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Pagine di vita, parte prima

Tempo, nella vita corriamo, corriamo e poi, quando non abbiamo niente da fare ci si annoia e allora inventiamo una valanga di intrattenimenti per non pensare, per non rimanere soli con noi stessi.
Fa paura guardarsi dentro?
Eppure nella vita non abbiamo altro di cosi prezioso se non il tempo per diventare ciò che vogliamo essere.
Guardo mio padre, ottantuno anni in buona salute, una vita spesa a lavorare e risparmiare ogni centesimo, " Perchè un domani non si sà mai, ci fosse bisogno dei migliori medici servono soldi" diceva. Un mese fa la bomba: cancro al pancreas in fase terminale, nessuna cura può salvarlo, sono dieci giorni che si trova in un letto d'ospedale, spaventato, inerme, non lo lasciamo mai solo, lui continua a parlare, parlare, pensieri inutili, una visione della vita miope. Gli chiedo se vuole farsi tagliare i capelli, "no" dice, chissà quanto mi prende per venire qui". I suoi ultimi giorni di vita e ancora non ha capito quali sono i valori che la rendono significativa, ha continuato ad accumulare denaro scialacquando a piene mani nella stima e nell'affetto delle persone che gli stanno più vicino. Peggiora giorno dopo giorno, si attacca alla speranza di guarire e rifiuta di accettare la realtà, lo guardo e penso a quante occasioni sprecate per mostrare affetto, per condividere emozioni. Quarantuno anni che condividiamo questa vita e non è mai riuscito a dirmi " Ti voglio bene", ad abbracciarmi con sentimento. Ho dovuto interpretare il suo affetto da quanto denaro è stato disposto a spendere per me, sò che mi vuole bene, ma sempre in modo misurato, senza lasciarsi andare, perchè i sentimenti non sono cifre che si possono calcolare e valutare e lo spaventano.
E allora mi chiedo, cosa me ne faccio di ciò che mi lascerà sapendo che mi sono costati il suo affetto e il suo tempo?

 

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7 commenti:

  • gina il 09/12/2011 22:17
    Le tue parole Mirtylla sono le stesse che avrei usato io, ho capito che mio padre mi ha dato tutto quello che poteva, la sua fragilità sotto quel carattere duro si è rivelata nella malattia e assisterlo ci ha regalato momenti di intimità come non avevamo mai sperimentato prima, un periodo strano, forse la seconda parte del racconto lo spiegherà meglio.
  • mirtylla il 09/12/2011 16:50
    Ci sono persone incapaci di manifestare i loro sentimenti, forse perché hanno avuto un'infanzia carente d'affetto, ed il loro cuore non s'è aperto, forse perché lasciarsi andare può dimostrare una fragilità che gli spaventa, certo che misurare l'amore di un padre con ciò che è disposto a spendere per un figlio, è angosciante... ed hai tutta la mia comprensione. Non si può cambiare un carattere, bisogna solo interpretare il suo comportamento capirlo e accettarlo.
    Ognuno dà nella vita quel che può.
  • Vincenzo Capitanucci il 09/12/2011 13:19
    ha continuato ad accumulare denaro scialacquando a piene mani nella stima e nell'affetto delle persone che gli stanno più vicino... il vero Tesoro...

    una frase che mi ha colpito immensamente... Bravissima Gina...
  • Anonimo il 09/12/2011 12:57
    Molto d'accordo sia con Karen che con mariateresa... e anche la mia solidarietà perchè gestire queste situazioni può davvero diventare un grande peso ed una doverosa pena. Aspetto la seconda parte... ma la filosofia di fondo è già ben disegnata in questa prima parte. ciaociao
  • gina il 09/12/2011 12:51
    Grazie per i vs. commenti, c'è ancora una seconda parte a completare il quadro, includerà una poesia, sono cose che ho scritto sul momento... a presto!
  • mariateresa morry il 09/12/2011 11:39
    Gina, con grande lucidità e ottima penna hai descritto una situazione abbastanza diffusa. Purtroppo sembra che per molte persone invecchiare non sia servito a nulla... perchè? perchè quello che noi diventiamo o siamo da vecchi lo dobbiamo costruire nelle età precedenti. Purtroppo non è negli ultimi giorni di vita che si può capire quali sono io valori della vita, se non li abbiamo mai coltivati, mai fatti nostri. Questo è il messaggio che io leggo tra le tue righe ed anche mi dispiaccio per te che sei arrivata alle tue riflessioni. Se ti va, ti invito a leggere la mia poesia A mio padre... Un abbraccio
  • karen tognini il 09/12/2011 11:10
    mi hai fatto venire i brividi cara Gina... cerca di non guardare indietro.. gli ultimi istanti con tuo papa' devono avere la forma del cuore...
    ti dico cosi' perchè io ho ancora i miei genitori vivi.. mio papa'ha quasi 90 anni... e solo da quando è rimasto cieco da circa 15 anni si è dedicato agli affetti della famiglia... pero' c'è stato un momento che ho avuto paura di perderlo.. in un attimo ho cancellato tutto il mio rancore per la sofferenza di molti anni di vero buio del cuore...
    abbraccialo.. amalo...
    io abbraccio Te...

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