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Amore fratto amicizia (parte seconda)... dalla parte di lui

Quando sento la sveglia suonare dalla camera da letto mi alzo dal pavimento dell'ingresso per andarla a spegnere. Meccanicamente mi lavo, mi vesto, mando giù a forza una tazza di caffè latte e salgo in macchina per andare a lavorare.
Mi sento svuotato, privo di sentimenti, come se, invece che una persona, fossi solo un involucro vuoto pronto ad accartocciarsi alla prima folata di vento.
Non ho più nemmeno le lacrime, le ho piante tutte.
In un modo o nell'altro riesco a sopravvivere alla mattinata evitando Sara in tutti i modi possibili; non posso guardarla senza rivedere quei suoi occhi carichi di odio.
Mi sento schiacciato da mille domande a cui non so dare una risposta. Perché non mi ha chiesto spiegazioni? Perché è andata dritta alla conclusione più ovvia? Ma non lo sa che io mai e poi mai le farei una cosa del genere? Quegli anni passati a costruire la nostra non hanno più importanza per lei? È giusto che dopo che abbiamo passato praticamente insieme la maggior parte della nostra giovane vita tutto si sgretoli per colpa di un malinteso?
"Manuel mi dispiace" confessa Alex di fronte al solito caffè post pranzo "è tutta colpa mia... se vuoi parlo con Sara..."
"No" rispondo "lascia perdere... peggiorerebbe solo le cose..."
"E allora che hai intenzione di fare?"
"Per ora il mio unico obiettivo è arrivare vivo a fine giornata" mi giro verso Sara e vedo Eva che le fa una carezza sui capelli. Un grosso nodo mi stringe la gola. Perché tutto questo? Dovrei esserci io lì, al posto di Eva, ad accarezzarle i capelli e a rassicurarla che non c'è nessun'altra, che è lei la donna della mia vita. E invece no, lei non mi lascia avvicinare e si sta facendo del male, oltre che farlo a me.
"Ragazzi!" una voce femminile interrompe il flusso disordinato dei miei pensieri. Valentina. Ci mancava solo questa.
"Ciao Vale" Alex le sorride.
"Ciao" rispondo senza troppo entusiasmo fissando l'anellino di Sara che mi sto rigirando tra le dita.
"Manuel, tesoro, cos'è quel faccino triste?" si siede accanto a me e mi guarda con due occhi da cerbiatta.
"Niente" mi sforzo di guardarla in faccia.
"Problemi di cuore" precisa Alex.
Valentina scruta l'interno del locale e nota Sara impegnata in una conversazione consolatoria con Eva. Quello che sta succedendo lo capirebbe chiunque.
"Beh, se hai bisogno di me io ci sono" appoggia una mano fresca di manicure sulla mia "lo sai vero? Per qualsiasi cosa..."
"Non è il caso" ritraggo infastidito la mano. Avrei voglia di sbatterle la testa sul muro; come s'è permessa di telefonare a casa mia e di lasciare quel dubbio messaggio in segreteria? E perché adesso, così spudoratamente, si presente nel locale nel quale sa benissimo che lavoro con la mia ragazza?

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4 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 02/11/2012 08:12
    Letto! a parte una piccolo, o due imprecisione, il racconto si legge che è un piacere... l'incontro Manuel-Valentina l'ho trovato un piccolo capolavoro! Brava davvero...

4 commenti:

  • Anonimo il 01/01/2013 15:22
    E brava Virgi, ne hai fatta di strada
  • Anonimo il 02/11/2012 14:38
    il secondo a casa di Vale... quello in cui esce fuori l'anima "erotomane" di manuel!
  • Virgi Garcia Mundòz il 02/11/2012 14:01
    Il commento è mio, non so perché l'ha segnato anonimo... Virgi
  • Anonimo il 02/11/2012 13:54
    Grazie davvero te l'avevo detto che era venuto bene... ahah di quale incontro parli? Quello a casa di lei o quello prima?

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