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Le Passanti - N. 1

Un buon libro ed il torpore da sonno arretrato mitigano lo sporco del treno, il solito Intercity il cui ritardo non ne ostacola l'effetto soporifero, ed il cui servizio comprende quell'impagabile ed ipnotico salvaschermo fatto di paesaggi che corrono lungo il finestrino.
Un'anziana signora preoccupata dei gradini da scendere con la sua gamba malata occupa il posto di sbieco davanti a me, più verso il corridoio. A Firenze il figlio si accertava dal finestrino che fosse sistemata per bene; ricordo di avergli sorriso, ma coi capelli lunghi e la barba non son poi certo di averlo rassicurato come intendevo. Lei non l'ha neppur visto.
Di fronte un bel giovanotto legge un manuale di economia.
A Bologna il suo sguardo conferma l'avviso della mia solerte coda dell'occhio: una notevole fanciulla entra nello scomparto e si siede alla mia destra... Chi diceva che fosse proprio degli psicologi guardare i visi altrui mentre questi sono incantati ad ammirar la bellezza?
Jeans strappati ad arte da ricchi simulatori di cenci, per il resto nulla di eccessivo, un ponderato glamour poggiato su di un fisico impeccabile.
Non tradisco il libro per queste prospettive, mi limito ad accorgermi degli eventi nel mio campo visivo, fuori della pagina. Quando però noto alla mia destra della compagna carta stampata, m'incuriosisco.
Ed a saziarmi: un numero (di certo l'ultimo) di Cosmopolitan. D'un tratto l'armeggiare dell'avvenente vicina porta una penna a comparirle in mano, sguainata per aiutarla a segnare gli articoli interessanti nella sezione “shopping”. Una mappa, un filo di Arianna al quale aggrapparsi per riuscire nel dedalo delle boutique a trovare la retta via, l'uscita del Giusto Accessorio.
L'occhio prodigo torna alla mia pagina, e si sorprende a rileggere:
“[...]stavo già per procurarmi in prestito un paio di scarpe non del tutto logore per la cerimonia nuziale, perché le mie, da un anno e mezzo, erano rotte... Poi non mi sposai ugualmente”
Con un sorriso ed un po' di rossore al pensiero di mia madre, getto un occhio ai miei piedi, dove una suola ha bisticciato con la cucitura... non proprio un divorzio, ma una maretta sufficiente a sentirvi uno spiffero, in quest'inverno non particolarmente rigido.

 

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0 recensioni:

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12 commenti:

  • silvia giatti il 20/04/2011 20:01
    che scrittura asciutta.. puntuale proprio(anzi di piu)di un treno
  • Anonimo il 08/11/2009 13:22
    Mi hai spiazzata, è uno scritto impeccabile.
  • elio roberto rinaldi il 11/08/2009 22:31
    bene
  • Matteo Tognela il 17/04/2007 21:10
    Grazie dei commenti; Tirano è in Valtellina, provincia di Sondrio, capolinea della tratta che da Milano costeggia il lago di como per poi piegare a Est all'imbocco della valle.
  • MD L. il 01/02/2007 18:20
    Trovo molto ben calibrati l'occhio dell'osservatore ed il gusto dell'ironia. Bel quadretto!
  • Carlo Diana il 28/01/2007 23:58
    riporti le cose molto bene e le sensazioni arrivano puntuali.
  • Duccio Monfardini il 26/01/2007 15:08
    veritiera galleria di personaggi. fotogrammi realistici. Bravo. Ciao, duccio.

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