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Dietro le ali di una farfalla, c'è nascosta la Felicità

Posata su un ramo di un albero, una piccola farfalla, faceva invidia al sole. Volava verso mondi infiniti. Era primavera, lei adorava la primavera più di chiunque altro. Girovagava per la città, sfiorando un muro che cambiò colore al suo battito d'ali... La chiamavano ''La farfalla della fortuna''. Nessun'altra farfalla riusciva a competere su di essa. Aveva un dono speciale a portata con sé. Riprendevano vita le cose se c'era la sua presenza. Andava verso un posto che veniva chiamato da tutti ''L'angolo del paradiso''... È dove i sogni potevano scambiarsi in realtà. È dove potevi giocare, senza essere ripreso. È dove gli occhi riuscivano a vedere al di là di ciò che vedevano. Era un posto dove bastava guardarsi negli occhi per riconoscersi. Nulla veniva definito ''assurdo'' o ''strano'' lì. Era un mondo che ancora sfuggiva alle persone. Era un mondo ancora non inventato. Bisognava creare lì e avere abbastanza immaginazione. Delle ciliegie appese a un ramo di un albero, che ti si sciolgono in bocca. L'odore della libertà. Il dolce suono degli uccelli che cantano. Lo sguardo tra un padre canguro e sua figlia. Lo scivolo dell'amore. Si intravedeva dopo, In un vicolo stretto, un piccolo fiume, nascosto tra gli alberi. Dove riposava nell'acqua, una rana dall'aspetto buffo e amichevole che ondeggiava per il fiume in tranquillità... C'era anche Berri, che era un piccolo criceto che nell'Angolo di Paradiso, viene conosciuto come il ''predatore di stelle''. Ogni volta, quando cala la notte, lui esce dalla sua tana, e con gli altri suoi amici, va alla ricerca di stelle. Come le persone si nutrono di sogni, lui invece, si nutre di stelle. Le catturava. Adora le stelle, perchè come spesso dice, viene ''capovolto'' da loro. Spesso, lui insieme agli altri suoi amici, incontrava Elly. Una fata, che disegnava le nuvole, oppure le colorava. Saltellava su di esse. Queste nuvole erano per lei una ''casa'', un ''rifugio''. Quando dormiva, grazie al vento che spingeva dolcemente, era come una culla. Gli dava un tocco in più alle nuvole, le creava e chi più di lei conosceva i segreti delle nuvole? Riusciva anche a far crollare quei muri stretti e di color opaco che non le piacevano, per dare una nuova vita a dei muri da un color diverso e particolare. Oltre a lui, sbucarono anche due cerbiatti che, rincorrendosi, giocavano allegramente con il fango. Era un 'posto di ritrovo'. C'era anche un altro fiume, che era fatto di ''cioccolato'' e che appena ti immergevi in esso, in fondo al fiume si nascondevano dei delfini, che facevano a gara a chi arrivava per primo. Mentre sopra agli alberi più alti, in cima, trovavi delle iguane che cambiavano colore a seconda del tempo. Ogni animale, aveva un potere. Almeno uno. Uno che ti fa dire ''Wow, diamine sono bellissimi!'' La farfalla poco dopo, volò verso il fiume e appena posò le sue ali nell'acqua, iniziò a trasformarsi... Le sue ali erano cadute via... E ora aveva delle vere gambe da umana. Notò le sue gambe: ''Che cosa sono queste?'' Chiese intontita non rendendosi conto di cosa era appena successo. Un coniglio, che era anche suo amico, stava nei paraggi e non poté fare a meno di guardare la scena: ''Per la barba di Merlino! Sei incantevole! Dimmi che trucco hai fatto, vorrei provare anch'io!'' Disse stupito girando intorno a quella che ormai era diventata una ragazza. Aveva sempre desiderato delle gambe da umana, per poter correre. Per provare quella sensazione. Quel fiume era considerato magico, ma Funny non ne sapeva niente fin da quel momento. Alcuni uccelli, cinguettando, andarono in cima all'albero e gli portarono uno specchio che posarono di fronte a lei. Funny si avvicinò con un nodo alla gola, verso lo specchio che sembrava aspettarla insistentemente, come se volesse dirle ''Specchiati''. Quel posto, aveva anche un altro nome, ovvero: La valle incantata. Ebbene sì, dove i sogni non giacevano mai e non cadevano in frantumi... Raccolse da terra, vicino a lei, una spazzola, iniziò a pettinarsi... E appena aveva messo la spazzola tra i suoi capelli, i capelli si trasformarono anche loro in dei meravigliosi e piccoli boccoli dorati che risplendevano al sole. Arricciò il naso osservando la sua figura. Non le sembrava ancora vero. Intanto, da lontano si intravedeva un ragazzo che passò per di lì. Rimase scioccato e immobile per così tanta bellezza che aveva Funny. Per le sue guancie che arrossivano ad ogni leggero passo che Marc faceva verso di lei, per la sua timidezza incontrollabile, e per quella ''Cascata di capelli'' che si notava a vista d'occhio. Continuava a chiedersi Marc se era una fata e se quello che vedeva erano solo allucinazioni. Iniziarono a prendere confidenza i due, gli aberi ammucchiarono le foglie formando un cerchio tra i corpi di Eric e Funny. ''Che cos'è?'' Chiese Eric. ''È il loro modo di emozionarsi'' rispose Funny sorridendo agli alberi che si univano tra i loro corpi. Lo scoiattolo che era rimasto in cima al ramo dell'albero, spostò leggermente le foglie e si guardò la scena dall'albero... La sua coda iniziò a cambiar colore, si poteva mischiare con l'arcobaleno... Il colore cambiava solo quando avveniva un amicizia in atto... Eric, poco dopo, la portò in città... Funny camminava per la strada, ma gli sembrava di vedere davanti a sé, persone che conosceva... ''Un momento... Mi sembra di conoscerle queste persone, forse perchè quando ero una farfalla, mi ero posata sulla loro testa...'' Raccontava Funny emozionandosi ancor di più ad avere davanti gli occhi di quelle persone... Ora era una di loro.

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 07/04/2013 13:50
    Capacità descrittiva e fervida fantasia fanno della favola una vera e propria opera letteraria. Penso che con il tempo ci sublimerai con altri saggi di prosa scorrevole, quanto gradevole.

1 commenti:

  • Martina Di Toro il 07/04/2013 15:10
    Grazie mille!^^ A breve altri racconti! Sono felice che ti piacciano^^

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