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Riflessa sembra sempre una bambina

Roma è una città caotica, indolente, menefreghista, da sempre abituata al potere e alla supremazia, ma nello stesso tempo amabile, sensuale e terribilmente misteriosa. Raccontata, studiata, sempre nominata è difficile non incorrere nel " già detto ".
Per cominciare si consiglia un maritozzo con la panna per colazione, seduti sulle panchine del Piazzale del Gianicolo, sotto la statua di Garibaldi, davanti a una vista mozzafiato dell'Urbe, che va dalla Mole Adriana a Piazza Venezia, di cui s'intravedono i cavalli di bronzo del Monumento a Vittorio Emanuele II, che svettano all'orizzonte.
Il fiume e i suoi ponti, i palazzi e le innumerevoli chiese, il severo carcere di Regina Coeli: tutto uno sfarfallio di rossi, gialli, verdi amalgamati dalla nebbiolina del mattino, che sembra avvolgere, come un fazzoletto, la città.
Si è parlato di maritozzo con la panna, forse qualcuno potrebbe non sapere cosa sia. È una pasta lievitata con uvetta e scorze d'arancia, ripiena di panna fresca.
Ci avviamo lungo il viale alberato del Gianicolo tra i busti degli uomini del Risorgimento, buttiamo un occhio alla Quercia del Tasso, di cui è rimasto un povero tronco con targa. Scendiamo poi a Trastevere, antico quartiere abitato fin dall'epoca etrusca e visitiamo la Basilica di S. Maria in Trastevere del III sec. d. c.
È mattina, ci troviamo nel fermento della città che lavora. Autobus affollati che portano studenti e lavoratori dalle facce annoiate, ma questo succede ovunque.
Facciamo un saluto al grande poeta Gioacchino Belli, che ci guarda superbo dalla sua statua proprio all'inizio di Viale Trastevere, topos dei suoi più arditi sonetti.
Passiamo sul ponte Garibaldi da cui si può ammirare l'Isola Tiberina ed entriamo in Via Arenula: traffico e rumori d'ogni genere, camminiamo veloci, voglio portarvi al Portico d'Ottavia e al Ghetto, che è uno degli angoli del centro storico ancora abitato da romani.
Svoltiamo a destra per Via del Portico d'Ottavia. Complici le mura, che attutiscono i rumori, camminiamo con la sensazione che da un momento all'altro possa comparire un vecchio barroccio con sopra un contadino rubicondo di Roesler Franz.
Qui si passeggia tra le memorie sempre vive delle deportazioni naziste, di cui ogni famiglia piange uno o più cari scomparsi tragicamente. L'istituzione del Ghetto di Roma risale al 1555, quando papa Paolo IV revocò i diritti agli ebrei e li costrinse a vivere al Rione dell'Angelo presso il Teatro Marcello. Qui visitiamo la Sinagoga seguendo una guida gentile e sorridente.
Passeggiare per Roma centro è come stare dentro un museo senza confini. Lo sguardo si perde tra mattoni rossicci, marmi di travertino bianco o rosa, per finire tra le braccia robuste di qualche angelo di età barocca. I sampietrini, famosa pavimentazione stradale voluta per la prima volta da Papa Sisto V nel 1585, ci costringono a tenere il naso a terra, se non vogliamo cadere in qualche sconnessura.
Ci fermiamo a pranzare al ghetto, dopo aver visitato Santa Maria in Cosmedin e messo la mano dentro la Bocca della Verità, il mascherone tanto temuto e amato dai bambini di ogni epoca per la leggenda che lo riguarda, quando è solo un semplice tombino per le acque pluviali della Roma Imperiale.

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4 commenti     5 recensioni    

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5 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 21/05/2016 14:06
    Bellissima descrizione di una città amata eppur odiata, dalle sfilacciature senza fine. Brava!
  • vincent corbo il 28/04/2016 06:48
    Roma è Roma... bellissimo quest'affresco colorato, pittoresco e romantico. In queste domeniche su Rai tre verso ora di pranzo danno in replica "Io e George". La scrittrice Simonetta Agnello e il figlio George sulla sedia a rotelle, in sette puntate attraversano l'Italia da Milano a Palermo. Domenica 24 aprile hanno visitato Roma e sono andati al ghetto a mangiare i carciofi. La prossima domenica primo maggio saranno a Napoli.
  • Rocco Michele LETTINI il 27/04/2016 12:40
    Un omaggio a la città eterna che brilla soltanto nei suoi incanti artistici... poi il nulla... una bambina, scapestrata e disordinata, affabulatrice e rumorosa...
    HAI RESO L'IDEA SILVIA IN ACUTI E VOLUTI PASSI.
    LIETO MERIGGIO.
    *****
  • andrea il 27/04/2016 09:45
    Ci sono stato per cinque giorni a Roma nel 2008 in occasione delle nozze d'argento, è stato stupendo e mi sono proposto di tornarci ma ancora non mi è stato possibile, ho rivisto nella tua molti dei luoghi che allora visitai.
  • Vincenzo Capitanucci il 27/04/2016 09:39
    Passeggiare per Roma centro è come stare dentro un museo senza confini... e quando si specchia gli occhi nel fluire del Tevere... torna ad essere una bambina..

4 commenti:

  • silvia leuzzi il 21/05/2016 19:27
    Come posso capirti Pompeo, io pure la amo immensamente ma è invivibile infatti vivo a Ladispoli. Grazie grazie per il commento sei al solito gentilissimo
  • Don Pompeo Mongiello il 21/05/2016 14:12
    ... pensa che da essa son scappato e non mi manca mica. La mia Roma è ferma a quela de li bei rioni, de Anna Magnani, Aldo Fabrizi e Gabriella Ferri. Il dopo è per me...
  • silvia leuzzi il 28/04/2016 12:48
    Grazie Vincent se passi da queste parti avvisami che ci facciamo un salto insieme. Un abbraccio
  • silvia leuzzi il 27/04/2016 19:29
    Amici carissimi grazie per i vostri commenti, pensate che questo raccontino l'ho scritto per un concorso in cui si chiedeva di presentare Roma in meno di mille battute. Era un concorso sul cibo e allora ecco perché ho nominato i piatti che io conosco romani per eccellenza. sono contenta che vi ho portato in giro per la mia amata e odiata città natale. Buona serata a tutti voi

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