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Lame nel cuore

Passi. Cammino nella notte, solo il rumore dei miei passi ad accompagnare i pensieri. Fa freddo, sento il vuoto dentro. Sembra impossibile, fino a ieri c'eri tu e il fuoco sulla pelle ad ogni tua carezza e i tuoi baci... una lava bollente che risvegliava i miei sensi.
Tac tac, tac tac, cammino. Vado avanti, non sò dove. Continuo a camminare perchè non riesco a star ferma. Dormire non potrei, sento ancora le tue parole, taglienti come lame, più fredde e affilate di un pugnale. Eppure le hai dette come niente, dal tono avresti potuto tranquillamente dire una frase qualunque, come: " Scendo a comprare le sigarette" o "Vado al bar sull'angolo"
Le tue valigie davanti alla porta, il soprabito sul braccio e il tuo sorriso appena malinconico. Due parole, solo due, per chiudere una storia che è tutta la mia vita, buttate li, come l'osso a un cane che ti adora, che respira solo quando gli getti uno sguardo: " È finita"
Avrei voluto fingere indifferenza, salutarti con un sorriso, alzare una spalla e voltarmi dicendoti : "Chiudi la porta e lascia le chiavi in portineria!"
Invece ho sentito le mie labbra aprirsi e con un filo di voce dirti: "Non te ne andare... ti prego..."
Lacrime, come perle di dolore sono scese dai miei occhi e sono corsa da te, ti ho abbracciato, ti ho stretto forte, nella stupida illusione che il fuoco che sentivo ancora crescere in me ti incendiasse, come un tempo, ricordi? Dicevi che bastava un mio sguardo per risvegliare i tuoi sensi, come un vulcano addormentato che tornava a fare fiamme e lava nelle tue vene.
Ti prego, non andare via, stringimi ancora, dimenticherò ogni malinteso, tutte le cose passate che uccidono la nostra felicità svaniranno con te accanto. Mi aggrappo al tuo corpo che rimane freddo. Non una carezza, nè parole per me che piango e soffoco nella tua gelida indifferenza.
Continuo a ripetere come un mantra: "Non te ne andare... non te ne andare.." Eppure le parole mi affollano la mente, parole pazze che tu sai, parole che ti facevano folle d'amore per me e riaccendevano il fuoco di due amanti inestinguibili, noi due... Ti prego, non andartene...
Non ci sarà rosso nei tramonti senza te ma solo il nero più oscuro.
Non andartene ti prego, non parlerò più se è questo che vuoi, non piangerò più, starò nella tua ombra, in attesa di una carezza. Tu sei il mio re e il mio regno, non c'è vita senza te.
Ti guarderò parlare, ti ascolterò ridere, tu non mi vedrai, sarò l'ombra che ti veglia come un cane fedele. "Non andartene ti prego!"
Sorridi, c'è una luce nuova nei tuoi occhi, mi volti le spalle, la mano sulla porta.
Tac tac, tac tac, passi. Continuo a camminare in un moto perpetuo di dolore e veleno.
Tac tac tac... come avrei potuto pensarti tra le braccia di un'altra? Nel tuo sorriso beffardo, nella luce dei tuoi occhi ho letto la mia fine. Mi avevano avvertito, il tuo amore brucia, prende tutto e si spegne. Ma io non ci credevo, eri cosi forte, cosi bello, cosi ardente e possessivo. No, il nostro amore non sarebbe finito, mi avevi promesso, ricordi?, "Ti amerò per sempre!" non ci sarebbero state altre dopo di me.

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l'autore gina ha riportato queste note sull'opera

Questo racconto è nato come opera di fantasia, traendo ispirazione dalla canzone "Ne me quitte pas"
http://youtu. be/6kZnknF2QNk Qui, nella versione italiana di Petra Mangoni


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1 recensioni:

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  • clem ros il 02/01/2012 17:24
    Le parole... per sempre... riecheggiano nella mente di una persona come se fossero parole profetiche. Nulla è per sempre, nulla resta immutabile. Persino una parola scritta su una pietra, viene modificata dal tempo, fino ad essere cancellata. Brava, hai magnificamente descritto la situazione, e sono d'accordo con mariateresa, nessuno, uomo o donna che sia, merita le nostre lacrime. L'amore eterno non esiste, o meglio, esiste se ha la capacità di evolversi come tutte le cose. Trasformarsi, reinventarsi ogni volta che qualcosa si spegne. Brava.

11 commenti:

  • mauri huis il 05/03/2012 12:15
    Bel racconto. Un po' inopportuno a dir la verità perchè non si fa altro che sentire di gente che ammazza per gelosia o per abbandono, più uomini in verità, ma bello lo stesso. Poi non è detto che sia vero che non ci sono uomini degni di essere re, oppure se è vero lo è altrettanto anche per le donne, che non hanno il monopolio dei buoni sentimenti. Ciao Gina e complimenti per l'ottimo racconto che secondo me non è neanche nelle tue corde e questo aumenta il merito.
    Ciao
    Maurizio
  • gina il 14/01/2012 21:14
    Grazie fernando, quindi ho ragione io... al massimo il guttalax... ah ah!
    Tornando seri: concordo con Mariateresa e Clem, nessuno meriterebbe le ns. lacrime quando dimostra incapacità di avere quantomeno rispetto... già, facile a dirsi...
    La realtà è ben più difficile da gestire.
    Molte persone non si amano, di conseguenza implorano l'amore altrui oltre i limiti e addio dignità.
  • Fernando Piazza il 14/01/2012 20:20
    Gran bella storia, scritta con bruciante passione, anche se con un finale tragico... ma ci sta tutto se lo si lascia nel contesto in cui esso si consuma, ossia circoscritto nella sola fantasia dello scrittore. Certo non sarebbe auspicabile (né carino) che tutte le donne abbandonate, leggendo questo accorato appello sulla mancata promessa di amore eterno, da domani andassero in giro a pugnalare a morte i loro amanti...
    Tornando seri: implorante e struggente questa preghiera affinchè l'amore offerto non venga barattato in cambio di un altro... amore che ti entra nelle ossa, ti penetra sottopelle e dentro l'anima... fino ad annientarti o spingerti a gesti tanto estremi quanto fatali. bravo:
  • clem ros il 02/01/2012 19:59
    Ho subito questo scherzo del cavolo... meglio una pugnalata, tre punti di sutura e passa... 12 ore seduti sul trono... nooooooooo
  • gina il 02/01/2012 19:34
    Lame nel cuore: una è quella dell'abbandono, la fine di un amore, l'altra è d'acciaio, quale fa più male?
    Clem, Giacomo... ma perchè mi mettete nel racconto? È un'opera di fantasia, non sono certo io la protagonista, al massimo per vendicarmi vi metto il guttalax nel vino... ho il cuore tenero...
  • Anonimo il 02/01/2012 19:08
    Ecco cos'era quel sapore di ferro... lame nel cuore! gina regina malvagia ha ucciso il suo re... vabbè, brava lo stesso. ciaociao
  • clem ros il 02/01/2012 17:57
    si, purtroppo si, ma se è l'unico modo per tenertelo stretto devi ammazzarti anche tu. A proposito, com'è questo sague, abbastanza ricco di ferro?
  • gina il 02/01/2012 17:48
    Dai vs. Commenti mi sorge un dubbio... ma si capisce che lei alla fine lo ha ucciso?
  • mariateresa morry il 01/01/2012 11:24
    Avevo appena finito di scrivere, non è apparso nulla, ci riprovo. Direi che hai interpretato benissimo, cara Gina, la Chanson di Brehel ( si scrive così?). Al punto tale da innervosirmi! Davvero, e in questo sta il fatto che l'hai davvero messa in scrittura in modo magnifico. LA frase finale poi merita un commento: nessun uomo merita di essere considerato un re, nemmeno postumo, quando si alza dall'incontro con una donna come si trattasse semplicemente di chiudere una partita a poker. Brava e buon anno
  • Anonimo il 31/12/2011 17:27
    Ebbrava gina... fossi in te lo metterei nelle note come è nato questo bel testo. A mio avviso prende più valore... ciaociao e brava. Ma quello te l'ho già detto. Buon Anno.
  • greta il 31/12/2011 15:59
    Leggendoti mi viene in mente la scritta su un muro, non lontana da casa mia, che mi fece commuovere qualche tempo fa. Dice: "Mi avevi promesso che sarebbe stato per sempre".

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