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I bambini smisero improvvisamente

I bambini smisero improvvisamente di correre, richiamati dagli strilli dei gabbiani, che a stormi, ruotavano su di un punto al di là di una duna, a non più di cento metri dal bagnasciuga dove stavano giocando.
Elio, il più grande della banda, assunse immediatamente il comando del gruppo e comandò che si marciasse in fila indiana fino a quel posto. Non che si sentisse del tutto a proprio agio, ma l’essere il“capo” comportava di queste responsabilità, e poi, un duro come Elio la paura non sapeva (quasi) cosa fosse.
Ci vollero pochi minuti, ma durante quella marcia silenziosa, disturbata dalle strida sempre più acute degli uccelli, i cinque ragazzini ne fecero di pensieri strani, e Gianni, il più piccolo sia d’età che di taglia, fu il primo a rompere il silenzio ed esclamare :”Cavolo, ragazzi, ricordate quel ch’ha detto Suor Riccarda? Non allontanatevi mai dalla spiaggia della Colonia PER NESSUN MOTIVO!!! E chi disobbedisce finirà in punizione in ginocchio sui ceci!”
Un brivido percorse tutti i membri del gruppo, Suor Riccarda era di fatto lo spauracchio degli ospiti della Colonia Marina Orfani E Trovatelli Della Santa Croce, una donna giovane e magari anche piacente ma dal caratteraccio di un cerbero, ma tant’è oramai s’era in ballo e bisognava proseguire.
A pochi metri dalla duna, mentre erano a circa metà della collinetta cominciarono a sentire tutti quell’odore dolciastro e nauseabondo che emana sempre, qualcosa che marcisce, Sabrina, l’unica bimba del gruppo a quel punto ebbe un sussulto, lei quell’odore, l’aveva già sentito pochi mesi prima, quando dopo una settimana dalla scomparsa, aveva infine ritrovato il suo piccolo Ciccio, il bastardino biondo unico amico della sua infanzia desolata; in un fosso poco distante il Convento, morto, sicuramente sbranato da randagi più grandi e certamente più cattivi del povero innocente cagnetto. “Adesso troveremo un altro povero cane morto “pensò; e una lacrima in ricordo del suo amico apparve fra le ciglia.
Elio, ad un passo dalla cima si fermò, volse lo sguardo al suo “esercito” e fu quasi sul punto di comandare una ritirata strategica, ma un po’ la curiosità , un po’ il dover mantenere il suo “ruolo” lo costrinsero a proseguire, e fu proprio in quell’istante che vide i corpi semisepolti nella sabbia, capì immediatamente che erano almeno due persone adulte, dichiaratamente morte, in parte già spolpate
dagli uccelli e forse anche dai granchi, e la puzza prese il sopravvento, ed Elio e Tonio il ciccione vomitarono lì, quasi sui loro piedi, praticamente anche l’anima. Massimo, Sabrina e Gianni rimasero di sasso, attoniti a guardare l’insolito spettacolo indecente che offre di sé un corpo inanimato. E la puzza, Dio la puzza!
Per nulla infastiditi dalla presenza dei ragazzini, i gabbiani continuavano il loro pasto fino a che i cinque non cominciarono a strillare e a correre intorno per farli scappare via. Solo allora si posero il problema di chi mandare ad avvisare qualcuna delle suore a quell’ora già intente alla cucina, di chi lasciare di guardia ai corpi per impedire ai gabbiani di riprendere l’infame banchetto, e chi soprattutto avrebbe dovuto confessare a Suor Riccarda di non aver ascoltato i suoi ordini!

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2 commenti:

  • Anonimo il 17/05/2010 08:18
    Un "giallo" normalissimo che a inizio lettura già si ci chiede quale ruolo avranno i bambini. Nel dialogo necessita virgolette.
  • luigi deluca il 29/12/2006 21:45
    Questo è un racconto... aperto, voglio dire che, chiunque lo legge, e ne prova piacere, può continuarlo o chiuderlo a suo piacimento!
    io ho già raccolto due "seguiti"
    alternativi, ma mi piacerebbe conoscere le vostre idee!!!
    gigi

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