Col consumismo globale tutti i tabù e i divieti sono stati superati, ridicolizzati, impacchettati e serviti negli scaffali dei Centri Commerciali.
Ora non rimane che eliminare l'ipocrisia.
Sento in questi giorni, ridicoli predicatori tuonare o più che altro borbottare col sedere di pace e violenza e rispetto e democrazia e crisi e precarietà.
In Italia l'ipocrisia è l'ultimo baluardo, dove l'arcana e antica potenza delle moraline, braccata e annientata da ogni parte dal capitalismo planetario, ha trovato un rifugio.
A questi catechisti della moralina finale rivolgo questa mia resa dei conti.
Ascoltate, nuovi apostoli televisivi, ora vi spiego da quale pulpito viene il vostro pistolotto.
Il terrificante ventennio del berlusconismo ha prodotto due vizi nel popolo italico, letali e devastanti: il culto dell'istinto di conservazione e la mania di sottovalutare gli altri.
Il ceto medio italico ha sviluppato l'etica del risparmio d'ogni tipo di finanza e d'energia umana, per poi godersele a tempo debito a Santo Domingo.
Il mito della pensione, dei fondi occulti all'estero, dell'investimento immobiliare condonato o detassato...
Quest'ossessione per il proprio particolare, quest'autoerotismo dell'istinto di conservazione, trova un alleato puntuale nel Vaticano, con le sue belle teorie del vivere in modo medio, "familiare" e modesto e appartato (e accumulante alle isole Caiman), in vista della bell'apoteosi finale dell'Al di là.
È tempo che noi artisti vi spieghiamo, con l'ausilio dei biologi, dei genetisti e dei fisici atomici, che il voler conservare se stessi è l'espressione di uno stato molto ristretto e miserabile, di una limitazione del vero e proprio istinto basilare della vita che tende a un'espansione di potenza, e abbastanza spesso pone in discussione e sacrifica, in questo suo volere l'autoconservazione.
La volontà di espansione è testimoniata ogni giorno dalla fisiologia del nostro corpo, che si nutre e assimila e trattiene ciò che dà energia ed espelle ciò che è veleno, per esprimere la salute del suo potenziale, sempre in continua crescita e divenire.
Pertanto ceto medio, IO TI ACCUSO della rovina dell'Italia: il tuo grottesco, nevrotico istinto di conservazione ci sta portando al completo declino.
Basta rifugiarti dietro i mascheroni dei tuoi patetici ducetti della domenica o l'ipocrisia dei tuoi preti: tu vivi solo per farti gli affari tuoi!
Sali sul banco degli imputati e smettila di fare le prediche ai tuoi figli senza lavoro, senza futuro prossimo venturo e senza dignità umana.