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Suicida

In un ipotetico giorno, in un ipotetico paese dove la libertà è piena, assoluta e splendente. Dove la volontà delle persone viene rispettata fino in fondo, fino alla sua essenza.

- Pronto intervento. Buongiorno?"
- Buon giorno. Volevo segnalare. Nel box di fronte al mio c’è una macchina. Ha un tubo che parte dal tubo di scappamento e entra dal finestrino. Poi attorno al finestrino è tutto “scocciato”, nastro adesivo, come fosse per sigillare il finestrino.
- La macchina è accesa?-
- No, al momento no.-
- C’è qualcuno al suo interno?-
- No, pare di no.-
- Può controllare? ?"
- Si…oddio e se è morto?-
- Non si preoccupi invieremo una squadra.-
- Va bene. Non mi preoccupo.- si avvicina?" No, non c’è nessuno.-
- Bene, non siamo in presenza di un’emergenza. Manderemo qualcuno a controllare, in seguito.-
- Aspetti. Sta arrivando un uomo. ?" lo saluta con un cenno della testa?" ha messo un cartello davanti al box. ?"
- Che c’è scritto?-

Il cartello diceva: “gentili condomini, io Matteo Baldini, in pieno potere delle mie facoltà mentali, decido di mia volontà, di togliermi la vita a mezzo gas. Siete pregati qualora fossi svenuto o in stato di incoscienza, di lasciare la macchina in moto e di non aprire per nessun motivo le portiere. La macchina si spegnerà da sola dopo circa mezz’ora per esaurimento carburante. Ricordo la norma condominiale che prevede di non tenere motori accesi nell’area box solo per un tempo non superiore ai 40 minuti e solo per motivi di eccezionale gravità. Ritenendo la mia morte un motivo di eccezionale gravità mi avvalgo di questa norma. Ho altresì aperto le finestre dell’area box per arrecare il minor fastidio possibile agli altri condomini. Ho lasciato comunque una nota a mia moglie perché queste vengano richiuse in serata o al più tardi domani in mattinata. Distinti saluti Matteo Baldini”
- Va bene, mando una squadra.- disse il pronto intervento.

Nel frattempo Antonio Amminchiulutu, terzo piano scala A, che passava dai garage per ritornare al lavoro dopo essere stato a pranzo a casa si soffermava nella lettura del cartello. Annichilito si girava verso il signor Baldacci, secondo piano scala B, che stava riponendo il cellulare. La macchina non era ancora in moto.
- … - disse il signor Antonio.
- Ho chiamato ora il pronto intervento.- rispose Baldacci.
- L’amministratore lo sa? -
- Prego? ?" Baldacci era abbastanza stupefatto.

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0 recensioni:

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12 commenti:

  • TBK Francesco F. il 16/03/2008 18:16
    Impressionante il menefreghismo dei personaggi della storia, che poi sono gli stessi comportamenti delle persone che ci circondano. Ognuno pensa ai fatti suoi e a far rispettare le regole agli altri, facendo eccezione per quelle che dovrebbe rispettare lui. Bravo!
  • roberta z. il 03/03/2008 22:34
    Concordo con il pensiero del corto, sarebbe perfetto!
  • Antonello Gualano il 07/01/2008 11:28
    racconto piacevole ed ironico con dialoghi frizzanti e veloci. Molto bravo Umberto!!
  • Stella il 13/11/2007 14:39
    Bello bello bello! Mi è piaciuto tanto il tuo racconto, scritto molto bene. Mi ha saputo un po' del "Non buttiamogi giù" del buon Nick Hornby, ovvero come parlare della morte con ironia e classe. Good.
  • MD L. il 13/11/2007 14:31
    Sei stato geniale anche tu caro Umberto. Bravissimo, ho letto con gusto questa piacevolissima storia che sa trasformare un atto drammatico in umoristico denunciando al tempo stesso l'idiozia della vita di condominio.
  • Ivan il 12/11/2007 11:06
    GENIALE. Ma come ti é venuto in mente? Ho letto anch'io il racconto di Gianfranco... Davvero bravissimo, credo che ne uscirebbe un corto (intendo film, non romanzo) originale e di successo.

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