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Il predestinato

Incipit:

"Non si sa quanta curiosità rimanga nell'animo di un uomo che ha deciso di togliersi la vita, né cosa dovrebbe accadere per fargli cambiare idea. Così come non si sa come sarà la sua vita, se decide di restare nell'al di qua."
Così recitava l'introduzione di un articolo scritto da un sociologo su una rivista di divulgazione popolare che Piermario aveva ritagliato e appeso nella sua camera, in attesa di prendere una decisione che fosse una risposta a quel quesito.

Piermario Cantacesso sta immobile, dritto sulla spiaggia, con i piedi affondati nella sabbia umida. È un freddo mattino di fine ottobre. Ha lo sguardo fisso oltre l'orizzonte, quello stesso orizzonte che tante volte ha osservato con espressione sognante, pervaso di poesia e d'incanto. Un limite geografico perforato dalla fantasia, alla ricerca di un imperscrutabile futuro, prosieguo di uno spazio temporale dove costruire nuovi mondi, nuovi rapporti umani, nuovi incontri, nuove esperienze... altre vite. Ora invece eccolo lì, ammutolito nel pensiero. Si passa la mano sulla fronte umida, fra quei pochi capelli dimenticati, appiccicati alla cute o scompigliati dal vento. Il suo respiro è regolare, breve, distratto: come se non gli importasse più di riempire i polmoni. Spiegato di fronte a sé c'è il mare, maestoso. Un manto grigio di riflessi di nubi distese sul mondo, come un coperchio leggermente scostato per fare uscire i vapori di bollitura. Tra i buchi strappati dal vento di quota, la luce del sole goffamente s'infila, come un braccio fatica nella manica ostile, facendosi breccia la mano nella maglia contorta, fino a uscire dal polso, nel torpore assonnato del primo mattino. Quel sole d'autunno che nasce di sbieco, sale di sbieco e scende di sbieco la sera, come sempre fa in questa stagione. Dopo un'estate radiosa, passata ad arrampicare la vetta del cielo, ora a fatica raddrizza la schiena, come un vecchio bracciante per troppo tempo chinato sul lavoro dei campi. Se c'è un momento giusto per morire è questo, pensa Piermario...

 

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2 commenti:

  • Rudy Mentale il 26/09/2011 19:09
    Grazie Salvatore del tuo intervento. Questo breve testo è solo l'inizio del mio ultimo romanzo, sottotitolato incipit per l'appunto, nel cui svolgimento c'è un fiorire di suggestioni sull'argomento in una trama ricca di suspence e e di avvenimenti, trattandosi di un giallo. L'ho pubblicato per dare uno stimolo alla lettura dell'opera intera.
  • Anonimo il 26/09/2011 18:47
    Fa riflettere il tuo scritto ed anche il titolo. Il racconto pone domande a cui credo che, difficilmente, si possano dare risposte.

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