doccia. Restò una decina di minuti sotto il getto freddo, nella speranza che questo potesse servire a lavargli via l'orrore a cui aveva dovuto assistere. Poi si rivestì, uscì di casa e si recò presso il centro sportivo di cui era socio. Ci mise cinque minuti a cambiarsi e mettersi un costume, e si tuffò in piscina. Non era ancora arrivato nessuno, era solo. Il freddo contatto del liquido aveva il potere di rilassarlo più di ogni altra cosa. Fece una rapida serie di bracciate per calmarsi, si fermò, iniziò dei lunghi e profondi respiri, infine si immerse fino a toccare il fondo, dove si adagiò. Gli occhi chiusi, il silenzio assoluto che lo circondava, la totale assenza di contatti con il mondo gli consentivano di rigenerarsi, depurandosi di tutto il marcio con cui ogni giorno doveva entrare in contatto.

- Signore, può venire qui un momento? -
L'ispettore Gabriele Borghesi era intento ad osservare uno strano coltello, non ne aveva mai visti in circolazione se non nei film. L'agente lo chiamò una seconda volta.
- Sì, scusa, non ti avevo sentito. Senti Marini, ma coltelli come questi si trovano
in commercio normalmente? - l'ispettore rispose con un'altra domanda, ma
l'agente non ci fece caso. Quando Borghesi era concentrato su una cosa, era come se si richiudesse in una sfera di cristallo, impermeabile agli stimoli provenienti dall'esterno. Marini si avvicinò ed osservò con attenzione il coltello. Faceva impressione a vederlo. Lungo circa cinquanta centimetri, di cui quasi trenta di lama, aveva la parte terminale asimmetricamente più larga, era appuntito come uno stiletto e tagliente come un rasoio. La lama, inoltre, era seghettata nella parte superiore.
- Certo, ispettore. Qualsiasi buona armeria glielo può vendere. -
- Pensavo che certi aggeggi si vedessero solo sui film. -
- Ispettore, questo è un coltello da caccia. Lo usano per i cinghiali. Vede, la conformazione della lama, nulla è casuale. La parte a sega, poi, serve per...-
- Va bene, va bene, ho capito. Servirà pure per i cinghiali, ma qui oggi l'hanno usata per scannare un uomo! Senti, visto che sai tutto sui coltelli, fa un giro delle armerie e dei negozi specializzati, senti se qualche loro cliente... insomma hai capito no? -
- Agli ordini ispettore! Senta, però è meglio che vada in borghese, come un cliente qualsiasi...-
- Fa come ti pare!- tagliò corto l'ispettore. L'agente di polizia salutò e se ne andò via con solerzia.
Borghesi tornò nell'altra stanza. Tanti anni di polizia non lo avevano ancora abituato a sopportare la vista di una simile efferatezza. Il corpo giaceva supino, in parte sotto una scrivania; la poltroncina su cui era seduto gli copriva parzialmente la faccia. Il ventre completamente squarciato, le viscere in mostra, sangue ovunque. L'arma del delitto, quel coltellaccio da caccia, si trovava nella stanza attigua, sopra un'altra scrivania. Non riusciva a comprenderne il motivo.

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2 commenti:

  • Massimo Bianco il 28/09/2011 15:32
    Eccomi qui, come promesso. Un racconto valido, nel complesso, cupo e con un suo fascino, non esente da difetti, a mio personalissimo parere, che ti riferisco: manca la suspence, importante in questo genere, c'è il senso dell'orrore per lgi eventi ma non riesci a mettere il brivido nel lettore e non riesci a creare l'attesa, il domandarsi cosa succederà, - come invece faccio io, t elo dico senza falsa modestia in "Il cuore nero di Lucca" racconto a cui ti rimando - perchè spiattelli tutto tu con largo anticipo. Non c'è neppure indagine, tutto giunge da solo, compreso la confessione dell'assassino. E non c'è nememno il colpo di scena finale, la sorpresa che risollevi le sortie del racconto. Per tutto ciò pur apprezando mi convince solo a metà. Spero che quanto scritto ti sia d'aiuto. Saluti.
  • Giovanni Barletta il 07/09/2011 18:08
    Ci sono cose tue che mi piacciono tantissimo e sono la maggior parte. Poi ci sono cose come questa, che stanno in bilico fra eccellenza e mediocrità. Scusa se uso questi termini, ma sono quelli che ritengo più adatti. Mi spiego: questo racconto ha una sua forza magnetica, una scansione che ti porta a leggerlo tutto, nonostante la lunghezza inconsueta per questo sito. Insomma ha tutte le cose per essere molto bello. Però ha delle parti che scadono, che non tengono il passo con il resto.
    Quindi non è un racconto mediocre, tutt'altro, ma ha delle parti da rivedere.

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