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Ricordando, riflessioni sull'olocausto

Dalla fine della seconda guerra mondiale fino agli anni 70, dell'Olocausto poco si parlava, qualche breve notizia riportata sui libri di scuola, inserita da un programma didattico che esigeva che questo periodo storico si studiasse alla fine del ciclo scolastico, terza media e ultimo anno prima di conseguire la maturità.
Fu alla fine degli anni settanta, con la messa in onda per conto della rai della mini serie-OLOCAUSTO- che si iniziò a ricordare questa pagina oscura della storia e fu la prima volta che il governo tedesco ammise le proprie responsabilità per ciò che era successo.
Da allora si prese coscienza e venne poi istituita la giornata mondiale della memoria, della SHOAH, anche per porre fine alle malvagie affermazioni dei negazionisti, persone legate ad ambienti neo nazifascisti che sostengono che l'olocausto non sia mai esistito.

 

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4 recensioni:

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  • Anonimo il 27/01/2014 11:36
    Ancor oggi molte tragedie e drammi dei nostri tempi, sono se non del tutto celate e di omertoso sapere, perciò penso che gli uomini non hanno imparato niente da quell'unico dramma. Brava
  • Anonimo il 27/01/2014 09:03
    Beh, mi sono convinto che è questo il giorno giusto per postare il mio racconto testimonianza... grazie a te loretta, avevo perfino dimenticato d'averlo scritto... l'ho ritrovato nel data base. ciaociao
  • rescaldani franco il 27/01/2014 08:05
    Ricordare è un dovere. Brava Loretta.
  • Auro Lezzi il 27/01/2014 07:49
    Sacrosante Verità.. Di una donna Giusta.

3 commenti:

  • Anonimo il 28/01/2014 06:03
    Ancora adesso in alcuni ambienti nostalgici del nazismo e fascismo
    si nega l'olocausto e c'è chi arriva ad affermare che gli ebrei erano usurai e bene hanno fatto i nazisti a sterminarli. È giusto quindi che almeno in un giorno all'anno se ne parli per non dimenticare.
  • Anonimo il 27/01/2014 10:25
    hai ragione Lor... come si può dire che non sia mai esistito... mi vengono i brividi solo a pensarci... brava come sempre belle riflessioni...
  • Anonimo il 27/01/2014 08:41
    Condivido in pieno e mi associo... io, personalmente, a 18 anni, nel 1966 porti all'esame di Stato un libro( era d'obbligo nell'interrogazione di italiano)... Se questo è un uomo, di Primo Levi... quello che forse rimane tutt'oggi il mio preferito. Litigai con la commissaria di Italiano, quel giorno, perché lei riteneva che io così giovane non potessi capire quel libro( questo era l'andazzo di quei tempi, come ben dici tu)... io l'avevo letto tre volte, figurati, e trovai il modo di far capire a quella professoressa come quell'esame non fosse poi tanto importante per la mia vita... ed avevo ragione, anche se le prove le ho avute dopo.
    Ho scritto un brano su quel fatto ma non l'ho mai pubblicato... forse oggi dovrei farlo... ciaociao...

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