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Una stella senza luce

I segni che portiamo sulla pelle fanno di noi ciò che siamo. Alcuni di essi sono visibili agli occhi e fanno male al cambio delle stagioni, altri invece, e quelli sono i peggiori, non si vedono, ma graffiano l'anima nel loro ricordo.
Non so se alcuni di noi nascono sotto una cattiva stella, quello che so è che sono molto più sfortunati rispetto ad altri...
La gioia di un sorriso e due occhi verdi color di foglia si persero per sempre in una primavera stroncata. Il profumo di quella zagara divenne veleno che accompagnava il triste ricordo di una donna buona. Non la vedrai mai più friggere le frittelle dietro il tavolo di legno, mentre guardava oltre quella finestra le molteplici piante di vite che rigogliose salivano su legate una ad una a pali fissi su quella terra che al tramonto rifletteva un color arancio degno di poesia. Non la vedrai più con una cesta di bucato in testa salire con la schiena dritta, tenendo tutto in perfetto equilibrio come fosse un costante passo di danza.
Quel giovane perse pian piano il suo sorriso, ed il cane, rimase giorni chiuso dietro quella porta, una porta più piccolina rispetto alle altre. Lui aveva di meglio da fare, cercare altrove quello che gli era stato sottratto. Così passarono i giorni, i mesi, gli anni, tutto in quella casa si fermò tranne chi vi abitava, si doveva pur mangiare, crescere, andare avanti.
Tornando a casa la sera, lo sguardo di una bambina cercava quegli occhi. Tra i tanti personaggi seduti su quel muretto di fronte al piazzale di una Chiesa, che tutti raccoglieva, ma non nel nome di Dio, ci stava pure lui, ormai divenuto un giovanotto. La piccola cercava un ciao ed un sorriso che non tardava ad arrivare mai, era l'unica cosa che le comunicava ancora l'affetto di quello che riteneva il suo fratello maggiore, che aveva sempre desiderato ma essendo primogenita non poteva avere.
Un giorno lui per Natale le regalò una trottola, tutta colorata, all'interno ci stavano delle figure che si rincorrevano e la bimba si divertiva a farla girare.
Le stelle si sa, brillano di luce propria, ma col tempo anche le più luminose tendono a morire dopo aver percorso il suo tempo, oppure semplicemente la loro orbita va ad incrociarsi con un altro astro...
Erano i giorni più freddi dell'anno quelli che lo avevano allontanato dal cuore di tutti, quelli che avevano palesato la crudeltà che gli aveva avvelenato l'anima, congelando per sempre la felicità che da tempo ormai non gli apparteneva più, trasfigurando con essa tutto quello che era il suo animo gentile e umile.
Lo sguardo di quella ragazzina per tanto tempo si rivolse ancora sul ciglio di quel muretto, cercando tra i pochi rimasti la presenza di lui. Non lo trovò! Col tempo anche lei comprese il modo di congelare in un angolo del suo cuore quel ricordo, senza dar modo di farlo risorgere. Troppo duro da sopportare, non potevano esistere giustificazioni al male gratuito.
Le tracce del ragazzo erano ormai clandestine alle sue radici, la morsa che lo aveva imprigionato, derubandolo dell'anima, sempre più malvagia.

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4 commenti:

  • Anonimo il 17/12/2012 17:58
    Un racconto vero che rispecchia la realtà comune a moltissime persone. Letto con interesse e partecipazione.
    Bravissima Teresa!
  • Anonimo il 17/12/2012 13:25
    Una storia reale che può benissimo essere autobiografica per molti di noi. Sensazioni espresse in modo coinvolgente che lasciano intuire un proprio coinvolgimento diretto ed emotivo. Brava Tere!
  • Anonimo il 17/12/2012 12:25
    tutto è possibile... se si vuole... meraviglioso ciao sorè...
  • Gianni Spadavecchia il 17/12/2012 09:37
    Un racconto con contenuto delicato e ben descritto. Bella la chiusa. Complimenti Teresa!

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