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Il fratello di mio fratello (sarà un cavaliere)

Ho sempre creduto di sapere tante cose, ma in realtà si conosce sempre troppo poco; di sé, di chi ci è più prossimo, di circostanze, fatti ed eventi, vicini e lontani. Men che meno ricordo di te, che ti ho visto nascere, crescere e partire, tornare e ritornare, parlare a distanze di mezzo metro e mai molto di più. Abbiamo scambiato abbracci? Non ne ricordo nessuno. Eppure so che mi vuoi bene, che mi porti dentro come mai nessuno porterai; daresti corpo, anima e spirito per un mio sorriso vero, puro, lucente, per una mia vittoria contingente, per un pensiero, soltanto uno che ti contenga esplicitamente. Eppure ne dispenso di pensieri, per la tua vita, per le tue espressioni solidali ed i tuoi occhi parlanti, sempre oltre la voce accompagnante le parole, che non regali mai per le tue necessità. So che di amore ne hai molto di più di me da donare, anche se non sembra, perché discreto è il tuo tocco, forte e solido come il mio non sarà mai, per noi, comunque sia vicini sempre. E allora mi ricordo che fui tuo esempio, per qualcosa certamente, qualcosa che trattieni nei tuoi occhi e che mi sprigioni desideroso, di ciò che ancora non capisco bene, di ciò che un giorno ti prometto capirò. O forse capisco troppo Fratello mio, figlio dell’ultimo tempo d’amore vero di chi ha cresciuto le nostre esistenze; capisco anche, che questo amore che tu conosci e sai dare è troppo fuggevole per le mie mani, capaci a volte d’afferrare niente. Madre... Padre, voi siete il meglio che potessi avere, ma... solo una cosa vorrei sapere... perché non me l’avete mai insegnato, questo amore? Quello che vince su tutto quanto, perché di sangue comune e solo di quello è fatto. Perché è così imprendibile questo amore... così difficile? Il più difficile di tutti. Certo io ne darei la vita. Per voi, ma soprattutto per Te. Ancora una volta Fratello mio, ti parlo da dove mai mi leggerai, perché non riesco ad abbracciarti... e sono io quello che fugge, come questo amore che sembra semplice ma non lo è affatto. E lo rincorro da tutta una vita, con la speranza che un giorno possa, il fratello di mio Fratello, come nei giochi della nostra infanzia, tornare ad essere (con te e solo con te) il cavaliere che ti proteggeva; con il suo scudo indistruttibile, le folte chiome lasciate al vento e la sua spada levata al cielo.

 

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