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Morbo letale

Quando iniziò, nessuno se ne accorse. Dapprima avvennero dei blocchi parziali della rete. In seguito le disfunzioni si fecero più frequenti, interessando sempre più utenti. Poi internet smise di funzionare. Le unità di crisi dei governi che fino a quel momento si erano arrogati la facoltà di dirigere il mondo, entrarono in conflitto rimpallandosi tra loro le responsabilità di quello che stava accadendo.

Carlo si svegliò presto. Doveva consegnare un articolo a un giornale, una testata on line di Roma, e ancora non aveva scritto niente. Accese il computer mentre beveva il caffè che si era preparato. Cercò di collegarsi a internet inutilmente, senza sorprendersi più di tanto. Nel posto in cui viveva era già un miracolo che ci fosse internet e che ogni tanto funzionasse. Dopo circa un'ora, completato l'articolo, si concesse un secondo caffè, poi telefonò in redazione. Non era facile nemmeno telefonare, riuscì infatti a prendere la linea solo dopo una ventina di minuti.
- Buon giorno, sono Carlo Martini. Mi passa la signora Lory?
- Non posso.
- Come, non può... mi passi qualcun altro allora, devo dettare l'articolo. Da me internet non funziona.
- Da lei internet non funziona? Internet non funziona dappertutto.
- Che significa dappertutto? Vuol dire in Italia?
- Sì, magari. Il mondo intero è scollegato. Da tre giorni. Non la vede la TV?
- Non ce l'ho la TV.
- Senta, mi scusi ma devo chiudere, qui è un casino, ovunque è un casino. Non funzionano i cellulari, treni e aerei sono in tilt, salta la corrente in continuazione. Non so che succede... guardi, devo chiudere.

Il consiglio di sicurezza dell'ONU, a New York, riunito in seduta fiume, era divenuto il luogo ove i rappresentanti di alcuni degli stati più potenti della Terra passavano il tempo ad accusarsi a vicenda. Al terzo giorno dall'inizio della crisi raggiunsero un compromesso. Decisero che erano sotto attacco. Di chi e perché, non sapevano spiegarselo, ma una cosa era chiara, dissero infine all'unanimità: un gruppo di hacker, disponendo di risorse ingentissime e utilizzando mezzi non convenzionali, aveva diffuso virus informatici nella rete. Come sempre avviene, quando non si è in grado di giustificare la propria inadeguatezza, si amplificano le capacità del nemico, seppur ipotetico.

Da quando era stato informato di quel che stava accadendo nel resto del mondo, Carlo era in stato di agitazione permanente. Doveva saperne di più, non poteva essere vero. Uscì di casa di scorsa, accolto dalle raffiche di vento che soffiavano dal promontorio. Sotto, l'oceano in burrasca urlava la sua rabbia. Partì con la sua vecchia Land Rover. In un'oretta sarebbe arrivato. Si trovava in quel posto proprio a causa di internet, o meglio di uno studioso esperto di intelligenza artificiale, il professor Walker. Lo aveva raggiunto in quell'isola, l'isola in capo al mondo, circa due anni prima per intervistarlo, e non era partito più. Tristan de Cunha il nome dell'isola, l'unica abitata di un arcipelago in mezzo all'oceano Atlantico meridionale. Probabilmente il luogo più isolato del mondo. Il posto abitato da altri esseri umani più vicino si trova a oltre duemila chilometri.

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2 commenti:

  • Vincenzo Capitanucci il 15/07/2014 15:15
    Bellissimo Nunzio...

    ...

    Così la rete sta imparando a usare il mondo virtuale per conoscere meglio quello reale. Mi segue?

    ...

    Sarà un attacco repentino e globale, necessario secondo il suo modo di sentire, per debellare il responsabile di tale pericolo, il più letale morbo che abbia mai minacciato questo mondo.
    L'uomo.
  • Chira il 15/07/2014 07:09
    Perfetto narrare. Apocalittico quanto basta per riflettere. Sembra uno di quei vecchi films, brevi ma intensi, della serie "ai confini della realtà"... in questo caso "realtà" molto ma molto vicina. Bello bello, Nunzio!
    Chiara

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