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L'amica della porta accanto

Una giovane donna Marta di 35 anni, casalinga e sposata con Marco di 40 anni operaio, Enrico 12 anni il loro figlio più grande, e Francesca la più piccola 7 anni.
Come tutti i giorni Marco va a lavorare e Marta accompagna i bambini a scuola, poi torna a casa a fare le faccende stira e riordina, straziata dal dolore, a volte di qualche costola rotta, in silenzio sopporta il dolore, se la incontri, gli leggi in faccia che soffre, a volte sanguina pure ma si inventa sempre una scusa, perché Marco si è sfogato su di lei, gli ha tirato i capelli e l'ha presa a schiaffi.
A Marco la sera piace uscire con gli amici, Marta non gli ha mai vietato niente anzi per lei era un diversivo dopo tante ore di lavoro, è giusto che lui si svaghi.
Purtroppo ha incominciato a bere, e diventare violento, solo con lei per fortuna, non gli andava più bene niente, quando rientrava la sera dopo il lavoro, guai se trovava qualcosa in mezzo incominciava ad urlare con Marta e i bambini,: "non vi faccio mancare niente, questa casa è un caos butto via tutto".
Enrico proteggeva Francesca quindi aiutava la mamma a riordinare, per fortuna Marco a pranzo non tornava a casa, ma restava in mensa, che si trova vicino alla ditta dove lavora, Marco nel suo lavoro è bravo, ogni tanto ha dei battibecchi.
Enrico è bravo a scuola è uno dei primi della classe, purtroppo ha la sfortuna di avere un papà cosi, che con lui non ha mai giocato neanche a pallone.
Enrico però a un sogno, un giorno suo papà tornerà quello di prima e guarirà.
Francesca è una bambina timida e tanto spaventata, avendo poi un problema cosi in famiglia, si chiude ancora di più, quindi a scuola è seguita da uno psicologo, le maestre però insistono con Marta per fargli denunciare Marco.
Ma Marta vuole troppo bene a Marco, anche lei pensa che un giorno guarirà, e quindi tornerà il Marco che conosceva, Marco era tenero e dolce con lei e i bambini.
Quando Marco una sera era fuori con gli amici, lei venne a suonare alla mia porta, venne a sfogarsi con me, mentre i suoi bambini giocavano con i miei, mi faceva vedere i lividi, che io gli curavo, mi veniva un nodo alla gola mi sentivo soffocare, e anche io come le maestre di Francesca insistevo che lo denunciasse.
Ma sapevo anche che lo amava troppo, quando sono venuti ad abitare qui erano una coppia felice e tranquilla.
Io però come amica ho detto a Marta che non può andare avanti cosi, deve convincere Marco a farsi aiutare se no vi portano via i bambini.
Marta parlò con Marco e lui gli disse che ci pensò, Marco ha avuto un infanzia infelice, anche suo padre beveva ed era violento con lui e sua madre, lui era figlio unico, e dopo la scuola doveva lavorare per poter aiutare i suoi, doveva andare anche bene a scuola se no le sentiva su da suo padre.
Marco si convinse a farsi aiutare, però chiese a Marta di stargli vicino, e passò un anno da allora, Marco Marta e i bambini tornarono ad essere una famiglia felice e tranquilla, Enrico finalmente c'è la fatta a realizzare il suo sogno, suo papà gioco a pallone con lui, anche la piccola Francesca è più serena e felice, Marta ce la fatta col suo amore ha riunito la sua famiglia.

 

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 17/09/2013 13:09
    A volte c'è chi si risente a proposito di coloro che vogliono scrivere su questo Sito senza riuscire ad evitare errori di grammatica... Io <benedico> chi non teme di raccontarci storie come queste anche se non è dottore in lettere, ma tanta vita e preziosi insegnamenti sa trasmettere. Grazie davvero, Daniela!

3 commenti:

  • Anonimo il 20/09/2013 12:11
    magari finisse così tutte le volte...
  • loretta margherita citarei il 16/09/2013 03:58
    per fortuna che è finita bene, piacuo
  • Caterina Russotti il 15/09/2013 22:38
    Bel racconto sulla violenza familiare con finale positivo. . Ci sono piccoli errori di a che andrebbero scritte con la h.. E manca nel finale... Marco ha avuto... Infelice. Brava è un inizio...

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