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La Buca

Nell'aria fredda del mattino Maria aveva qualche brivido; si era affrettata a
raggiungere i compagni che l'attendevano al di là del cancello, in fondo al
giardino. Era scesa rapida dalla scalinata di casa andando circospetta e di
nascosto all'appuntamento, eludendo la sorveglianza di sua madre che
sicuramente non le avrebbe dato il permesso d'andare al fiume con gli amici.

La vita in campagna permette certe libertà che sono impensabili altrove: E'
un luogo rassicurante, una distesa verde che si vede a perdita d'occhio; le
insidie quasi non ci sono perché la gente è semplice e poca e tutti si
conoscono. Non è facile compiere azioni di cui ci si debba vergognare, senza
che vengano prima o poi a conoscenza di tutti. Ciascuno usa le proprie astuzie
non certo per creare rotture tra gli amici, con le famiglie e nemmeno con i capi
delle colture. Inoltre sono diversi anche i criteri di valutazione sui fatti che
accadono rispetto a quelli di chi vive in città. Ad esempio può essere
gravissimo rubare un grappolo d'uva nella vigna altrui, tanto che se un
proprietario se ne accorge si mette tranquillamente a sparare per difendere ciò
che è suo; altri reati invece, come vedremo in seguito, anche gravi sono
sottaciuti, addirittura coperti da omertà quando meriterebbero la galera.
Il collo e le braccia, bruniti dal sole, uscivano scarni dal vestito di cretonne
fiorato che le stava largo. Il suo aspetto appariva un po' malinconico ma il volto
leggermente appuntito era bello; il colorito di pesca matura, gli occhi ampi e
lucenti sotto l'arco dei sopraccigli ben disegnati, il naso piccolo e un po' rivolto
all'insù le davano un'aria da cerbiatta assai grazioso.

Il mento breve e sfuggente quasi spariva nel luminoso sorriso, fitto di quelle
perline bianche che aveva per denti e le ciocche di capelli ricci, raccolti in due
fiocchi di nastro azzurro, ben si armonizzavano con l'età tenera che aveva.

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6 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • oissela il 01/09/2014 12:42
    Penso che tu abbia la stoffa della narratrice. Sai riferire e non é
    cosa da poco. Giustifico il contadino che sparava sale nei glutei dei ladri d'uva, quelli erano i tempi. Il mostro che violenta i bambini merita solamente di essere appeso ad un cappio insaponato.
    Benvenuta su P. R. Oissela
  • Rocco Michele LETTINI il 01/09/2014 10:36
    Un racconto piaciuto per la sua scorrevolezza e per il suo amabile contenuto... Un po' inconsueta la distribuzione dei periodi, forse non sei pratica col pc? Ti consiglio di usare l'icona su Word del giustificato... FELICE SETTIMANA

6 commenti:

  • Verbena il 02/09/2014 10:46
    tranne che per le poesie, uso sempre "giustificato" di Word. Qui si sposta comunque ogni "a capo" Comunque grazie Rocco
  • Verbena il 01/09/2014 15:15
    nel fare copia/incolla, il testo del mio racconto risulta tutto sfasato. Chiedo pertanto di attenersi alla punteggiatura, altrimenti si genera confusione tra un periodo e l'altro. Graazie.
  • Verbena il 01/09/2014 12:47
    Ringrazio di cuore tutti voi che mi avete scritto commenti entusiasmanti.
  • Anonimo il 01/09/2014 12:29
    Quando l'ORCO carpisce l'innocenza... avrei voluto un finale diverso, già la guerra è orrore e follia. Sei bravissima!! Da applausi.
    Chiara
  • Anonimo il 01/09/2014 11:53
    Un applauso, Bel racconto, che si legge d'un fiato. Scritto bene, continua. Gli errori si correggono scrivendo e analizzando ma sei una grande scrittrice.
  • Verbena il 01/09/2014 11:49
    felice settimana anche a te Rocco e infiniti ringraziamenti per la sollecita attenzione.

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