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La mano del sonno

La mano del sonno stava chiudendo gli occhi del bambino. Per lui era stata una giornata intensa, piena di giochi e di scoperte. In quella antica casa, disabitata da anni, ogni angolo era un meraviglioso e nuovo mondo. Giocava volentieri da solo. I suoi compagni immaginari erano molto più simpatici e comprensivi rispetto a quelli reali. Avevano iniziato a ispezionare il grande cortile incolto della casa, dove erano cresciute piante grandi, più alte di loro. Si erano subito immaginati di essere nella giungla e di lottare con bestie feroci e spiriti malvagi, solo la lotta gli avrebbe consentito di entrare nel misterioso magazzino il cui accesso si trovava alla fine della foresta. Uno spazio misterioso e inesplorato dove le ombre aspettavano i nuovi intrusi. Entrò per primo, l'oscurità creava sagome sinistre e incoraggiava la sua immaginazione a snidare decine di creature maligne. Si rese immediatamente conto che lo spazio intorno a lui non era semplicemente una stanza vuota, qui il tempo si era solidificato. Sentiva la presenza delle creature che un tempo erano state di carne ed ossa come lui. La porta dietro di lui si chiuse all'improvviso con un botto che lo fece trasalire. Nel buio divenne percettibile una nuova presenza, una sagoma scura indistinguibile si espandeva sulle pareti sino ad invadere l'intero locale. Un mulinello di ombre smunte si alzò improvvisamente ed andò a confluire nella sagoma. Sentì sul volto un freddo alito, il freddo alito dell'ombra. I suoi amici immaginari erano svaniti e lui si trovava solo di fronte all'ombra che si avvicinava strisciando come un grande serpente. Un viso caliginoso si materializzo e senza aprire la bocca sibilò: " non credere a tutto quello che vedi, la realtà è solo una grande illusione la luce è bugiarda." Solo nel buio e a occhi chiusi potrai percepire la vera essenza tua e di ciò che ti circonda.
Il fanciullo tacque, non aveva paura, conosceva quelle ombre, sapeva che provenivano da dentro di lui.
Si girò con il viso sorridente di sua madre nel cuore e si lasciò accarezzare dalla dolce mano del sonno. Chiuse gli occhi ed una luce soffusa lo avvolse, si addormentò sognò di sgominare eserciti di ombre provenienti dal mondo.

 

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