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La felicità bussa alla porta

I problemi in famiglia sono iniziati quando sono nato io. Mio padre ci ha abbandonato, non voleva responsabilità e per questo andò via di casa.
Io, mia madre e mio fratello più grande abbiamo vissuto anni di fatica, tristezza, paura ma anche di tanta speranza.
Mi chiamo Angelo e ho otto anni. Non è facile per un bambino crescere senza la figura paterna, ma ciò mi ha reso più forte, sono diverso dagli altri bambini, sono più maturo: io sono già un uomo.
Era una fredda sera d'inverno di due anni fa; mamma stava preparando la cena come tutte le altre sere ma stranamente aveva gli occhi che brillavano di una luce nuova, forse luce d'amore.
Accese due candele sulla tavola apparecchiata con cura. Notai subito che c'erano quattro piatti, invece di tre.
Alle otto bussarono alla porta... chi poteva essere il nostro misterioso ospite??
Quando mia madre aprì la porta sulla soglia c'era un uomo alto, magro, con i capelli corti e neri, il viso con tratti calcati, gli occhi scuri e profondi, aveva un piccolo neo sulla guancia destra; in mano portava un mazzo di rose rosse.
Mamma ci chiamò con la voce che le tremava dall'emozione: "Ragazzi, era da molto tempo che volevo parlarvi di Carlo, ma non ho mai avuto il coraggio. Lui è il mio nuovo compagno e mi piacerebbe se voi diventaste buoni amici".
Durante la cena studiai a fondo quell'uomo; non parlava molto, forse perchè non sapeva prendere in mano la situazione.
Mi sembrava un tipo tranquillo, anche se mi infastidivano gli sguardi dolci che si scambiava con mamma.
Era vicino Natale; in sala avevamo addobbato un grande albero con luci e palline colorate. Dopo cena Carlo cacciò dalle tasche del suo cappotto due pacchettini e disse: "Questi sono per voi, ragazzi! Il pacchetto rosso è per Daniele, l'altro è per Angelo... ora metteteli sotto l'albero, li scarterete il giorno di Natale".
Quali erano le intenzioni di quest'uomo? Voleva comprarci o voleva solo essere gentile?"
Daniele lo ringraziò entusiasta e gli diede un bacio sulla guancia. Io, invece, lo ringraziai sbadatamente, senza dargli troppa confidenza; la serata fu comunque piacevole. Alle 23:00 io e Daniele andammo a dormire mentre mamma rimase a parlare un po' con Carlo sul divano.
Nei giorni seguenti non riuscivo più a parlarle; anche lei era nervosa, agitata, capii che voleva parlarmi ma non riusciva ad iniziare una conversazione finchè una mattina, quando andai in cucina per fare colazione, la trovai a piangere mentre leggeva delle carte.
Solo allora capii che aveva bisogno di me, anche lei aveva sofferto tanto quando papà la abbandonò con due figli da crescere ed ora aveva il diritto a rifarsi una vita, questa volta con l'uomo giusto.
La abbracciai forte a me e tra i singhiozzi riuscì a dirmi: "Tra nove mesi avrai un fratellino"... Rimasi a guardarla sbalordito, questo si che era un bel regalo, il più bel regalo che io avessi mai ricevuto.
Intanto qualche giorno dopo si presentò alla porta di casa il mio vero padre "Cinzia, lo so che ti ho fatto soffrire per tanto tempo ma ora sono pronto a fare il padre... per favore, dammi un'altra possibilità" disse a mamma. "Mi dispiace Riccardo, ma ora è troppo tardi, i miei figli hanno già un padre".
"Ricorda che i tuoi figli sono anche i miei" replicò irrigidito lui.
"No Riccardo, i figli sono di chi li cresce" e gli chiuse la porta in faccia.
Sono passati quasi due anni da quel giorno, il mio fratellino ha dodici mesi, Carlo è un papà molto dolce e affettuoso e ci vuole davvero bene. Ancora non si sposano lui e la mamma ma io spero che ciò accada presto! Ora sono più felice, senza ansie e preoccupazioni... Posso tornare ad essere un bambino!

 

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3 commenti:

  • Claudia Costa il 01/02/2012 19:48
    Grazie Vincenzo, merci Jean Paul...! J'adore la France et votre langue aussi...!
  • Vincenzo Capitanucci il 12/04/2008 03:46
    Bellissimo.. emozionante... reale.. spirituale... l'arrivo del Vero Padre

    Bussate e vi sarà Aperto

    Con affetto.. Claudia
    v
  • Jean-Paul AMENTA il 22/07/2007 19:11
    Une belle histoire pour petits et grands (Una bella storia per piccoli e grandi). Complimenti. JP

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