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Tutt'uno con la terra

Nessun ricordo d'infanzia, nessuna abilità innata, solamente il cielo come unico ricordo.
Il sogno di volare, Non come una rondine, ma molto più in alto.
Molte cose senza fondamento caratterizzano la mia vita, i miei ricordi levitano sopra ad un vuoto e sconosciuto lasso di tempo...

Sono cresciuto nella gioia ignorante di un bambino, portato a credere a tutto ciò a cui viene portato a credere, ma con il passare degli anni sono scomparsi i dogmi della civiltà canonica ed hanno cominciato a venire a galla troppe incongruenze.

Ricordo fin dai primi momenti dell'uso della ragione una strana sensazione davanti a determinate cose.
Toccare con mano antichi monumenti mi faceva sobbalzare, mentre per la mia famiglia era una normale gita.
Vedere con i miei occhi l'assillante infinità degli elementi mi gettava in uno stato indescrivibile. L'infinito universo che risiede nell'oceano tanto limpido quanto misterioso, ha sempre risvegliato in me una sorta di strana simbiosi, che a volte rimaneva assopita anche per anni.
Come due vecchi amici che nonostante non si incontrino quasi mai, è come se si vedessero tutti i giorni. Senza perdere nulla del proprio rapporto.

E le montagne mi parlavano. Narravano dei loro millenni di silenzioso dominio, dei segreti che hanno svelato e di quelli che celeranno per sempre. E lo facevano come se avessi il diritto di saperlo.
Il loro verde totalitario, e l'aria che ha il sapore della tranquillità, i suoni primordiali che mi ancora una volta solleticano senza svegliare i ricordi assopiti in me.
-C'è sempre stata in me una grande simbiosi con gli elementi.
Le sorelle neve e nebbia, tanto candide e avvolgenti quanto occultatrici e letali.
Il grande e generoso Sole, tanto potente e sofferente, che brucia nei millenni per regalarci la vita.
La misteriosa Luna, guardiana e regolatrice degli avvenimenti terrestri.
-Quasi come se fossero anch'essi esseri viventi, coi quali avere l'onore di parlare.

Prego il mio sconosciuto padre di farmi tornare i ricordi di quell'epoca confusa nella mia mente.
Prego la mia sconosciuta madre di farmi tornare i ricordi di quando risiedevamo nelle stelle.

Perchè se c'è qualcosa che ho capito fin'ora, è che il nostro pianeta non è di certo nostro.
La storia ce lo insegna, e qualcosa me lo conferma ogni secondo della mia esistenza.

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1 recensioni:

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  • salvatore maurici il 01/07/2012 17:19
    La cosa più bella che ci accompagna durante la nostra vita è sicuramente l'avere vissuto un'infanzia piena di sogni capaci di risvegliare emozioni tali da vivere la realtà quotidiana ricca di fantasia e di creatività, così a Mattia "le montagne mi parlavano. Narravano dei loro millenni". La natura racconta del proprio mondo e ne rende partecipi tutti coloro che vogliono ascoltare; i bambini! Ed i bambini che hanno avuto la fortuna di crescere in campagna hanno più visioni dolci da raccontare.

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