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Un personaggio affascinate ed arcano: San Rocco!

La biografia tramandataci di San Rocco è a tratti incompleta ed alcune date forniteci dalla tradizione sono storicamente incoerenti; date che confrontate con situazioni e personaggi possono essere ricollocate secondo un ordine logico e consequenziale.
Il primo dato incoerente riguarda la data di nascita che per alcuni storici risalirebbe al 1295, mentre l'ipotesi più accreditata la collocherebbe tra il 1345 e il 1350 a Montpellier. Roch nasce molto presumibilmente da Jean De La Croix, console maggiore della città nel 1363, e da Libère, giovane donna di origine lombarda.
All'età di 19-20 anni Rocco perde entrambi i genitori, forse a causa delle peste che tra il 1361 e il 1407 colpisce a più riprese la Francia medievale. Divenuto prematuramente orfano, Rocco non si dispera, vende i beni ereditati e dona il ricavato ai poveri, ai chiostri e agli ospedali, mentre i diritti legali alla successione li trasmette ad uno zio paterno.
A Montpellier nel 1346 i francescani ottengono l'autorizzazione per l'insegnamento della teologia, mentre già nel 1303 i domenicani avevano un loro convento. Pertanto si ipotizza che il giovane Rocco abbia ricevuto gli insegnamenti domenicani nella città natale, ma che abbia aderito al terz'ordine francescano.
Tale adesione spiegherebbe la scelta del giovane di indossare il saio del pellegrino che era costituito da un cappello a falde larghe, un bastone chiamato bordone, un mantello, una o più conchiglie per attingere l'acqua dei fiumi e una bisaccia da portare a tracolla.
Spinto dal desiderio di espiazione, il giovane pellegrino vuole raggiungere Roma per venerarvi le tombe di Santi apostoli. Segue le strade della Gallia Cisalpina, dell'Emilia e dell'Umbria. Il 25 o il 26 luglio del 1367 raggiunge Acquapendente, una cittadina in provincia di Viterbo, prima tappa accertata del suo viaggio.
Ignorando i consigli della gente, Rocco chiede di essere accolto nell'ospedale, perché egli presti il servizio di assistenza ai malati di lebbra. Su ciascuno dei ricoverati egli traccia la croce ed invoca la Trinità perché si compia la miracolosa guarigione. E le guarigioni prodigiose, inspiegabilmente si compiono.
Acquapendente, Cesena, Perugia, Assisi, Roma, Rocco va dovunque la peste nera miete più vittime, e sana, conforta e converte in virtù della Grazia ricevuta da Gesù. Tra la fine del 1367 e l'inizio del 1368 arriva a Roma, dopo il ritorno di papa Urbano V da Avignone.
Un alto prelato malato di lebbra riceve il favore di Rocco e secondo una ricostruzione storica dovrebbe trattarsi di Gaillard de Boisvert, reggente pro tempore della Sacra Penitenzieria, morto dopo il 1369. In segno di riconoscenza Rocco riceve una udienza papale.
Tra il 1370 e il 1371, Rocco lascia Roma, raggiunge Piacenza e visita l'ospedale di Nostra Signora di Betlemme. Qui il virus lo contagia ed egli si allontana dalla città, rifugiandosi in una capanna nei pressi del fiume Trebbia.
Un cane trova il buon pellegrino in stato di abbandono e rassegnato alla morte, ma misteriosamente quel cane, gli porta ogni giorno tra i denti un tozzo di pane, salvandolo dalla morte certa. Gottardo, il padrone del cane, presumibilmente della famiglia Pallastrelli, incuriosito dal via vai della bestia, segue il cane e scopre così il rifugio del giovane taumaturgo.

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4 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 28/05/2012 09:40
    Il mio plauso.. per aver descritto mirabilmente la vita del pellegrino di Montpellier... un Santo che nella mia Lucania è veneratissimo... ed io me lo porto ONOREVOLMENTE come primo nome perchè mamma era devotissima...
    BRAVO FABIO... CIAOOO!!!

4 commenti:

  • salvo ragonesi il 07/06/2012 07:31
    non conoscevo la vita di questo santo e tu ne hai dato una ampia delucidazione. bravo salvo
  • Anonimo il 04/06/2012 09:28
    Nemmeno potresti immaginare la festa che il 16 di agosto il mio paesino tributa a S. Rocco!! Lo festeggia più del Santo Patrono... è sentito in modo del tutto speciale, ha una chiesetta dedicata solo a Lui e il narrarNe così bene ti fa grande onore. Grazie!
  • Anonimo il 04/06/2012 09:22
    complimenti... san Rocco mi ricorda San Francesco d'Assisi per l'amore verso gli animali per il suo carattere amabile... credo sia anche il santo dei terremoti... è bene nominarlo e pregarlo in questo brutto periodo... sempre bravo ciao
  • giovanna raisso il 01/06/2012 14:51
    ne sono particolarmente devota e confido in quel.. "liberati dal male"
    scritto incisivo
    bravo come sempre

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