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Il fantasma

C'è un fantasma che gira di notte tra le macerie accarezzando qualcuno che vorrebbe tornare. Si sente il suo brontolio cupo, il frullare delle sue ali... i fantasmi hanno le ali?
L'orologio s'è fermato, le sue lancette sembrano aculei, il sonno e la terra in un abbraccio dirompente, gli uomini hanno bisogno di capire. Ho bisogno di capire quanto scempio si può sopportare prima d'impazzire. Il campanile è crollato.

Il fantasma, con un lungo scatto felino, s'è spostato nelle stanze del potere, adesso sorride. Alcuni decidono sul futuro di altri, il loro volto sembra rabbuiarsi, le sale immense, i lampadari antichi e preziosi, gli arazzi, i mobili lucidati a specchio. Si sente a suo agio, il luogo è confortevole, allo specchio solo un lieve movimento di polvere. Quella accumulata da pochi minuti.

Suolo lunare. Crateri. Solitudine di chi osserva dalla nave il mare dei propri pensieri. A cosa starà pensando il fantasma? I suoi occhi hanno un che di compassionevole. Compassione per se stesso? Osservando la Terra, quella sfera azzurra e striata nello spazio, un ricordo riaffiora, non è neanche un ricordo ma un barlume di lucidità. Il sorriso di un bambino, la sua vita spezzata, l'insensatezza della vita.

Il fantasma si comprime per l'ultima esplorazione del suo lungo giorno. Le pareti cellulari sono ostiche nel farsi attraversare ma alla fine lui vince sempre. Tra la superficie lunare e l'interno di una cellula, un'eco sembra attraversare mondi lontanissimi. I mitocondri sono fagioli in movimento, il DNA l'elica della vita. Tutto funziona alla perfezione come una catena di montaggio. I ribosomi applaudono al suo passaggio. Un piccolo virus neutralizzato dai soldati con l'elmetto. Ancora più dentro elettroni e protoni e particelle grandi come palazzi.

 

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2 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 26/08/2016 09:05
    Una pregevole sequela forte della sua ponderatezza.
    Serena giornata Vincenzo.
    *****
  • Ferdinando il 26/08/2016 08:51
    Sublime racconto, vincent... complimenti.

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