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Solo tre minuti

Il parcheggio sotterraneo era deserto. Dal soprastante centro commerciale arrivavano le note di una canzone, ossessivamente ripetuta per l'ennesima volta. Un uomo in impermeabile era lì da un quarto d'ora e l'aveva già ascoltata almeno tre volte. Guardò l'orologio, mancavano dieci minuti alle nove. Pensò che dopo quel lavoro avrebbe preso una lunga pausa. Sentiva di averne bisogno.

"Tre minuti/solo tre/ minuti per/ parlarti di me..."

- Cazzo, l'hanno rimessa!
L'imprecazione gli uscì di bocca soffocata, ma bastò per richiamare l'attenzione di due ragazzi che erano appena scesi dall'auto a poca distanza. Immobile dietro la colonna che aveva scelto come rifugio, sperava che non si avvicinassero. Non era in vena di straordinari, e poi quei due non gli avevano fatto niente. Il fragore di una risata che si andava disperdendo in lontananza lo rassicurò. Guardò di nuovo l'orologio. Cinque minuti alle nove. Gli rimbalzarono in testa le parole udite in una cabina telefonica poco prima. "Ore nove minuti zero. Auto sportiva nera. Posteggio 185. Lampeggiare più volte. Ritirare busta gialla e consegnare valigetta. Allontanarsi velocemente."
Amava lavorare per quell'organizzazione. Ordini precisi. Puntualità assoluta. Nulla era lasciato al caso. Non occorreva improvvisare, tutto era congegnato alla perfezione. Come un orologio.

"Forse basteranno/a ricoprirti/di bugie/come se..."

Nervoso come mai era stato consultò di nuovo l'orologio. Due minuti alle nove.

"Io dovessi/mostrar di me/ quello che/ancora no/non sono stato mai..."

Un minuto alle nove.
Il rombo di un'auto che si stava avvicinando con rapidità lo indusse ad acquattarsi nel suo nascondiglio, finché l'udì spegnersi. Aspettò alcuni secondi e poi si sporse dalla colonna per guardare. Un auto sportiva scura era parcheggiata al 185 e stava lampeggiando. Gli parve anche di vedere qualcosa muoversi intorno, ma non ne era sicuro, con quell'oscurità. Forse si era scelto un posto troppo distante. Si mosse da dietro la colonna con una valigetta in mano e una semiautomatica con silenziatore nell'altra.

"Per convincerti ho..."

- Fottiti!
L'auto continuava a lampeggiare, senza fermarsi.
"Strano" pensò.
Avvicinandosi ebbe la conferma di aver scelto un punto di osservazione troppo distante, tanto da scambiare il numero 183 con il 185, che era ancora vuoto. Proprio in quel momento arrivò una coupé nera che, parcheggiando nel posto designato, lampeggiò con i fari più volte.

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3 commenti:

  • Ellebi il 17/07/2014 00:13
    Complimenti davvero, un Thriller in miniatura ma perfetto, anzi proprio perchè racchiuso in tre paginette, ancor meglio. Un saluto
  • Paola il 17/02/2014 16:47
    mi è piaciuto molto, complimenti soprattutto perché ti tiene col fiato sospeso fino all'ultimo..
  • Chira il 29/12/2013 12:44
    Un pezzo di sceneggiatura sull'assoluta imprevidibilità dell'agire... sempre bellissimo leggerti! Auguri di buon anno, Nunzio!
    Chiara

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