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Sulla strada

Dedico parte del tempo libero a caccia e pesca subacquea: la prima nelle campagne della Barbagia, l'altra nei litorali della costa nord orientale della Sardegna; Orosei - Budoni.
All'interno della seconda isola del mediterraneo c'è una zona particolarmente vasta e impervia denominata Barbagia, nella quale sono situati anche alcuni centri più o meno abitati come Nuoro, Orune, Oliena, Oniferi, Orani, Sarule, Ollolai, Gavoi, Ovodda, Teti, Tiana, Lodine, Fonni, Orgosolo e Mamoiada.
Come in gran parte dell'Europa anche a Mamoiada pioggia e freddo caratterizzano questo secondo fine settimana di gennaio duemila.
Tra il fumo del caminetto, delle sigarette, e accompagnati dall'odore e sapore del vino, con gli altri compagni sono nella sezione dei cacciatori dove ogni sabato sera ci riuniamo per organizzare la giornata di caccia grossa dell'indomani.
Con gli abiti impregnati di fumo, qualche bicchiere di buon vino rosso in corpo e col programma di partenza definito per l'indomani alle sei meno un quarto, alle undici e mezza rientro a casa.
Alle cinque del mattino l'antipatico suono della sveglia mi distoglie dal sonno, e ancora mezzo addormentato, per non svegliare mia moglie percorro al buio i tre o quattro metri che mi separano dall'accensione della luce del corridoio che silenziosamente mi guida verso il bagno.
Al termine dei lavaggi rientro in camera da letto, sfilo i pantaloni del pigiama e indosso un indumento leggero e aderente, tipo canadese; a questo segue la vestizione di un grosso paio di calzettoni in lana di pecora sarda che sollevo fino quasi al ginocchio. Sono calze particolari, acquistate oltre quindici anni fa a Villanova Strisaili, piccolo paese dell'Ogliastra.
Di buon spessore e lavorate interamente a mano da una signora del luogo dove sono abitualmente utilizzate dai pastori locali; non sorprenda quindi il fatto che dopo oltre quindici anni possa averle ancora disponibili, ma sono indumenti che indosso per la caccia e nei giorni di freddo, pioggia o neve.
Concludo velocemente la vestizione indossando camicia e pantaloni invernali, mentre un grosso paio di scarponi devo calzarli in cucina per evitare di fare rumore e non ritrovarmi poi colpito in testa dalla solita ciabatta volante lanciata dall'eventuale sonnambula della casa.
Mi organizzo il caffè e nell'attesa dell'uscita preparo lo zaino con le varie mercanzie culinarie adatte al clima e al sottoscritto, quindi: pane carasau, formaggio, olive, salsicce, polenta e mai dimenticando, naturalmente, la classica bottiglia del buon vino rosso prodotto dal vitigno sito in località Sa Lahana.
Rinfrancato dal buon caffè, é dall'insolito nascondiglio che prendo la chiave del mobile armeria per il caldo berretto a visiera che si piega ben sotto le orecchie, la cartucciera che tengo sempre piena e dopo averla ben chiusa intorno alla vita indosso anche un impermeabile incerato per proteggermi oltre che dal freddo, anche da eventuali nuove piogge.
Alle sei meno venti termino l'operazione armeria prendendo il fucile semiautomatico Benelli, così che ben zavorrato anche da scarponi, cartucciera e arma scendo in garage per l'appuntamento prefissato in sezione, ed essere lì per le sei meno un quarto.

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l'autore Antonio Balia ha riportato queste note sull'opera

Percorso


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1 recensioni:

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  • Anonimo il 16/04/2014 16:36
    molto apprezzato... complimenti.

1 commenti:

  • Anonimo il 25/05/2013 14:09
    Sulla strada della vita... malanni, sofferenze ed esperienze ospedaliere descritti minuziosamente e con semplicità. Beato chi non ne ha e tanti tanti auguri a te, Antonio!

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