Imparerò a non fare come fai tu.
Mi sono pentito per poi ricredermi.
Mi sono svestito e ci sono ricascato.
Ti ho incontrata in un sogno che sembrava fatto di miele, fino a quando del sangue non è comparso in tutte le pareti di quella stanza immaginaria.
Avrei probabilmente chiesto poco a quel tuo animo un po' avido e sempre incoerente.
Un boccone di tenerezza. Una carezza sul volto.
Sono caduto stremato a terra troppe volte senza la tua mano pronta a tendersi.
Ho avvolto il geloso dolore di lacrime e pelle.
Ho riso e mi sono ubriacato del tuo odore.
Attese le mie che non si sono mai placate.
Ti ho cercato sopra la mia schiena e ogni neo tracciava nuovi percorsi da seguire ma di te nemmeno l'ombra.
Che anno era quando la pioggia bagnava le nostre labbra?
Quando chi si avvicinava a te mai riusciva a prendere il mio posto?
Ricordo il vestito rosso e l'ombretto scuro che ti rendeva buffa ma innocente e bellissima da tremare al solo pensiero.
Riciclo gli sguardi, gli attimi e tento di trovare un posto anch'io da qualche parte.