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Il pensiero insonne

Il pensiero insonne... e le notti in bianco passando dai sistemi da gioco alle scritture di morale e alle poesie in rime baciate... beate loro!


Risvegliandomi alle prime luci dell'alba, in prolungata e sofferente sua attesa, fresco come una rosa (si fa tanto per dire), annegato poco prima in assurdi pensieri di una notte insonne, agitata con sogni, alla scoperta dei misteri della vita, proiettato così verso orizzonti infiniti con spazio e con tempo, mi ritrovo infine, da solo nell'eternità, alla ricerca di amori perduti da tempo e di amori presenti, ma da me lontani per errori di una vita che mi castiga isolato in una stanza con pareti di amori, dove è solo un ricordo che la notte si riposa senza pensieri... e conseguenti scritture, ispirate soltanto da una mente eccitata in preda, purtroppo, a catastrofico protagonismo sotto costante minaccia di ritrovarsi per davvero da sola, umiliata ed afflitta, nel tenebroso precipizio dell'umana vanagloria, coinvolgendo affetti familiari in ansia crescente per le sue insonni scritture notturne.

Si avvicina il Natale e, come da anni ormai mi capita, specie in ricorrenza di sacre festività, lo stare lontano dai miei figli, in questa asfissiante solitudine, mi sollecita un improvviso impulso di prendere carta e penna, strano effetto per uno che si impantanava nei compiti di italiano, mentre adesso trova compagnia in questa sofferta scrittura per dialogare con quella presenza vitale dei miei tre figli che tanto mi mancano.
Questo scrivere vuole essere un modo per inviar loro un messaggio di una certa rilevanza, che metta una toppa alla mia allucinante, forzata assenza di padre.
La vita d'oggi è molto difficile e noi genitori dobbiamo essere gelosi custodi di un dono d'amore tanto agognato, perché le insidie presenti dei tempi correnti, se la sorte ti arride, te lo fan ritrovare con la pelle deturpata da oscuri geroglifici e con aggeggi metallici ovunque infiltrati.
Con la notte insonne (da poco passata) la memoria traballa, per cui non ricordo più se a Natale o a Pasqua mettevamo la letterina d'auguri sotto il piatto di un sorpreso papà.
Per come sono andate le cose (assurda pazzia il mio abbandono) e per chiedervi scusa, in questo Natale qualcosa per voi mi inventerò, ma voglio anche ricordarvi che vostro padre è colpevole di aver sempre dato oltre ogni umano limite e, adesso, si ritrova con una mente precaria, ricco come al solito di sola spiritualità.
Tutta la sua materia fu usata per svariate falle, ma neanche i beneficiari più lo riconoscono, anzi ti irritano la mente, già in cattivo stato, con l'assurda accusa di pessima gestione delle tue fortune, identificando l'amore proprio con la materialità.
Povero me, da sempre fuori strada e in costante apprensione per l'altrui difficoltà, invece di bearmi nel mio eden domestico dove era anche sbocciato un fulgido trifoglio... chissà se in un'altra vita una così intensa gioia mai più si proverà.

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2 recensioni:

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  • Vincenzo Capitanucci il 07/10/2013 09:21
    bellissimo.. Francesco... letto in luce d'anima...

    vostro padre è colpevole di aver sempre dato oltre ogni umano limite e, adesso, si ritrova con una mente precaria, ricco come al solito di sola spiritualità. ...
  • Rocco Michele LETTINI il 26/09/2013 08:19
    Autobiografia non solo Tua...
    Tanti ci ritroviamo, in cotanto, veritiero costrutto che tormenta le nostri notti... e solo un dolce sognare ci conduce poi... a un alba di speranza... SERENA GIORNATA FRANCESCO...

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