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Il pozzo dell'amore

L'Amore è annientamento. Il desiderio di annientamento supera perfino la paura della morte. Il bisogno di annientamento spinge ad azioni folli e insensate.
Suppongo che questa è la stessa sensazione che prova l'ameba quando si divide. Una forza irresistibile a perdersi, a ferirsi, a soffrire, a morire. Una forza che contrasta con l'istinto vitale, una forza che supera l'istinto di conservazione e attira verso la morte.
Questa forza l'hanno provata Baudelaire e Trakl; tutti i grandi poeti e tutti i veri amanti.
E là, su quel filo sospeso sulla Vita e la Morte, l'uomo cammina pericolosamente provando una esaltazione e una ebbrezza.
Questo è quello che provo per Sarah. Per lei ho buttato via le cose più care, i libri, i dischi, i quadri Le cose che mi davano piacere e sicurezza, la nicchia che avevo costruito e mi proteggeva, il rifugio dai dispiaceri della vita.
Ora sono più esposto, più fragile, più sensibile e più bisognoso. Adesso che ho rinunciato a tutto ho concentrato i miei bisogni in Sarah. Adesso la mia vita dipende esclusivamente da lei, il mio benessere, la mia sicurezza dipendono da questa ragazza, dai suoi capricci, dai suoi sguardi, dalle sue parole.
Ho messo il mio futuro nelle capricciose e instabili mani di una donna. Finchè durerà l'oppio dell'amore sono diventato un suo giocattolo, un suo passatempo. È così per tutti gli uomini; i poeti e gli artisti sono i più esposti.
Ma queste cose le capirò dopo, fra un anno o fra due, dopo che sarà finita questa ossessione che si chiama amore.

Maggio 2002

 

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