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Diario di un amore perduto

29 Agosto 2011 ore 19. 39

Caro diario,
al campo di pallanuoto è il primo giorno di campeggio, dopo due ore di allenamento intensivo mi sono ritirato nel bungalow che condivido con altri due compagni di squadra.
È piccolo e stretto ma ci si sta benissimo in tre.
Esausto entro dalla portafinestra che dà l'ingresso alla piccola casetta.
Lancio il mio accappatoio su di una sedia verde che circondano il piccolo tavolino di plastica che campeggia al centro della sala.
-La faccio prima io la doccia!- esclamo per informare gli altri due.
Da fuori vedo le loro teste fare un segno di assenso, così entro nel piccolo abitacolo (alquanto sporco) della doccia.
Lascio l'acqua scorrermi un po' addosso e poi m'insapono, mentre che lo faccio, accarezzo il braccialetto portafortuna comprato a luglio da uno dei tanti venditori ambulanti che transitavano sulla spiaggia di Portonovo.
Ricordo benissimo il contesto.
Ero (e sono) innamorato di una splendida ragazza dai lunghi capelli biondo-castani che ondeggiavano liberi come le ali di un falco che spiccava il volo e che mi portava lontano da tutti i problemi della vita reale facendomi vivere in un sogno, sospeso magicamente in mezzo a tante bollicine sulle quali rimbalzavo gioioso.
I suoi occhi erano di uno splendido color mandorla ambrato, leggermente tendente al nocciola chiaro, quasi come una pietra preziosa che sbirluccicava portando luce nella notte di ogni cuore.
Adoravo guardarla quando lei era intenta a fare qualcos'altro e ogni volta che il suo sguardo incrociava per un semplice errore del destino il mio, mi sentivo imbarazzato come se fosse la prima volta che vedessi una ragazza.
Chiudo la doccia e prendo l'asciugamano appoggiato fuori dalla tendina giallo papera.
Sto per uscire quando sento qualcosa strattonarmi il polso e un'improvvisa sensazione di nudità sullo stesso.
Mi guardo indietro e vedo un cordino rosso e blu penzolare dal gancetto che serviva per appendere l'asciugamano.
Immediatamente mi guardo il polso.
Il braccialetto della fortuna mi si è spezzato e io mi sento completamente disorientato, non so che fare, non so dove andare.
Tiro un profondo respiro e mi metto seduto sul letto.
Tiro fuori il cellulare dalla borsa e vedo una piccola icona simile ad una lettera che campeggia nell'angolo in alto a sinistra dello schermo.
Un messaggio. Apro il cellulare e vedo che il messaggio era di Roby, la bellissima ragazza di cui sono innamorato perso.
Solo tre parole:
"Ciao, cm va?"
Rispondo immediatamente al messaggio, felice come una pasqua solo di sentirla.
" Bene grazie tu?"

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