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Ma.. hai sete?

MA... HAI SETE?

Sam stava preparando la borsa.
Balestra e machete erano immancabili quando andavano nel bosco con i loro bei Berretti Rossi, borraccia e panini, bussola e paletta elettrica per poter fulminare qualsiasi creatura con più di quattro zampe avesse osato avvicinarlo; come suo cugino Tom, provava un terrore incontrollato nei confronti di insetti volanti.
Una bella corda, torcia elettrica, pile, sacco a pelo; era sempre divertente preparare lo zaino per le loro avventure nel bosco.
Ricordò quella volta che erano a depressurizzare la vescica, dopo pranzo, e sentirono un insolito e poco rassicurante odore di bruciato; tornati al campo trovarono Phil alla radio, in contatto col padre di Tom.
?" Ragazzi, venite via! C’è un incendio nelle colline vicine! Venite via!
Era il messaggio che stava ascoltando, era l’odore che stavano sentendo.
Ricordò l’adrenalina scorrere, ricordò quando si arrampicarono al volo sugli alberi della radura.
Da principio non videro nulla ma appena il vento cessò di soffiare un attimo, dalla collina dietro la loro, videro innalzarsi una grande nube nera, poi ancora il vento; soffiava nella loro direzione.
Adrenalina ed una precipitosa fuga verso il paese. D’Estate la vegetazione secca fa presto a bruciare ed il fuoco è lesto corridore. Tutto sommato fu eccitante.
Stavolta il bersaglio era la casa dei Corsi.
La giornata era assolata e calda. In breve si sarebbe incontrato con Phil e Teddy e via, in marcia.
Sperava che Theodore sapesse cosa stesse facendo.
Fantasmi.
Un brivido lo scosse.
Tornò a concentrarsi sullo zaino.
?" Noi andiamo da Francoise, gli disse Tom.
Con la sorella e la cugina lo vide uscire di casa.
“Ormai ci siamo”, pensò, “si parte”.
Oltre a tutto il necessario, Phil stava preparando i suoi raccoglitori di cartoncino ed elastici per foglie e fiori, l’appuntamatite ed il suo taccuino, il retino ed i barattoli per gli insetti. A Sam non piaceva affatto quella sua attività di ricerca ma il ragazzo si era messo in testa di catalogare ogni forma di flora o fauna che Little Oak potesse offrire. Diede alla zia ed al piccolo cugino Nico le ultime raccomandazioni per la tartaruga: se non mangia alla sua ora, Ugo si innervosisce, mi raccomando, e non avvicinatevi troppo alla vasca: è docile ma pur sempre “alligatore”.
Si sistemò sulla testa il berretto rosso, zaino in spalla e si avviò a casa di Teddy.
Theodore, dal canto suo, abitava al limitar del bosco ed era naturale che quello fosse il punto di ritrovo del gruppo. Assorto nei suoi pensieri, fu distratto dal campanello: i ragazzi erano arrivati.

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7 commenti:

  • cesare massaini il 08/09/2012 10:44
    bravo, un buon racconto da leggere al buio in unaa stanza fredda e da soli.
  • Domenico Bianco il 30/09/2009 06:42
    Bravissimo, davvero un bel racconto
    anche io ho scritto una storia Nascosto nel buio
    prego venite a leggere e commentare
  • Anonimo il 22/07/2009 10:36
    Davvero ben scritto e descritto... ti fa immaginare di essere lì!!!
  • Anonimo il 06/07/2009 10:42
    bel racconto, complimenti. però non ho capito una cosa come mai dici che il fantasma colpito dalla paletta elettrica non riesce più a materializzarsi? se i ragazzi la vedono non è già materializzata?
  • Giancarlo Stancanelli il 07/11/2008 15:36
    Avresti potuto ambientarlo a, che ne so, Quercianera, e avrebbe funzionato ugualmente. Questo per dire che l'Italia (e l'italiano) presentano tutta una serie di luoghi (e di parole) inquietantemente stupendi per ambientare storie horror.
    Ma è solo un'opinione basata sul gusto e sul suono.
    Per il resto mi è piaciuto molto. Bravo
  • Anonimo il 30/07/2008 15:58
    bello lunghino... ma il titolo nn è molto invitante!!!
  • VALENTINA QUAIROLI il 11/05/2007 20:16
    GRANDIOSO!!! soprattutto l'ultima parte...
    Uno spettro alcolizzato... Grande davvero!!!

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