Come tutte le sere, tornando a casa dalla passeggiata pomeridiana, un vedovo, ormai in pensione, s'incontra alla porta dell'ascensore, con la sua giovane vicina.
Nel vederla, tutto s'illumina, i colori, opachi un istante prima, prendono vita, i suoni gli odori tutto quello che lo circonda acquista un'altra forma, più reale più viva.
Il peso del tempo come per magia svanisce. C'e solo il presente e lei.
Lei così bella, così viva, così giovane.
"Come sempre al quarto signor Ugo?"le chiede lei sorridendo.
"Si Francesca", risponde lui con voce dolce e intima.
Quattro piani, questo è il tempo che li unisce, un tempo lunghissimo nel quale il vecchio si riempie i polmoni del profumo fresco dei sui capelli, lunghi e luminosi e dallo specchio li osserva, mentre vibrando morbidi l'accompagnano giù sin all'altezza delle spalle.
Perfette!
Il vestito di pizzo chiaro si apre, come un sipario, mostrando un'opera ineguagliabile, la bellezza pura di una pelle liscia e brillante che dalle spalle prosegue senza pietà verso la schiena, armoniosa e vellutata come un petalo, lo sguardo ormai senza controllo scivola accarezzando dolcemente le le braccia per... BIIIIP
"Signor Ugo.. siamo al quarto!)
Il pensionato saluta gentilmente la giovane vicina e si avvia alla porta di casa, ma tutto diventa meno chiaro, l'oscurità quasi le impedisce di vedere la porta.
È tutto così cupo da non riconoscere più nemmeno le sue tasche.