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Soldatini di piombo

<<Ispettore, il fuggitivo è stato riacciuffato.>>
<<Senti soldatino di piombo, da oggi non sono più un comune "Ispettore". Da oggi sono un venditore di gelati. Non hai notato la mia nuova uniforme bianca?>>
E il "soldatino di piombo", con degli occhi pieni di invidia per via della promozione del suo collega, uscì dalla stanza e sparì dietro l'angolo.
Stranamente era stata una giornata tranquilla al dipartimento. Erano ormai le 19:45 e a parte un omicidio causato dalla dentiera meccanica di un anziano sdentato, non era accaduto niente di niente. Nemmeno una scazzottata tra ubriaconi. E l'ispettore, neo-promosso gelataio, aveva un sorriso smagliante dipinto sul volto. Non vedeva l'ora di rientrare in casa e di avvertire la moglie e i due figli della promozione ricevuta all'inizio della sua incredibilmente noiosa giornata lavorativa. Noiosa tranne per la lieta notizia, certo.
<<Bene, soldatini di piombo. Il mio lavoro qui è finito. Vi lascio in compagnia delle vostre scartoffie e dei dieci litri di caffè che dovrete bere per rimanere svegli! A domani, rifiuti.>>
Fece per raggiungere l'uscita con un aria trionfante e che emanava superbia, quando uno dei "rifiuti" parlò. Per l'esattezza, urlò: << Ora basta! Sono stanco delle sue continue offese! È da questa mattina che prosegue incessantemente ed incurante di ciò che dice! Non le permetto di paragonarci a della comune spazzatura! Noi... siamo molto peggio. La prego, mi permetta di infilarle il cappotto! Ah, e mi permetta di leccarle anche la suola della scarpa destra. È sporca di fango!>>
La promozione stava dando i suoi frutti. Da semplice ispettore temuto da pochi, lo sbruffone si era trasformato in un invidiato Venditore di gelati che incuteva timore col solo sguardo.
<<Grazie soldatino. Non avevo notato il fango.>> rispose con spavalderia, come il nobile cavaliere che si rivolge al garzone. Come il capitano che si rivolge al mozzo.
Terminate le pulizie orali, il Re del mondo si avviò verso la sua auto. Una squallida utilitaria, certo. Ma ancora per poco...
Salì a bordo, sistemò la sua ventiquattr'ore sul sedile anteriore riservato ai passeggeri e mise in moto.
<<BOOOOOM!!!>>
Un esplosione gigantesca guidò gli agenti, ignari di quale potesse essere la fonte, al di fuori del dipartimento. E ad attenderli c'era un brutto spettacolo. Un brutto spettacolo che fece chiarezza: la squallida utilitaria del loro collega era completamente carbonizzata. Le fiamme divampavano e con loro divampava nella mente degli agenti la triste e cruda realtà: niente più gelati.

 

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1 commenti:

  • Nunzio Campanelli il 23/09/2011 16:30
    Non lo so, forse sono io che vedo similitudini strane, ma il tuo racconto vuole essere parodia del nostro quotidiano? Perchè se è così, allora è la parodia della parodia...

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