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Il bosco di Aquiloni

Atterrava su uno strano ramo che si attorcigliava sulle sue gambe mantenendola in aria e non permettendogli di proseguire il percorso... Si chiamava ''Naturelle'', un umana dalle pesanti ciocche di capelli che si trasformavano in meravigliose ali. Cercava un modo per togliersi quei rami attorno alle sue gambe... Ma tutti i suoi tentativi fallirono.
Insospettito dal rumore, sbucò fuori Penny, il panda dalle guancie a forma di nuvola.
''Qualcuno è nei guai?'' Chiese Penny controllando come si svolgeva la situazione.
''A quanto pare! Ma è attirato dai miei piedi? Ogni volta che sono fuori e devo ritornare, devo farci a lotta per toglierlo!'' Chiese Naturelle dal tono di voce esausto.
Penny con due passi, arrivò davanti a loro.
''Niente di terribile. Quando fa così, vuol dire che vuole attirare la tua attenzione o ancor meglio: che ha fame! Proviamo a vedere se è la seconda opzione...'' Disse Penny rotolandosi dall'altra parte del ramo e prendendo una mela. La tirò verso il ramo, facendo estrema attenzione a non prendere la testa della ragazza.
Appena la mela fece il suo salto, l'albero la fece sparire in meno di due secondi.
''Era la fame allora.'' Rispose Naturelle in una tenera risata, guardando la scena da vicino. Ma indovinate? Il ramo ancora non lasciò le gambe della povera Naturelle...
''Ma... ora... che si fa?'' Chiese incerta a Penny. Ma lui girò gli occhi cercando di trovare qualche suo aiutante che potesse tirar fuori dal problema Naturelle. Dopo qualche minuto, si ricordò di Blacky... Il gatto dalla coda color cielo.
Fece due rumori coi piedi e il gatto scese giù dalle foglie...
''Qualcuno mi ha chiamato?'' Domandò il gatto.
''Eccoti, eroe! Sì, ti ho chiamato io. Lei è Naturelle... e lui è...'' Penny non fece in tempo a formulare la frase, che il gatto già aveva dato una risposta.
''So già chi è lei.'' La risposta del gatto di nome Blacky, fece venire dei dubbi ai due che lo ascoltarono. Naturelle non potè far a meno di rispondere:
''Come fai a sapere chi sono se non ci siamo mai incontrati?''
Ma il gatto, con un filo di voce, rispose: ''Me l'hanno detto gli angeli della notte''
''Un momento... chi? Non ho mai sentito parlar di loro...'' Raccontò la ragazza.
''Gli angeli della notte sono estremamente piccoli... È raro che tu li veda. Loro hanno il compito di avvertirti almeno dieci ore prima che qualcuno venga a visitare questo posto. Non puoi usare la voce, altrimenti loro si spaventano e potrebbero non rivolgerti la parola... Se invece acquisti la loro fiducia, allora potrai fargli sentire la tua voce.'' Rispose il gatto sistemando la sua coda sopra il ramo dell'albero.
''Ma... é una cosa stranissima! Insomma... Come fai a farti capire se non puoi usare la voce?''
''Loro preferiscono leggere gli occhi. Si riconoscono 'occhi buoni' da 'occhi cattivi', sai? La voce è una cosa talmente intima... Donare la tua voce a qualcuno: Io ritengo che sia una cosa di tale importanza e strettamente personale. Io che ho saputo capirli fin dal primo giorno che li ho visti, mi sono acquistato la fiducia il secondo giorno.'' Mentre parlò con Naturelle, il ramo dell'albero iniziò a diventare di color celeste.

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