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La cirrosi psicosomatica

Spero che la scienza me la perdoni anche se la scuola di epatologia di Gragnano (non è solo la patria della pasta e del vino!) storce il naso! A me, intanto, piace volare sulle ali di Aristotele... non c'è grande genio senza una dose di follia!
Pazzo lo fui per davvero, mentre esaltato lo sono sempre stato specie in tema di... palloni!!!

La cirrosi psicosomatica rappresenta, ben riflettendo, la versione scientifica del vecchio detto napoletano "'o tuosseche arruvin 'o fegato", frutto della saggezza popolare. E qui vi confido che io sono solo il passivo relatore, in possesso dell'interruttore divino (divinae gratiae causa!), per sintonizzare l'umanità sull'era spirituale (ultrapallio). La luce dell'anima (libro natalizio 21/12/12, edizione l'AngeloRaffaele e Montecovello) scrive il bene per leggere il bello e credere il vero!


LA CIRROSI PSICOSOMATICA

Dopo tante elaborazioni mentali sforando, finanche, nella follia del bipolare per l'encefalopatia materna, mi sia concessa dalla scienza l'avallo della cirrosi psicosomatica paterna per completare il quadro epatologico familiare.
Di certo le più comuni malattie epatiche hanno etiologia virale ed alcolica ma esistono anche molte cirrosi criptogenetiche di oscura diagnosi, sicuramente in rapporto alla complessità della cellula epatica che, certamente, ha un ruolo importante nel miscelare spirito e materia dell'umana sostanza.
Ippocrate, dall'arché dei filosofi naturalisti, definì quattro umori organici: sangue (aria, elemento caldo dal cuore), flegma o linfa (acqua, elemento freddo dal cervello), bile gialla (fuoco, elemento secco prodotto dal fegato) e bile nera (terra, elemento umido prodotto dalla milza).
La salute era in relazione alla giusta miscela o rapporto (crasi) tra questi elementi che, alterandosi (discrasia) con prevalenza dell'uno sull'altro, esitavano in quattro temperamenti diversi, differenziabili sul piano psicologico in sanguigno (focoso), flemmatico (riflessivo), collerico (iroso) e melanconico (ansioso).
Galeno, invece, sul modello platonico della biga alata, diede localizzazione somatica alla tripartizione dell'anima e così lo spirito naturale (il sangue, prodotto dal fegato), passando per il cuore e ricevendo lo pneuma (aria, spirito o alito), diventava spirito vitale, indi, attraverso le carotidi e sempre più affinandosi, nel cervello diventava spirito animale.
Sulle malattie epatiche, dopo queste altisonanti premesse, esiste una stretta connessione tra cellula epatica (fegato) e cellula nervosa (cervello) e, pertanto, se il fegato malato coinvolge la mente nell'encefalopatia epatica, con percorso inverso la mente malata per amarezze represse (falsi trasmettitori) può coinvolgere il fegato con la cirrosi psicosomatica.

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 30/11/2012 07:58
    UN INSEGNAMENTO A DISTANZA IL TUO... CON ELOQUENZA ESPOSTO...
    NON UN RACCONTO FANTASTICO... MA UN FANTASTICO SAGGIO DEL TUO SENNO...

1 commenti:

  • Francesco Andrea Maiello il 30/11/2012 10:53
    Per pubblicizzare i miei libri mi converrebbe farne un altro con le tue gratificanti recensioni! Grazie Michele

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