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Cuori legati

Le mani sfiorarono il suo viso, era un semplice saluto, ma dentro vi era la forza dell'oceano, la delicatezza di un profumo, la fragilità di un'ala di farfalla... Si, restava pur sempre un semplice saluto ma lei aveva avvertito qualcosa di nuovo, un brivido aveva percorso tutta la schiena e sembrava volesse uscire sotto forma di lacrima, per fortuna sua si fermo' alla gola impedendole di parlare, stringendogli il cuore fra gioia e dolore, fra piaceri e sensi di colpa.
Chiusa la porta, si aprirono mille finestre, tante voci a turbare quell'irreale silenzio, mentre frenetiche le auto andavano e venivano incuranti di lei. Quante voci da quelle finestre... "Cosa succede?" "Cosa stai facendo" perché tutto ciò?" "Cosa ti manca" cos'è questa nuova emozione?" "Perché mi sussulta il cuore"... Troppe voci, troppa confusione la stordivano dentro mentre fuori dispensava sorrisi...
Non voleva tornare da lui, si era riproposta di dimenticare quella strada ma il giorno dopo ci torno'. Qualcosa la spingeva li, in quel posto dove sentiva di poter essere se stessa, li dov'è nessuna maschera era necessaria, li dove contava lei, solo e soltanto lei...
Così lui la strinse a se, la rese unica in quell'istante e sfiorando con le dita il suo viso le regalava un po' di se... Lui non cercava il "solito" sesso, lui desiderava la lei non il suo corpo e questo lei l'aveva capito, il suo cuore vibrava ed era un segno tangibile che le corde di quel violino erano tornate a suonare, questo a lei piaceva ed era fantastico pensare che finalmente qualcuno coltivava quel giardino segreto ormai in fondo al cuore...

 

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