Stavolta Berthold non avrebbe fatto ritorno, voleva chiudere con la guerra prima che fosse troppo tardi per salvare le penne.
Dopo l'incursione col suo Messerschmitt, si era staccato dalla formazione aerea per andare a consegnarsi agli spagnoli nell'isola di Alboran, piccola ma bastevole per un atterraggio.
Aspettava di scorgerla all'orizzonte tra il cielo e il mare increspato.
Gli apparve "come una splendida utopia": bella, accogliente e priva di foschia. Sembrava una portaerei, fatta per un atterraggio.
Gli inglesi, però, non sapevano le sue intenzioni, e abbatterono l'aereo quando si apprestava ad atterrare.
Lo raccolsero gli spagnoli e lo seppellirono nel piccolo cimitero di Alboran: la terza tomba è la sua.
Centodieci di guerra
l'autore Glauco Ballantini ha riportato queste note sull'opera
Sull'isola di Alboran c'è un cimitero con tre tombe, due sono di due donne che abitavano con i guardiani del faro. La terza, senza nome, di un pilota tedesco morto nella seconda guerra mondiale.