racconti » Racconti brevi » Le Cronache di Giuda
Le Cronache di Giuda
Chi era veramente Giuda Iscariota? E quale è la sua vera storia?
Giuda's Chronicles
(di Aldo Battistelli)
"Iscariota" é la traduzione dall'ebraico di Ekariot che significa sicario. Tutti noi conosciamo il tradimento di Giuda, ma chi era veramente Giuda Iscariota? Il traditore o il tradito? E ancora più importante; chi erano veramente gli altri undici? Forse Giuda rifiutò di partecipare al più grande complotto dell'umanità e per questo venne ricoperto dall'infamia e poi successivamente ucciso? Due sono le versioni sulla morte di Giuda: la prima vede Giuda che si uccide impiccandosi; nella seconda ipotesi, Giuda cade, invece, in un burrone. In entrambi i casi chiedetevi: si impiccò o fu impiccato? Fu ucciso e poi buttato in un burrone per depistare i sospetti sulla sua vera morte? Chi era veramente Giuda Iscariota? E quale è la sua vera storia?
Quello che segue, ripercorre le ultime ore della vita di Giuda Iscariota...
L'apostolo M. : Bevi con noi Giuda, bevi amico mio, domani un uomo morirà dando vita al più grande impero mai esistito, un impero dove noi saremo i dodici re.
L'apostolo P. : L'impero Romano è ormai giunto al termine, ciò che accadrà domani sarà la dimostrazione che la fede é più letale del gladio. I popoli si inchineranno nei secoli, ma non per paura delle sferzate della frusta, ma per un nome, un nome che ha promesso loro il più ambito dei doni: la resurrezione dopo la morte.
Giuda: Fratelli miei, nel nome di chi stiamo uccidendo? Io stesso vi cercai, chiedendovi di unirvi al mio complotto contro l'occupatore, vi scelsi perché avevate in comune tutti lo stesso odio per l'impero Romano, se ora lasciamo che i Romani lo catturino, le speranze di liberare le nostre terre svaniranno, fermiamoci finché siamo in tempo, non lasciamo che lui venga giustiziato, non vendiamolo ai Romani! Io vi imploro fratelli miei, vi imploro!
L'apostolo L. : È troppo tardi fratello Giuda, abbiamo pagato un uomo perché informi i Romani di dove di trova nascosto lui. Inizialmente tutti noi eravamo d'accordo con te nel tentativo di estirpare l'impero Romano dalle nostre terre, usando le capacità straordinarie di quell'uomo che venne da Betlemme, ma poi un giorno capimmo che non era un dio perché lo vedemmo sanguinare e se può sanguinare vuole dire che può morire. Ma se noi lasciamo che diventi martire, tutti quelli che lo seguono cercheranno in noi che siamo i suoi seguaci la speranza delle sue promesse fatte. Noi saremo per loro la speranza che dopo la morte ci sia la resurrezione, noi saremo quelli che porteranno per il mondo la sua parola, noi saremo lui sulla terra, noi saremo re di un impero che durerà nei secoli. Non ci ostacolare ora fratello Giuda, non lo fare.
Giuda: Io vi girerò le spalle fratelli mie, andrò in pellegrinaggio nei paesi a oriente e non farò più ritorno, vi prometto che nessuno saprà mai quello realmente successe. Io, Giuda Iscariota, lascio a voi dieci denari di argento, così che possiate dare a lui una degna sepoltura e che Dio vi perdoni per i vostri peccati, addio fratelli miei, addio!
Giuda si incammina in direzione del nascondiglio dove l'uomo di Betlemme si nasconde per avvisarlo di fuggire...
Giuda: Signore pietà per l'anima mia!
L'uomo di Betlemme : Lo so caro Giuda, so che tra poco mi verrano a prendere, io come te devo incontrare il mio destino.
Giuda : Ma Signore, ascoltatemi, dovete fuggire, questo mondo ha bisogno di voi.
L'uomo di Betlemme: Il mondo ha bisogno di te, della storia che devi raccontare, solo così un giorno il mondo potrà essere un posto migliore. Vedi, caro Giuda, scrivi di me e di come l'umanità mi condannò, fai sì che il mio esempio venga tramandato attraverso i tuoi scritti nei secoli. Ora vai, fratello mio, vai.
Giuda: Lasciate che baci le vostre guance signore... Addio mio Signore, scriverò di voi, di quello che realmente è successo. Addio Signore.
Giuda passò le ultime ore a scrivere la vera storia dell'uomo che venne da Gerusalemme, ma sapeva di essere in pericolo, quindi decise di recarsi da un suo amico, un commerciante che veniva dall'Italia, si chiamava Ludovico Elsi.
Giuda: Salve Ludovico, sono qui per affidarvi un compito importante, lo chiede l'uomo di Gerusalemme.
Ludovico si inginocchia.
Ludovico: Ho saputo della sua cattura, dimmi fratello cosa posso fare?
Giuda: In questa pergamena è scritta la vera storia del complotto da parte degli undici, non è più sicura nelle mie mani, vi chiedo quindi nel nome dell'uomo di Betlemme, di portala con voi in Italia e un giorno, quando il mondo sarà pronto, la pergamena verrà letta e nel mondo finalmente ci sarà pace e prosperità. Portatela con voi e tramandatela.
Ludovico: Partirò oggi stesso per la mia terra e vi faccio solenne promessa fratello Giuda, che la pergamena verra protetta nei secoli da uomini degni, ve lo prometto.
Giuda: Bene Fratello, ora andate e che Dio vi aiuti, addio Ludovico.
Giuda è consapevole di quello che gli sta per accadere, decide quindi di vedere per l'ultima volta l'alba illuminare la città e si reca in un posto a lui caro dove, quando era bambino, passava intere giornate a disegnare e scrive all'ombra di un albero. Arrivato sul posto, si sdraiò aspettando che sorgesse l'alba e si addormentò, ma venne risvegliato dalla corda che lo soffocava. Due uomini, mentre dormiva, gli avevano messo un cappio intorno al collo e ora lo stavano impiccando. Ma Giuda non diede soddisfazioni ai suoi aguzzini e con un filo di voce gli disse: dite agli undici che un giorno il mondo saprà e il loro impero crollerà. Pochi istanti e Giuda morì. Il giorno dopo si seppe che Giuda si era impiccato, perché non era riuscito a sopportare il peso della vergogna per avere venduto ai Romani, per soli dieci denari d'argento, l'uomo che venne da Betlemme.
Quattordicesimo secolo, in Italia...
In una casa della Toscana un vecchio in fin di vita fa chiamare il suo nipotino di otto anni, gli dice di avvicinarsi perché deve dirgli una cosa all'orecchio, qualcosa che nessuno deve ascoltare. Il vecchio bisbiglia alle orecchie del Bambino e gli consegna una pergamena. Poi lo bacia sulle guance e gli dice: ora vai nipote mio, mio dolce Leonardo e ricorda quello che ti ho detto, ricorda, ricorda nipote mio.
Il vecchio si spegne con il sorriso sul volto, mentre fuori una colomba vola sui tetti del paese di Anchiano di Vinci.
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati