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Matita e carta che generano un sogno

Non riuscivo a studiare, ogni tanto mi sporgevo alla finestra per guardare il cielo, era sereno, argentea era la luna. Ero solo in casa, i miei erano usciti, forse volevo piangere per solitudine, ma lo studio mi teneva impegnato. Poi mi misi a disegnare, sul quel foglio di carta bianca iniziarono a prendere forma delle cose un po' strane. Una sfera, una donna bellissima, la mia potente berlina, forse frutto delle mie fissazioni. Anche se disinteressato, completai il disegno e presi quel foglio di carta, lo stracciai tra le mani con violenza, e lo gettai sul pavimento, non dandogli completamente importanza, giaceva li come se aspettasse di essere spazzato via e gettato nell'immondizia.
Ma stava succedendo qualcosa, si alzò un  vento gelido dentro la stanza, gli appunti di matematica iniziarono a svolazzare ed a ruotare attorno a qualche cosa.
All'improvviso prese forma un fulmine globulare, si materializza all'interno della stanza, eppure fuori non c'è temporale, il cielo è sereno si vedono le stelle.
Quella sfera di energia bluastra, più scura al centro, si avvicina lentamente a me, come volesse sussurrarmi qualche cosa, ma inizia all'improvviso a danzare, a seguire percorsi irregolari come fossero quelli della vita, allora io iniziai a seguirla, nonostante sapessi il rischio che correvo, ma ero sicuro, mi fidavo di quella sfera, quasi intelligente.
Dentro di lei iniziai dunque a vedere diversi fasci luminosi,   si spostava sempre più velocemente, passava a traverso la persiana ed il vetro della finestra, si teneva lontana dalla pareti come se ne avesse paura, entrava ed usciva come se fosse in casa sua, quasi come se voleva sfidarmi.
Poco dopo uscì fuori, e si fermo li di fianco a quella potente berlina.
Allora presi le chiavi e salì in macchina, il fulmine globulare inizia lentamente ad avviarsi in avanti... lo seguo, mi cammina distante come se mi sfidasse alla corsa, allora io accelero a fondo e lo seguo... accelera vertiginosamente,   sembra lasciasse una scia, ma era solo illusione ottica l'effetto della luce che emanava...
Mi fece correre come un razzo non riuscivo a raggiungerla, più acceleravo, più velocemente si allontanava.
Arrivammo il cima alla collina, la luna si rispecchiava sul mare, mentre il fulmine globulare si appoggiava come una bolla di sapone lentamente sul cofano anteriore di quella berlina. Impaurito scesi dalla macchina però le stavo vicino e continuavo ad osservarla. All'improvviso la parte più scura di quella sfera iniziò a cambiare colore ed a liberare raggi luminosi di colore rosso e ciclamino, il blu rimaneva lungo le pareti che la delineava, sembrava un insieme compatto chiuso e connesso, come in matematica.
Quasi del tutto trasparente si vedevano partire i raggi luminosi dal suo nucleo.
Mi avvicinai ancora di più, mentre i sui raggi di luce mi avvolgevano,   iniziai a vedere li dentro il formarsi di una creatura... era bellissima vedevo il suo viso, i suoi capelli, i suoi occhi, era meravigliosa... Ero immobilizzato, la pelle d 'oca mi impediva di sentire la differenza tra i caldo del cofano del motore con le mani,   e il fresco della brina bagnata sull'erba che mi aveva inumidito le scarpe. La sfera inizia ad alzarsi, si sposta più in avanti inizia a prendere una forma non più regolare, prende le sembianze di una donna... pian piano.

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