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Quattro del mattino

Manca la pioggia a questa notte troppo silenziosa e assordante insieme.
Credo di averti visto davvero quella sera, mentre narravi di te e dei tuoi amori. Mi perdevo nelle tue parole, immaginando il tuo sguardo mentre le scrivevi. Avevo semplicemente deciso che volevo essere narrata da te, volevo trovare il mio spazio fra quella poesia.

... Ho sempre sognato di sentirmi narrata. Forse la catarsi dello scrittore. Quale artista non vorrebbe diventare egli stesso un'opera d'arte?

Sei stato forse un colpo di testa, un "perché no?". Avevi i tuoi perché, in fondo. Eri immenso, un universo inesplorato nel quale volevo perdermi. Un estremo oriente che mi affascinava, con la sua alba accecante da est.

Quando fai quel sorriso non mi percepisco parte di questo mondo. E quando mi baci, mi afferri da dove mi sono tuffata a sognare e mi ricordi che sei reale.

Voglio ascoltarti per ore, sei il libro che aspettavo di leggere. Narrami e narrati, sei la poesia che posso baciare.

Ci vogliono parole perfette per te. Dai armonia al mio caos. Tu non hai paura dell'inferno dentro di me.

 

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