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Faccia da dittero

Ho sempre odiato gli insetti con quel loro ronzio e quelle loro zampette… Insistenti poi, sia che essi siano terra-terra o terra-aria. Gli insetti quando si mettono in testa una cosa non la cambiano a morire, bisogna proprio ricorrere alle misure estreme quando a causa della loro stupida insistenza si fissano nel venirti addosso o nel salire sopra di te. Non servono tutti gli avvertimenti possibili, gli insetti insistono come non vedessero ciò che sta loro davanti e ti vengono addosso, soprattutto quelli muniti di ali i quali generano inquietudine per la loro imprevedibilità. Tutto ciò è facilmente spiegabile ed ha un senso se si riesce ad entrare nella loro logica di pensiero ma io provo ugualmente un piccolo brivido alla vista di un insetto, forse per qualche atavica avversione o forse per il fatto di non poter vedere gli occhi e quindi capire le sue intenzioni. Ho sempre odiato gli insetti perché ronzano, pungono, e non stanno mai fermi, perché di notte non li vedi, perché ti passeggiano nel letto mentre dormi e perché ce ne sono a miliardi. Ho sempre odiato gli insetti perché comunicano segretamente e non so quello che pensano o quello che si sono detti, perché quando mi siedo su un prato ce ne è sempre qualcuno sotto il sedere, perché se mi appoggio ad un muro qualcuno mi salirà sui vestiti, perché quando vado in bici riescono sempre a centrarmi gli occhi, la bocca o ad entrare nel collo della maglietta. Odio gli insetti perché non sono mai in pericolo di estinzione, perché ce ne sono un milione di specie diverse e non sono state ancora scoperte tutte e perché l’unico elemento dove non vivono è sott’acqua ed io non sono un anfibio.


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Penso di essermi innamorato di una ragazza nel senso che quando sono con lei non penso ad altro e quando non sono con lei non penso ad altro che a lei. Ciò mi fa presumere di esserne innamorato ma dovrei chiedere in giro. Il guaio è che lei quando non è con me non mi pensa e quando è con me pensa ad altro. Seguendo la logica delle conseguenze arrivo alle logiche conclusioni. È qui che mio malgrado mi trasformo in un insetto. Senza averne coscienza alcuna, divento insistente e fastidioso come una mosca a caccia di orifizi bovini, mi sputo sulle zampe anteriori e me le frego velocemente, vibro le ali con lo sguardo pregustante. Poi accendo il ‘ buzzer ‘ e spicco il volo con un solo obiettivo nel cranio perché gli insetti, come spiegavo prima, ragionano con delle mono-idee cioè si mettono in testa un’idea e non la cambiano fino a quando non è terminata. Quindi parto con l’idea dell’orifizio ed orifizio sia nonostante le manate, i colpi di coda, e qualsiasi ostacolo si frapponga. Divento mosca e lei resta ragazza, bella bionda alta e con una paletta di plastica in mano con la quale mena fendenti nella mia direzione con lo scopo di stordirmi in volo ( ma solo per evitare di colpirmi quando sono posato e quindi potenzialmente spiaccicante ). Ma io sono un insetto e gli insetti sono idioti perché quando hanno in testa la loro mono-idea non la possono sostituire con un'altra fino a quando portano a compimento quella corrente.

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